I prezzi dell'olio extravergine di oliva campagna 2023-2024 tornano a salire in Italia o a rimanere su valori poco più bassi dei massimi raggiunti nel mese di gennaio 2024.
I valori sono stabili nella Borsa Merci di Bari, che tutto sommato non ha perso molto rispetto ai massimi valori raggiunti nello scorso inverno, mentre Milano, che aveva risentito dei ribassi dell'olio di importazione, influenzato da un'annata migliore delle attese in Spagna, ora torna con prezzi in crescita, visto l'esaurirsi della spinta ribassista proveniente dal Paese iberico. Tale evenienza deriva anche dal fatto che nell'ultimo mese il Governo spagnolo non ha aggiornato le stime di produzione, ferme a marzo 2024.
Dal canto suo Ismea registra un prezzo medio nazionale per l'Evo in netta ripresa tra la prima e la seconda settimana di maggio, anche se, come si vedrà, vige ancora incertezza sui valori per piazza e sul valore medio nazionale.
Lo scenario resta caratterizzato da un'annata 2023-2024 non brillante in Italia sul piano quantitativo, che mantiene elevate le pretese dei produttori olivicolo oleari, confortati da giacenze in Italia al 31 marzo 2024 in calo sul mese precedente e al di sotto del 18,5% rispetto all'analogo mese del 2023. Mentre le previsioni meteo a lungo termine per la prossima estate, caratterizzata fin d'ora da una pesante siccità e temperature molto elevate al Sud, non fanno ben sperare per una ripresa produttiva in Italia e nei Paesi del Mediterraneo.
Borse merci, stabili i prezzi a Bari
Alla Borsa Merci di Bari ieri, martedì 14 maggio2024, l'olio extravergine di oliva con acidità massima dello 0,4% titolata in acido oleico, ha confermato i 9,60 euro al chilogrammo sui minimi e i 9,80 euro sui massimi, valori toccati nelle precedenti sedute dal 9 aprile in avanti, quando si era verificato un ribasso di 0,10 euro al chilo rispetto alla quotazione del 26 marzo 2024, l'ultima rilevata da AgroNotizie®. In sostanza, l'olio Evo di alta qualità sulla piazza di Bari si mantiene ad un livello molto vicino a quello dell'ultimo rialzo, ben 0,70 euro in più, avvenuto il 9 gennaio 2024, che aveva portato i prezzi sulla forchetta 9,70-9,90 euro al chilo.
Sempre il 14 maggio 2024 la Commissione Olio ha quotato l'extravergine biologico, che si è confermato al prezzo unico di 10,20 euro al chilogrammo, stabile sulle sedute dal 9 aprile in avanti, quando si era verificato un ribasso di 0,30 euro al chilo rispetto alla seduta del 26 marzo 2024, ultima rilevata da AgroNotizie®. Anche l'olio bio si mantiene ad un livello molto vicino a quello dell'ultimo rialzo, di 1 euro al chilo, verificatosi il 9 gennaio 2024 e che aveva portato il prodotto al prezzo unico di 10,50 euro al chilogrammo.
Gli oli Dop Terra di Bari e Igp Puglia il 14 maggio sono stati fissati entrambi al prezzo unico di 10 euro al chilogrammo, stabili su questo valore dal 9 gennaio 2024 in avanti, quando si era registrato un incremento di 2,60 euro al chilo rispetto ai 7,40 euro del 13 giugno 2023, ultima seduta nella quale furono quotati questi oli nella campagna commerciale 2022-2023. Pertanto dall'ultima rilevazione effettuata da AgroNotizie® sulla seduta del 26 marzo scorso nulla è cambiato.
Alla Borsa Merci di Milano ieri, 14 maggio 2024, l'olio extravergine di oliva italiano è stato fissato a 9,25 euro al chilogrammo sui minimi ed a 9,50 sui massimi, in aumento di 0,05 euro al chilogrammo sulla precedente seduta del 7 maggio scorso. Rispetto all'ultima rilevazione di AgroNotizie® - che data 2 aprile 2024 - il prezzo attuale di questo olio sulla piazza meneghina perde ancora 0,05 euro al chilogrammo, dopo una fase di ribassi avvenuti intorno alla metà di aprile.
Alla Borsa Merci di Milano il 14 aprile quotato anche l'olio extravergine di importazione comunitario che raggiunte prezzi da 8,30-8,75 euro al chilogrammo, mettendo a segno un aumento di 0,20 euro al chilogrammo sulla precedente seduta del 7 maggio 2024. Rispetto alle ultime rilevazioni di AgroNotizie® sulla seduta del 2 aprile, si apprezza una diminuzione di 0,20 euro sui minimi e parità sui massimi sempre a 8,75 euro al chilogrammo. Anche in questo caso, prezzi in ripresa dopo una fase di cali ancora più consistenti che per il prodotto nazionale intervenuta a più riprese nel corso del mese di aprile.
Nel complesso, in Italia sembra essersi arrestata l'onda ribassista - affermatasi nello scorso mese di aprile - con effetti differenziati sulle due principali piazze rilevate in quotazione: infatti, se a Bari i prezzi si sono limitati ad una flessione tutto sommato contenuta rispetto ai massimi di gennaio, in Borsa Merci Milano i valori hanno invece accusato prima perdite consistenti per poi risalire nell'ultima settimana.
