Non bastava il coronavirus, in alcune regioni d'Italia si sta presentando anche l'emergenza siccità.

Secondo i dati dell'Osservatorio Anbi sullo stato delle risorse idriche, in vista dell'apertura ufficiale della stagione irrigua sono a rischio le colture di gran parte del territorio nazionale.

Se al Sud si riscontrano le principali criticità, con la Puglia capofila seguita da Calabria, Basilicata e Sicilia, al Nord la situazione appare meno grave stanti le riserve di neve ed i buoni livelli dei bacini alpini, seppur i laghi di Como e d'Iseo permangano sotto le medie stagionali.

Le portate del fiume Po permangono sotto la media, ma sono superiori a quelle dello scorso anno.

In Piemonte sono in ripresa, seppur inferiori allo scorso anno, le portate dei fiumi Tanaro e Stura di Lanzo; inverso è l'andamento della Dora Baltea: portate in leggero calo, ma maggiori del 2019.

Considerato l'anticipo nei processi colturali, dovuto a temperature invernali superiori alla media, ma anche il rischio di improvvise gelate notturne, gli impianti irrigui sono già stati localmente avviati, soprattutto in Emilia Romagna, dove le portate dei fiumi Savio e Secchia sono in ripresa, seppur sotto la media stagionale ed i bacini piacentini hanno livelli confortanti.

Qualche preoccupazione arriva invece dal Veneto in vista dell'apertura ufficiale della stagione irrigua, prevista il prossimo 15 aprile: i principali fiumi della regione (Adige, Piave, Brenta) hanno livelli vicini al minimo deflusso vitale. Da qui l'invito a consultare, prima di bagnare i campi, sistemi per il miglior consiglio irriguo come Irriframe.

"Questi dati, registrati a marzo, preannunciano una stagione irrigua particolarmente difficile, soprattutto al Sud, nonostante la maggiore presenza di invasi rispetto alle regioni settentrionali" afferma il direttore generale dell'Anbi Massimo Gargano. "È la prova, comunque, della necessità di continuare ad investire, anche al Sud, nella infrastrutturazione idraulica del territorio per aumentare la resilienza a prolungati periodi in assenza di piogge, ma anche la sicurezza idrogeologica".

Anche perché, come ricorda l'Associazione nazionale consorzi gestione e tutela del territorio e acque irrigue, garantendo le migliori condizioni per la gestione dell'irrigazione nella penisola, si garantisce anche la produzione di cibo essendo quest'ultima "strettamente legata alla disponibilità d'acqua".