Non si è fatto in tempo a plaudire per l'abolizione del “segreto” sulla provenienza delle materie prime nelle preparazioni alimentari che subito è arrivata l'ennesima frode alimentare ai danni della mozzarella di bufala, che di bufala aveva solo il nome, ma non il latte che invece era di vacca. Ma andiamo con ordine, iniziando da “Il Sole 24 Ore” del 10 maggio dove si descrivono i primi passi necessari a dare massima trasparenza ai flussi di import dei prodotti agricoli. Maggiori dettagli si possono leggere il giorno seguente su “Avvenire”. La notizia trova il plauso dei produttori agricoli e in particolare degli allevatori che da tempo premono in questa direzione, come spiega il 13 maggio “Il Resto del Carlino”. Ma nello stesso giorno ecco arrivare la notizia della frode della mozzarella della quale parlano molti giornali, a iniziare da “Il Mattino”. Ed è ancora “Il Mattino” a fornire altri dettagli della vicenda chiamando in causa i ritardi del Mipaaf nell'accogliere le richieste del Consorzio di tutela, che già da tempo aveva espulso il caseificio incriminato, che in attesa delle (lente) decisioni ministeriali ha potuto legittimamente continuare a utilizzare il marchio Dop sui suoi prodotti. In tema di Dop una precisazione è d'obbligo e la fa “Il Sole 24 Ore” del 9 maggio. Il quotidiano di Confindustria ricorda infatti che la tutela dei prodotti alimentari scatta soltanto dopo l'avvenuta registrazione della stessa Dop e non in fase di istruttoria. Le frodi preoccupano poi il mondo dell'olio, spesso alle prese con contraffazioni, e allora ecco arrivare un inasprimento delle multe con sanzioni, spiega “Italia Oggi” del 14 maggio, che possono essere anche sei volte più pesanti rispetto a oggi.

Aiuti, ma non a tutti
Restiamo in tema di Dop con i fondi per 5,8 milioni di euro destinati al sostegno e alla promozione delle produzioni tutelate dei quali si parla il 9 maggio su “Il Sole 24 Ore”. Ancora “Il Sole 24 Ore” interviene il 15 maggio per dare voce alle imprese agroalimentari che chiedono alla Ue sostegni per l'export. Sono invece esaurite le risorse statali destinate ai produttori di vino, ma ci si può rivolgere ai progetti multiregione anche se la procedura, avverte “Italia Oggi” del 14 maggio, non può considerarsi agevole. In compenso da “Libero” del 15 maggio giunge la notizia che il settore enologico può brindare ai successi ottenuti nell'export verso gli Usa. Restano tuttavia complicazioni per affidare ai giovani i terreni nella disponibilità dello Stato. Ne parla la “Gazzetta del Mezzogiorno” del 12 maggio mettendo però in evidenza che mancano terreni disponibili per essere ceduti in affitto. Dai terreni al catasto il passo è breve e sembra ormai prossimo l'arrivo della riforma al cui progetto stanno lavorando 15 diverse organizzazioni in rappresentanza delle diverse realtà sociali, come si apprende dal “Secolo XIX” del 14 maggio. Novità in vista per le aziende a contabilità ordinaria, che si vedranno aprire un'opzione per il passaggio al “reddito agrario”. I dettagli li spiega “Il Sole 24 Ore” del 14 maggio.

Pac, che fatica
Si continua a discutere sull'applicazione della riforma Pac che vede ancora molte contrapposizioni, puntualmente registrate dal quotidiano cremonese “La Provincia”. I tempi però stringono e “Il Sole 24 Ore” del 10 maggio si chiede se sarà sufficiente un “contentino” a pomodoro e bietole per mettere tutti d’accordo. Quando ci sarà il prossimo consiglio dei ministri agricoli, già in calendario per il 29 settembre in Franciacorta, i giochi saranno ormai fatti e si discuterà del futuro, in particolare della zootecnia italiana, come anticipa il “Giornale di Brescia” dell'11 maggio. Ma nella riforma della Pac si celano ancora alcune insidie, messe in evidenza su “Repubblica” del 14 maggio con un articolo a firma di Carlo Petrini, fondatore di Slow Food.

Tradizione e innovazione

A proposito di Slow Food, nei giorni scorsi c'è stato un cambio al vertice con la nomina a presidente di Gaetano Pascale, agronomo e buon conoscitore delle filiere agroalimentari, come viene descritto dal “Corriere della Sera” del 12 maggio. Chissà cosa ne pensa il neo presidente della notizia pubblicata dal “Giornale” del 13 maggio sulla proposta di mettere in tavola insetti di vario genere. Forse solo curiose fantasie, mentre è realtà la realizzazione di un batterio con DNA semisintetico, del quale scrive “Il Sole 24 Ore” del 9 maggio, consentirà di produrre in futuro sia carburanti che farmaci di matrice biologica anziché chimica. Nessuna novità al contrario per la lotta al cinipede del castagno, che continua a destare non poche preoccupazioni nel Levante della Liguria dove si moltiplicano i lanci del Torymus sinensis, insetto antagonista del cinipede, come si apprende dal “Secolo XIX” del 12 maggio.

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