I prezzi all'origine tornano a crescere
I prezzi all'origine nell'ultima settimana per l'olio extravergine di oliva - secondo una stima di Ismea - sono aumentati dello 0,7% sulla settimana precedente, portandosi ad un prezzo medio nazionale di 9,45 euro al chilogrammo nella seconda settimana di maggio 2024.
Come si evince dal grafico sottostante, si tratta del primo movimento al rialzo dopo una fase di cali, seguita al massimo raggiunto nella quarta settimana di gennaio a 9,61 euro al chilogrammo. I ribassi avevano portato il prezzo medio nazionale fino ai 9,39 euro al chilo, valore mantenutosi stabile tra la terza settimana di aprile e la prima di maggio 2024.
Rispetto all'ultimo valore rilevato da AgroNotizie® nella terza settimana di marzo a 9,56 euro al chilogrammo, attualmente si registra una perdita di valore di 0,11 euro al chilo. Inoltre si rileva che l'attuale livello dei prezzi è superiore del 48,6% rispetto a quello di un anno fa.
Prezzi medi nazionali olio Evo fino alla seconda settimana di maggio 2024
(Fonte: Ismea)
La situazione di prezzi sostanzialmente in aumento non trova ancora una conferma nei valori disaggregati per piazza, poiché Ismea sta ancora inserendo i dati e - forse - ha in fase di revisione lo stesso prezzo medio nazionale che la stessa Ismea ieri sera ipotizzava a ben 9,82 euro al chilogrammo nella seconda settimana di maggio 2024 contro i 9,39 euro della prima settimana, con un incremento in una sola settimana di ben 0,43 euro al chilogrammo (+ 4,6%).
Italia, previsioni +20% sul 2022
Le stime produttive per l'Italia, elaborate da Ismea in collaborazione con Italia Olivicola e Unaprol e pubblicate il 13 ottobre 2023, indicano una ripresa del 20% per la campagna 2023-2024, nonostante un'annata difficile, condizionata dalla siccità invernale a cui sono seguite le piogge primaverili che hanno provocato in molte aree cascola dei fiori e difficoltà di allegagione.
Secondo i dati rilevati, la produzione potrebbe non raggiungere i livelli medi delle quattro campagne precedenti. I dati, infatti, si attestano complessivamente sulle 290mila tonnellate, con una crescita del 20% rispetto allo scorso anno.
Le valutazioni di Ismea trovano una conferma nelle stime quasi sovrapponibili di Assitol, diramate il 10 novembre 2023: 289mila tonnellate, sempre in recupero di circa il 20% rispetto alle 240mila della campagna precedente, ma ben al di sotto delle 350mila tonnellate delle migliori e più recenti campagne. Al momento Ismea non ha ancora pubblicato i dati di fine campagna, solitamente disponibili sin dal mese di aprile.
Giacenze in Italia di Evo al 31 marzo 2024 -18%
In Italia le giacenze di Evo a fine marzo 2024 si portano a 179.498 tonnellate, diminuendo sul dato di fine febbraio di 18.775 tonnellate (-9,5%), ma - secondo Frantoio Italia, report numero 4 del 2024 - il dato di marzo 2024 è inferiore del 18,5% a quello di marzo 2023, pari a 220.311 tonnellate: spariscono quindi ben 40.813 tonnellate di prodotto in giacenza.
L'olio Evo di produzione italiana rimasto alla fine del mese di marzo 2024 è pari a 125.469 tonnellate, in aumento del 7,3% sulle 116.965 tonnellate del 30 marzo 2023. Ma Frantoio Italia avverte: "Nell'ambito dell'Evo è da segnalare il dato della quantità di prodotto di origine italiana che con 125.469 tonnellate risulta superiore del 7,3% rispetto al 31 marzo 2023, ma non sufficiente a compensare la forte riduzione delle giacenze degli oli Evo di origine Ue (-56,1%)". Un restringimento dell'offerta su base annua che è destinato a sostenere le quotazioni dell'olio Evo nazionale, soprattutto se le previsioni sulla prossima campagna non dovessero essere al top.
Previsioni e produzione in Spagna a marzo 2024
Dalla Spagna non giungono novità: la produzione dei frantoi reale cumulata di olio da pressione fornita dal Ministero dell'Agricoltura iberico per la campagna 2023-2024 è ancora una stima per il periodo che va dal primo ottobre 2023 a fine marzo 2024. Madrid ribadisce di aver prodotto circa 845mila tonnellate, un dato che mette a segno un incremento di ben 70.347 tonnellate sulla stima di fine gennaio (774mila e 653 tonnellate) poi aggiornata il 13 febbraio scorso (+9%).
E il dato produttivo consolidato a marzo di 845mila tonnellate supera di ben 78.700 tonnellate la previsione del Governo spagnolo di fine ottobre 2023, che era stata fissata a 766mila e 300 tonnellate a fine campagna. Sulla base dell'esperienza degli anni scorsi è ragionevole pensare che la previsione di fine ottobre sarà oltremodo superata con le correzioni sugli errori di calcolo.
Intanto, nella campagna in corso, iniziata il 1° ottobre scorso, la produzione olivicolo olearia del Paese iberico a marzo 2024 è già superiore di 181mila tonnellate (+27,25%) rispetto al basso raccolto della precedente stagione 2022-2023 che ammontava a poco più di 664mila tonnellate.
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