Come per gli episodi di brucellosi nelle bufale, anche per la più recente vicenda dell'impiego illegale di farmaci negli allevamenti di bovini da carne non si è avuta la consueta fiammata di allarmismo che in passato accompagnava ogni minima emergenza alimentare. Così questa ennesima vicenda di carni “gonfiate” è passata in second'ordine, con qualche cenno solo su alcuni giornali, come ad esempio “Il Sole 24 Ore” dell'8 giugno. Un segnale di maturità dell'informazione, che pare aver preso coscienza che i controlli ci sono e funzionano. Maggiore invece l'attenzione dedicata ai temi dell'economia e delle sue ripercussioni sui campi. Così “Il Fatto” del 10 giugno prende atto di come evolvono i consumi in tempo di crisi, con una riduzione degli acquisti di carne ed un aumento per quelli di pane. Inquietanti le prospettive anticipate da “La Stampa” del 7 giugno che prendendo spunto dalle analisi della Fao, che prevedono una crescita dei consumi del 1,5% per anno, si chiede se poi ci sarà cibo per tutti. A quanto pare, intanto, l'aumento dei consumi conseguente al miglior tenore di vita non desta preoccupazioni in Cina. Il “gigante” asiatico si avvia infatti verso l'autosufficienza alimentare, come spiega l'articolo pubblicato l'11 giugno su “Italia Oggi”. Per i Paesi occidentali si apre al contrario una stagione più difficile, che impone una attenta lotta agli sprechi. Lo spiega con ampi dettagli “La Stampa” dell'8 giugno, criticando quante volte il cibo acquistato passi direttamente dal frigorifero alla spazzatura. Scende in campo su questo argomento il ministro Nunzia De Girolamo che dal settimanale “Gente” in edicola il 9 giugno, si dice pronta a dar battaglia agli sprechi. Ancora il ministro De Girolamo affronta un altro tema, questa volta sul riuso e la riconversione degli immobili. Anche qui niente “sprechi” e apertura ad interventi edilizi, riducendo lacci e laccioli che d'abitudine la burocrazia mette sulla strada di chi vuole intraprendere. I dettagli si possono leggere su “Italia Oggi” del 12 giugno.

La conta dei danni
Dopo le ondate di maltempo che hanno devastato campi e serre nelle settimane scorse, è ora il tempo di contare i danni e dalle pagine del “Corriere della Sera” del 7 giugno si apprende che la Regione Lombardia ha deciso di dichiarare lo stato di calamità, cosa che apre alla possibilità di aiuti per gli agricoltori danneggiati. Ma le cose, specie quando bisogna trovare le risorse economiche, non sono mai semplici e già il giorno seguente interviene “La Padania” affinché il Governo dia seguito alle iniziative conseguenti all'apertura dello stato di crisi. I problemi del dopo maltempo riguardano come noto anche altre aree. L'agricoltura del trevigiano, avverte “Il Gazzettino” del 7 giugno, è in una situazione disastrosa. Ancora in Veneto, nella zona di Montagnana, i raccolti di cereali sono dimezzati come si apprende dal “Mattino di Padova”. Perlomeno curiosa la notizia apparsa il 12 giugno sulle pagine del “Corriere della Sera”. Stando a quanto scrive questo quotidiano, nonostante il diluvio di acqua caduto sui campi, la quantità di acqua delle piogge primaverili è inferiore alla media, mentre è in aumento la temperatura. Sarà per questo che i costi per il consumo di acqua da destinare all'irrigazione sono schizzati verso l'alto. Lo scrive il 7 giugno la “Gazzetta del Mezzogiorno”.

Industrie verso Est
Assente da qualche tempo dalle cronache, ecco tornare alla ribalta la vicenda Parmalat e il contestato acquisto della statunitense Lag. I magistrati chiamati a dirimere la vicenda avrebbero evidenziato un conflitto nella scelta di Mediobanca come advisor finanziario. Per chi è interessato alla vicenda può leggere l'articolo pubblicato il 12 giugno da “Il Sole 24 Ore”. Restiamo nel mondo delle industrie con Barilla che punta su nuovi grandi paesi, come Russia, Brasile e ora anche l'Asia. L'obiettivo, scrive “Repubblica” del 10 giugno, è di raddoppiare in 7 anni il fatturato, portando così i ricavi alla importante cifra di 6 miliardi di euro. Più in generale si assiste ad una maggiore propensione di tutti i big dell'industria alimentare a svilupparsi verso i mercati orientali e in particolare a quello cinese, molto reattivo su questo fronte. Un'approfondita analisi su questi “movimenti” dell'industria lo si può leggere sul settimanale di economia “Il Mondo” in edicola il 7 giugno. Gioca in casa invece Grandi Salumifici Italiani, il gruppo nato dalla joint venture tra Senfter e Unibon e oggi leader in Italia nei salumi, che si allarga nel polo logistico bolognese e punta a portare il fatturato dagli attuali 700 milioni a quota un miliardo di euro. La notizia arriva da pagina 36 de “Il Sole 24 Ore” del 13 giugno.

La battaglia del vino
Restiamo sui mercati orientali con il vino alle prese in questi giorni con il conflitto commerciale che contrappone Bruxelles e Pechino. La Cina, infatti, minaccia l'applicazione di nuovi dazi che potrebbero mettere in difficoltà le nostre esportazioni. Un argomento quest'ultimo che è rimbalzato su molti quotidiani, dal “Corriere della Sera” al “Giorno” e “Il Sole 24 Ore”, solo per citarne alcuni. Per il vino si annunciano altri problemi, scrive “La Stampa” del 10 giugno, con il possibile aumento dell'Iva che potrebbe determinare una caduta dei consumi. I timori di un effetto negativo sui consumi dovuti all'innalzamento dell'Iva non si fermano però al vino, ma coinvolgono tutti i comparti destando molte preoccupazioni. Lo dimostrano le reazioni all'assemblea della Confcommercio dove l'ipotesi di un aumento dell'Iva è stato duramente contestato. I commenti si possono leggere su numerosi giornali del 13 giugno e fra questi “Repubblica” e “Libero” per citarne solo alcuni. A dispetto di queste notizie certo poco confortanti, dall'area del Franciacorta si dicono pronti a risolvere almeno in parte i problemi della disoccupazione. Per molti potrebbero aprirsi contratti stagionali per i lavori nei vigneti, è quanto afferma il “Giornale” del 12 giugno.

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