Per il presidente della Cogeca, Thomas Magnusson, "il reddito degli agricoltori al momento equivale al 40% del guadagno medio europeo e gli agricoltori devono affrontare sempre più difficoltà, come le condizioni climatiche avverse e le crescenti fluttuazioni del mercato. Inoltre, dovranno produrre molto più cibo in futuro per nutrire una popolazione in crescita, impiegando meno risorse".
Motivi per i quali, secondo Magnusson, "occorre una Pac forte e competitiva in futuro, con regole più semplici, davvero comuni e adeguati finanziamenti, per aiutare gli agricoltori e le loro cooperative a rispondere a queste sfide".
Delineando le misure, il presidente ha detto: "I pagamenti diretti nell'ambito della Pac vanno mantenuti nel Primo pilastro, in quanto questi aiutano gli agricoltori e le cooperative a gestire meglio i rischi legati al reddito. Le reti di sicurezza sul mercato vanno altresì mantenute e ulteriormente sviluppate. La convergenza e l'armonizzazione dei pagamenti diretti devono continuare. Inoltre, occorre concentrarsi anche su delle misure che aiutino gli agricoltori a gestire meglio i rischi del mercato, tramite lo sviluppo di mercati a termine, per affrontare la crescente volatilità del mercato".
"Le misure di gestione del rischio - uno dei temi più importanti dell'incontro di Tallinn - devono restare facoltative per i produttori e rimanere nel Secondo pilastro della Pac. In tal senso, le cooperative agricole possono ricoprire e ricoprono un ruolo importante nella gestione dei rischi legati al mercato per i propri membri, nonché nell'aiutarli ad avere una posizione migliore nella catena di approvvigionamento alimentare. Studi europei dimostrano che le cooperative agricole aiutano gli agricoltori a ottenere un prezzo migliore per la loro produzione. Per questo motivo, dobbiamo incoraggiare lo sviluppo delle cooperative agricole".
Con riferimento alle risorse, Magnusson ha respinto uno dei suggerimenti inclusi nel documento di riflessione della Commissione europea sul futuro bilancio europeo post-2020, che consiste nell'introdurre cofinanziamenti nazionali per i pagamenti diretti nel Primo pilastro della Pac, avvertendo che ciò "rischia di rinazionalizzare la Politica agricola comune".