L'apertura quest'anno sarà a maggio, avrà come frutto-simbolo l'avocado, e già si prepara a correre alla conquista dell'Asia. E' questo il cuore della nuova edizione di Macfrut, la Fiera internazionale dell'ortofrutta, in programma l'anno prossimo a Rimini.
Tre i punti cardine di Macfrut: internazionalizzazione, innovazione, contenuti.
Il 2019 nei primi cinque mesi ha fatto registrare un calo del 6,7% per le esportazioni di frutta rispetto allo stesso periodo del 2018 (pari a 81,5 milioni in meno). Gli ortaggi si difendono, la diminuzione è infatti più contenuta (meno 0,4%); i trasformati di frutta e verdura invece crescono del 5,2%. E' anche alla luce di questi nuovi dati che Macfrut 2020 “guarda al futuro” e “alle nuove tendenze”; che tradotto significa “scommettere sempre di più sui mercati internazionali, soprattutto quelli extra Ue”.
La 37° edizione, presentata oggi alla Farnesina, aprirà i battenti il 5 maggio 2020 e andrà avanti fino al 7. Ospitata sempre alla Fiera di Rimini, tante sono le novità in programma: tra queste la nascita del salone Spices&Herbs Global Expo, con un osservatorio mondiale su spezie ed erbe officinali; la Sardegna sarà la Regione partner, e un focus internazionale in Asia sulla via di Marco Polo.
“Per i cambiamenti climatici – osserva il presidente di Cesena Fiera, Renzo Piraccini - l'avocado in Italia, come anche in Spagna, sta trovando uno spazio produttivo molto interessante in Sicilia e nel Salento perché richiede un habitat molto simile a quello del limone; per questo gli abbiamo dedicato la terza edizione del Tropical Fruit Congress, essendo uno dei fenomeni del settore con consumi triplicati in un paio di anni. Nessuna altra fiera di settore in Italia può contare sulla partecipazione di una quota così alta di espositori esteri. Per esempio il settore delle spezie muove a livello mondiale oltre 8 miliardi di euro". Il tour di promozione inizierà “a fine settembre, e comprenderà Uzbekistan, Kazakhstan e Tagikistan", facendo presente anche del recente viaggio a Hong Kong. Inoltre sono state annunciate nuove missioni con una delegazione di imprese agroalimentari italiane in Angola, Etiopia, Marocco, Kenya, Ghana, Egitto e Senegal; e un viaggio di lavoro è in programma anche in Mali.
Il nuovo salone Spices & Herbs Global Expo è un padiglione interamente dedicato al mondo delle spezie, erbe officinali ed aromatiche; è la prima volta in ambito europeo di un evento dedicato a questo settore e sarà accompagnato da un programma di eventi e ospiti internazionali. L'Ismea, in proposito, presenterà un osservatorio mondiale sulle spezie e le erbe officinali. Altra novità è l'International Tomato Contest, il campionato mondiale del pomodoro con i player del settore, produttori e ditte sementiere, e il Simposio mondiale della fragola (International strawberry symposium).
Poi la riproposizione di un grande evento internazionale dedicato ai biostimolanti, l'Acqua Campus (il campo prova sulle innovazioni dell'irrigazione), Macfrut Field Solution (campo prova con le più moderne tecnologie per il settore orticolo e frutticolo), e il Greenhouse Technology Village, il villaggio dell'innovazione orticola in serra. E ancora, il focus sulla frutta esotica con la terza edizione del Tropical Fruit Congress, quest'anno dedicata proprio all'avocado.
Partner internazionale di questa edizione è l'Asia, con “Frutta e spezie sulla via di Marco Polo” e i suoi mercati emergenti, in forte crescita sia per la domanda di ortofrutta che di spezie. Macfrut viene anche promosso nel mondo con 28 missioni internazionali già programmate, con tappe su più continenti: oltre all'Asia, Sud America, Europa e Africa.
“L'Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane (Ice) – rileva Ines Aronadio, direttore dell'Ufficio di coordinamento e promozione del made in Italy proprio dell'Ice - ha investito nel 2019 un totale di 37 milioni di euro a favore della promozione del settore agroalimentare e dei vini, in aumento rispetto ai 32 milioni di euro del 2018. Il settore dell'ortofrutta pesa per il 18% del Pil sul fatturato derivato dall'export generale italiano, una cifra che aumenta al 31% se si considerano anche i prodotti ortofrutticoli lavorati. A questo proposito, i primi cinque clienti del settore ortofrutticolo a livello globale sono Germania, Francia, Austria, Regno Unito e Svizzera”.
"L'Italia – spiega Stefano Nicoletti, responsabile per l'internazionalizzazione del sistema economico della Direzione generale per la promozione del sistema paese della Farnesina - si colloca ai primi posti al mondo in tutti i settori della filiera agroalimentare, sia per quanto riguarda la produzione di prodotti che dei macchinari per la trasformazione dei prodotti agricoli, che da solo frutta circa 16 miliardi annui di fatturato. In Italia il sistema produttivo legato alla filiera agroalimentare si caratterizza per l'alto dinamismo e per un modello di sviluppo sostenibile: il paese si colloca inoltre ai primi posti al mondo per quanto riguarda la sicurezza dal punto di vista alimentare".
La Sardegna sarà Regione partner, un territorio che con il comparto ortofrutticolo contribuisce in modo significativo alla formazione del valore complessivo della produzione agricola (23%). Le potenzialità sono importanti: attualmente si coltivano circa 14.700 ettari. L'86% della produzione ortofrutticola è costituita da patate e ortaggi (di cui i carciofi costituiscono la quota principale, pari al 16%); pomodoro e carciofo costituiscono insieme il 23% della produzione nazionale. Le pesche costituiscono invece la voce principale del settore frutticolo (il 7% dell'intera produzione ortofrutticola). In tema di qualità e di eccellenze, la Sardegna si caratterizza per le produzioni ortive certificate come il carciofo spinoso di Sardegna Dop e lo zafferano di Sardegna Dop, e per circa 50 prodotti agroalimentari tradizionali.
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