Siglato dopo venti anni di dialogo diplomatico, l'accordo di libero scambio coinvolge un'area di quasi 800 milioni di persone e consente alle imprese europee di risparmiare oltre 4 miliardi di euro di dazi all'anno, quattro volte di più rispetto all'accordo con il Giappone.
Inoltre, una volta che sarà approvato dal Parlamento europeo (con una maggioranza che non è detto sia in sintonia con la Commissione che ha portato a termine la partnership internazionale), l'accordo eliminerà progressivamente i dazi sulle esportazioni di alimenti e bevande dell'Ue, quali vino (tassato oggi al 27%), cioccolato (tassato al 20%), liquori (tassati dal 20 al 35%), biscotti (tassati dal 16 al 18%), pesche in scatola (tassate al 55%), bevande analcoliche (tassate al 20-35%), ed eliminerà anche i dazi all'importazione sul 92% delle merci del Mercosur esportate nell'Ue, come precisa il sito Euro Consulting.
Il commissario Ue all'Agricoltura, Phil Hogan molto realisticamente ha riconosciuto che come con qualsiasi altra trattativa commerciale, sono stati fatti dei compromessi tra le rispettive ambizioni delle parti, comunque tutelando i settori economici più sensibili. Infatti, dopo aver sottolineato alcuni dei benefici che otterranno gli agricoltori europei, tra i quali l'abolizione dei dazi sull'olio d'oliva e sul vino, la protezione di 357 indicazioni geografiche e i contingenti tariffari per i prodotti lattiero-caseari, il Commissario Hogan ha ribadito che al contempo sono state fatte delle concessioni significative anche all'altra parte dell'accordo, tanto che ha promesso aiuti finanziari fino a 1 miliardo di euro "in caso di interruzione del mercato".
Il dibattito in seno all'Europa ha opposto, come è ovvio, favorevoli (Germania, Repubblica Ceca, Portogallo, Spagna, Svezia, Lettonia e Paesi Bassi), contrari (Francia, Polonia, Belgio e Irlanda) e non pervenuti.
Contrario il mondo agricolo. Nella lettera inviata alla Commissione europea dal segretario generale del Copa-Cogeca, Pekka Pesonen, è stata rimarcata la fase di estrema incertezza che sta attraversando attualmente l'Ue, a causa della Brexit, del bilancio dell'Ue, della riforma della Pac post 2020 e delle "guerre commerciali". Infatti, questa situazione potrebbe portare alla conclusione di un accordo affrettato e disequilibrato, mettendo quindi in pericolo l'agricoltura comunitaria.
Copa-Cogeca critico anche su altri elementi cruciali: il mancato rispetto da parte del Brasile degli standard europei sulle importazioni; l'efficienza carbonica del Mercosur, nettamente inferiore a quella dell'Ue, che solleva problematiche in relazione alle maggiori ambizioni climatiche e ambientali della nuova Pac post 2020 e agli obblighi internazionali in tal senso; il rispetto della direttiva recentemente adottata per contrastare le pratiche commerciali sleali.
Al di là della posizione favorevole della Germania, a livello governativo, il presidente della Dbv, Joachim Rukwied, ha criticato bruscamente i risultati del negoziato: "È inaccettabile che la Commissione Ue abbia firmato questo accordo totalmente squilibrato. Un'intesa commerciale a doppio standard: minaccia il futuro di molte aziende a conduzione familiare, che operano rispettando elevati standard europei". Secondo il sindacato tedesco degli imprenditori agricoli "sono stati applicati requisiti disuguali per la protezione dell'ambiente e del clima, l'uso di antibiotici e l'area fitosanitaria; inoltre, la mancanza di una sufficiente tutela del mercato europeo sarebbe una distorsione drammatica della concorrenza, soprattutto nel settore delle carni bovine, avicole e dello zucchero".
L'agricoltura, secondo Rukwied, non dovrebbe essere sacrificata a favore dell'industria automobilistica.
Complessivamente, l'accordo Ue-Mercosur avrebbe comunque sollevato le proteste a livello comunitario di oltre 340 associazioni ambientaliste circa le condizioni ambientali e il rispetto dei diritti umani che sono stati vanificati da quando Jair Bolsonaro è salito al potere in Brasile. Gli agricoltori europei parlano del rischio di un'agricoltura a due velocità.
"L'Unione europea è un mercato importante per la soia e la carne bovina brasiliana, la cui produzione è in gran parte responsabile della deforestazione e delle violazioni su larga scala dei diritti umani in Brasile. L'Ue ha dunque una responsabilità nei confronti delle scelte agricole e industriali del suo partner sudamericano", commentano le 340 organizzazioni.
Preoccupazioni anche dalla Fnsea, il principale sindacato agricolo francese. "Poche settimane dopo le elezioni europee, la firma di un accordo inaccettabile Mercosur-Ue, che esporrà gli agricoltori europei alla concorrenza sleale ed i consumatori ad un inganno totale", ha twittato la presidente della Fnsea, Christiane Lambert. rilanciando lo slogan "Non importiamo agricoltura e cibo che non vogliamo a casa".
Sulla stessa lunghezza d'onda anche l'associazione francese dei Giovani agricoltori (Ja). "A che serve chiedere in Francia e in Europa una mossa di alto livello in termini di qualità e di rispetto per l'ambiente, se poi si vogliono importare prodotti ottenuti in maniera contraria a questi dettami?", si chiedono i giovani agricoltori transalpini.