Dopo la carne di cavallo nelle lasagne e nelle polpette arriva il turno del mais alle aflatossine, tema meno appassionante per i quotidiani visto che ancora non arriva nel piatto, ma si ferma alle mangiatoie degli animali. Il problema è comunque sentito nelle aree a vocazione maidicola del Nord Est ed ecco che “Cronaca del Veneto” del 2 marzo dedica attenzione a questo argomento. Nello stesso giorno il “Mattino di Padova” avanza persino l'ipotesi che dietro a questa emergenza si possano nascondere speculazioni commerciali. Il 3 marzo è il “Gazzettino” che si dice preoccupato per la possibilità che partite di prodotto inquinato possano arrivare sul mercato. Il mais è infatti bloccato nei silos, si legge il 4 marzo sull'edizione di Rovigo de “Il Resto del Carlino”, ma non per questo l'emergenza può dirsi risolta. Ad essere coinvolta è la maggior parte della produzione polesana, avverte la “Voce di Rovigo” del 5 marzo, ma il problema non riguarda solo il Polesine, ma si allarga e di molto visto che dalla Germania fanno sapere di avere problemi di aflatossine con il mais proveniente dalla Serbia. I dettagli si possono leggere su “Il Sole 24 Ore” del 2 marzo.
Ancora carne di cavallo
La soluzione al problema del mais alle aflatossine sarà probabilmente quella di essere destinato alla produzione di biogas, come scrive “Il Gazzettino” del 5 marzo. Più complicato sarà trovare una risposta ai prodotti che contengono carne di cavallo senza dichiararla in etichetta. La “Voce di Romagna” dell'uno marzo torna sulla possibilità di destinare questi prodotti (peraltro sani) alle popolazioni povere. Un'apertura in questa direzione arriverebbe dall'Austria. L'allarme intanto rimonta con la scoperta di un nuovo caso a Como del quale parla “Il Sole 24 Ore” del 2 marzo. E' allarme psicosi, avverte il “Messaggero” del 2 marzo e “La Padania” dell'uno marzo fa i conti di quanto sia costata questa vicenda: un miliardo di euro. E non è finita qui, perché il 7 marzo l'allarme si rinfocola con il presunto ritrovamento della carne di cavallo nei ragù della Star. Una notizia “ghiotta” per tutti i quotidiani, molti dei quali come “La Stampa” o il “Messaggero” la strillano sin dalle prime pagine.
Frodi anche per gli agrofarmaci
Si continua con le frodi sulle pagine della “Gazzetta del Mezzogiorno” del 3 marzo, ma in questo caso i protagonisti sono gli agrofarmaci, con la presenza di prodotti fuori legge sequestrati in Puglia. Il 5 marzo è ancora la “Gazzetta del Mezzogiorno” che torna sull'argomento per segnalare l'impiego su ciliegie e uva di prodotti non a norma. Contro le frodi, che nel caso dell'olio sono molto diffuse, è stata recentemente predisposta una legge ad hoc. Ma a causa di questa stessa legge, scrive “Italia Oggi” del 6 marzo, si hanno molti freni all'export. Sul tema della sicurezza alimentare interviene il “Corriere della Sera” del 3 marzo puntando il dito contro la Ue, la cui azione potrebbe essere più incisiva. Cresce intanto l'attenzione del consumatore per i prodotti che possono vantare una certificazione di origine, come l'Igp che a livello europeo ha raggiunto il ragguardevole valore di 54 miliardi di euro, stando alle valutazioni pubblicate su “Italia Oggi” del 5 marzo.
E il biologico cresce
Sembra quasi una reazione alle troppe frodi l'aumento delle aziende agricole che si dedicano all'agricoltura biologica ed il cui numero è tornato a crescere, stando alle affermazioni della “Gazzetta di Parma” del 5 marzo. Ai progetti “Bio”, volti a tutelare l'ambiente, la Ue ha peraltro stanziato premi per 24,4 milioni, come si apprende dal “Secolo XIX” del 6 marzo. Che all'ambiente sia necessario prestare maggiore attenzione emerge da una ricerca pubblicata su TuttoScienze, il dorso del “La Stampa” del 6 marzo, secondo la quale il forte calo del numero di insetti potrebbe mettere a rischio numerose produzioni agricole. Anche Fai e Touring Club vogliono dire la loro e dalle pagine di “Repubblica” del 7 marzo invitano il Parlamento europeo a promuovere una Pac che dia spazio al biologico.
Mercati e industrie
Uno sguardo all'evoluzione delle produzioni agricole arriva da “Il Sole 24 Ore” del 2 marzo, che segnala il calo delle semine di grano duro, mentre aumentano quelle di soia e colza. Aumentano poi le aziende guidate da imprenditrici, è un dato che scaturisce da un'analisi di Coldiretti riportata sulla “Gazzetta del Mezzogiorno” del 4 marzo.
Nel mondo delle industrie agroalimentari torna alla ribalta il “caso” Parmalat, ora alle prese con nuovi problemi per l'acquisto delle attività americane del gruppo. I dettagli si possono leggere su “Il Sole 24 Ore” dell'uno marzo e su “Repubblica” del 4 marzo, mentre dalle pagine di “MF” del 7 marzo si apprende che Parmalat potrà chiedere uno “sconto” per l'acquisto di Lactalis America Group.