L'Agia sottolinea l'importanza di "un agile reperimento del bene terra, al giusto valore”. Per questo serve la Banca della Terra: si tratta di dare vita a un registro pubblico che raccolga regione per regione tutti i lotti di terra disponibili, a partire da quelli demaniali, da destinare ai giovani agricoltori. Un punto di riferimento fondamentale per tutti i giovani che vogliono affittare o comprare un terreno e per calmierare i prezzi di mercato.
Allo stesso modo, per favorire il ricambio generazionale, serve “istituire il ‘tutoraggio’ a favore del giovane che subentra nella conduzione a un ‘over 65’ costruendo modelli formativi innovativi”, continua l’Agia-Cia, e anche “regolamentare i Gat (Gruppi di acquisto dei terreni), prevedendo forme di agevolazione, in materia di credito e di fisco, per le cooperative gestite in prevalenza da giovani”.
Quanto alla questione del credito, se oggi tre imprese agricole su cinque denunciano difficoltà enormi nell’accesso ai finanziamenti, tra le aziende under 40 la percentuale sale a quattro su cinque. Ecco perché “per rendere più facile l’erogazione di credito da parte del sistema bancario e finanziario - si legge nelle osservazioni dell’Agia - è necessario che gli affidamenti delle banche ai giovani non siano effettuati sulle scorte delle garanzie patrimoniali, ma sulla validità dell’investimento proposto”. Più in generale, serve ottimizzare il sistema delle garanzie pubbliche, costruendo sinergie tra struttura nazionale e strutture regionali e soprattutto potenziando i Confidi sul territorio.
"Le nostre osservazioni al disegno di legge Bertuzzi - conclude l’Agia - vengono proposte interpretando e assecondando la metafora del ‘cacciavite’ che il premier Enrico Letta ha evocato in occasione di provvedimenti emanati per venire incontro alle esigenze delle imprese e che hanno questo denominatore comune: non appartengono alla categoria delle riforme, bensì sono delle intelligenti riparazioni o riordini di normative esistenti”.
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