Si è discusso molto in questi giorni dei tagli al budget finanziario della Ue e delle conseguenze sulla politica agricola dei 27 Paesi europei. E di fronte alle prospettive di una riduzione sensibile delle risorse si è vista la ferma opposizione del presidente del Consiglio, Mario Monti, che si è detto pronto a porre il veto dell'Italia. Una situazione inedita, subito colta ed evidenziata dai media a iniziare da “Il Sole 24 Ore” del 23 novembre che ha indicato in Monti uno strenuo difensore della Pac. Il giorno seguente è “Avvenire” che commenta le difficoltà nel raggiungere un compromesso e il mandato affidato al presidente della Ue, Herman Van Rompuy, per un'intesa che non potrà comunque avvenire entro la fine dell'anno e che costringerà per il momento ad una programmazione annuale degli impegni europei. Un commento interessante sul nuovo asse italo francese che si è realizzato nel contrastare i tagli al budget europeo lo si può leggere sulla “Gazzetta del Mezzogiorno” del 24 novembre. Non poteva mancare un intervento del ministero per le Politiche agrarie, Mario Catania, che intervistato dal “Messaggero” del 25 novembre ritiene improponibile un'intesa europea basata solo sui tagli.

 

Consumi e pagamenti

In Italia, nel frattempo, continuano le discussioni sull'articolo 62, che vede moltiplicarsi le difficoltà per la sua applicazione a causa dell'atteggiamento di Confindustria e di Confcommercio che chiedono, come si legge su “Il Sole 24 Ore” del 24 novembre, misure più elastiche. Su questo argomento c'è poi da registrare la posizione degli agricoltori, propensi a ricevere pagamenti rapidi, ma non altrettanto solerti nel pagare, come scrive “Italia Oggi” del 28 novembre. Le preoccupazioni per tempi e modi dei pagamenti delle derrate agricole sono però in secondo piano rispetto al calo dei consumi che sta interessando molti settori, compreso quello agroalimentare dove tengono solo le vendite nei discount, argomento ripreso dalle pagine di “Avvenire” del 25 novembre. A proposito di andamento dei consumi è interessante l'opinione di Oscar Farinetti, il “Patron” di Eataly che dalle pagine de “La Stampa” del 23 novembre illustra le sue idee per rilanciare l'export agroalimentare. In tema di export si stanno delineando alcuni problemi per il nostro olio destinato ai mercati statunitensi. Dazi e barriere, scrive “Il Sole 24 Ore” del 24 novembre, che potrebbero essere imposti al nostro olio creerebbero infatti non pochi problemi.

 

Il vino e l'export

Chi non ha problemi con le esportazioni è il Chianti, come confermano i dati del Consorzio di tutela, riportati da “Repubblica” del 26 novembre, per il quale i flussi di export sono persino raddoppiati. Buone performance si registrano poi per i vini del polo vitivinicolo di Langhe e Monferrato. I dati si possono leggere su “Il Sole 24 Ore” del 27 novembre. Va bene l'export, ma per il vino crescono le preoccupazioni sul mercato interno e la colpa, scrive “Repubblica” del 23 novembre, è dell'eccessiva burocrazia che pesa sul settore.

 

L'orto automatico

Non mancano le notizie curiose, come quella pubblicata su “Nova”, il dorso scientifico de Il sole 24 Ore in edicola il 26 novembre, che riporta un resoconto del progetto “Horto Domi” un orto dove la programmazione degli interventi è decisa in modo automatico da un progetto informatico open source, (scheda Arduino), capace di autoprogrammarsi. Ancora su “Nova” è interessante il reportage sul centro di ricerca Syngenta dove si sta portando avanti il progetto “grano Armando”. Anche il Cra, il consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura, fa parlare di sé e del ruolo della ricerca attraverso le pagine di “Italia Oggi” del 28 novembre. Dalla quarta edizione del Forum Barilla, scrive “Italia Oggi” del 29 novembre, giungono infine le proposte per etichette hi-tech che aiutino ad avere consumatori più consapevoli.

 

La protesta

Nel mondo degli allevamenti è la protesta sul prezzo del latte la protagonista delle cronache di questi giorni. Se ne parla su “La Padania” del 28 novembre a proposito dei trattori che hanno marciato su Bruxelles, mentre “L'Eco di Bergamo” del 28 novembre offre un resoconto del presidio che gli allevatori hanno aperto di fonte ad un'industria lattiero casearia del gruppo Lactalis. Il problema del prezzo del latte ha coinvolto anche il ministero per le Politiche agricole che ha convocato le rappresentanza degli allevatori per cercare una via di uscita. I dettagli si possono leggere sul “Giornale di Brescia” del 27 novembre. Dopo il prezzo ecco riaffacciarsi il problema delle multe. Ne scrive “Il Sole 24 Ore” del 29 novembre citando il richiamo della Corte dei Conti che lancia un preciso allarme per i debiti degli allevatori che non sono stati riscossi.