Si è molto discusso in questi giorni della proposta avanzata da Bruxelles per un aumento delle importazioni di olio dalla Tunisia a dazio zero. Lo si apprende da “Italia Oggi” del 27 gennaio che commenta la notizia ricordando come dietro a questa decisione ci sia la volontà di aiutare l'economia tunisina, compromessa dalla caduta del turismo. Ma questo nuovo importante stock di olio potrebbe avere ripercussioni negative sul mercato e gli olivicoltori pugliesi, scrive la “Gazzetta del Mezzogiorno”, sono già in rivolta contro questa possibile decisione. E che le ripercussioni per l'olivicoltura pugliese possano essere importanti lo conferma il “Quotidiano di Bari”. Interviene sull'argomento “Libero” che dell'episodio fa un'analisi politica, criticando le scelte degli europarlamentari, che compresi gli errori delle loro scelte sarebbero ora pronti a fare marcia indietro.
Xylella, decida la Ue
I problemi di olio e olivi continuano con la Xylella, ora prossima ad una svolta nella contrapposizione fra magistratura italiana e diktat comunitari. Il Tar del Lazio ha infatti deciso di rimettere la questione al vaglio della Corte Europea che dovrà esprimersi sulla vicenda, come si apprende da “Il Sole 24 Ore” del 23 gennaio, notizia che ritroviamo anche su altri giornali e fra questi “Repubblica” e “Avvenire”. La vicenda Xylella è poi al centro dell'incontro fra il ministro per le Politiche agricole , Maurizio Martina e il commissario Ue alla Salute, il lituano Vytenis Andriukaitis, del quale si parla il 25 gennaio sulla “Gazzetta del Mezzogiorno”. Incontro che, stando alle anticipazioni de “Il Sole 24 Ore” del 26 gennaio, ha portato ad alcuni punti di accordo fra posizione italiana ed europea. Restiamo in tema di fitopatologie con “Italia Oggi” del 27 gennaio dal quale si apprende che gli studi condotti dalla fondazione Edmund Mach porteranno presto alla messa a punto di nuovi metodi di lotta biologica alla “cicalina” della vite. Da segnalare infine l'inchiesta pubblicata da “Io Donna”, magazine del Corriere della Sera in edicola il 23 gennaio, a proposito dell'uso del glifosato.
Vino, la Doc è salva (forse)
Tornando agli argomenti di politica agricola comunitaria, altro argomento al centro delle discussioni riguarda la proposta avanzata da Bruxelles per la liberalizzazione di alcune denominazione dei vini legati al nome dei vitigni. Una proposta prontamente bocciata dal ministro Martina che dalle pagine della “Gazzetta del Mezzogiorno” del 23 gennaio si è subito detto contrario a queste scelte. Una liberalizzazione delle etichette che già aveva contrapposto Italia e Spagna sull'utilizzazione del nome del Lambrusco, come si legge su “Repubblica” del 25 gennaio. L'allarme è poi rientrato con la decisione di Bruxelles di mantenere la tutela sui nomi dei vini legati ai rispettivi vitigni, notizia riportata da “Italia Oggi” del 27 gennaio. Ma per alcuni vini, come il Greco di Tufo o il Lambrusco, specifica “Il Giornale” del 28 gennaio, il rischio “globalizzazione” non è scongiurato.
Chi vince sui mercati
Si continua a parlare di vini su “Italia Oggi”, questa volta per confermare il buon andamento dell' export di un vino importante come l'Amarone. In tema di esportazioni “La Stampa” del 24 gennaio commenta il balzo in avanti sui mercati esteri del Pecorino e del Gorgonzola, cresciuti rispettivamente del 23% e del 12%. E' in gran parte legata all'aumento dei consumi sul mercato interno l'exploit nell'alessandrino delle coltivazioni di nocciolo, raddoppiate in dieci anni come si apprende il 25 gennaio sempre dalle pagine de “La Stampa”. In Puglia, scrive il “Quotidiano di Bari” del 26 gennaio, si è registrata negli ultimi due anni una crescita delle coltivazioni di melograno, che in provincia di Foggia sono raddoppiate. Un altro settore in crescita è l'allevamento di lumache, come si apprende da una breve notizia pubblicata il 23 gennaio da “Repubblica”. Chiudiamo il capitolo dedicato alle notizie sui mercati con l'interessante articolo a firma Milena Gabanelli, che dalle pagine del “Corriere della Sera” del 22 gennaio denuncia lo strapotere della grande distribuzione organizzata nei confronti degli agricoltori, riportando in particolare il caso di un produttore di mele che si è visto imporre ribassi di prezzo ingiustificati, condannati dall'Antitrust.
Le riforme
Passando alle iniziative del Governo di interesse per il mondo agricolo, va segnalata la riforma del corpo delle Guardie Forestali, “traslocati” nei Carabinieri come scrive “La Stampa” del 22 gennaio. Cambiamenti in vista anche per il ministero per le Politiche agricole che cambierà il nome in ministero dell'agroalimentare, assumendo nuovi compiti illustrati da “L'Unità” del 27 gennaio. Sul fronte fiscale “Italia Oggi” del 26 gennaio si sofferma sul credito di imposta riconosciuto alle reti di imprese agricole e ancora da “Italia Oggi” si apprende del nuovo bando per 250mila euro aperto dalla Lombardia nell'ambito dei Psr, che in questa Regione valgono oltre un miliardo di euro. Ma in Veneto, denuncia “Il Gazzettino” del 28 gennaio, il ritardo dei pagamenti degli aiuti Pac sta mettendo in difficoltà migliaia di aziende.
28 gennaio 2016 Economia e politica