L’olio extravergine di oliva non ha trovato, ancora oggi, il giusto riconoscimento. La vista, il tatto, l’olfatto, il gusto sono i quattro sensi che intervengono nella definizione delle proprietà organolettiche degli alimenti, per cui è importante a tavola, come per i vini, la scelta degli oli da abbinare al piatto.
Il valore sensoriale degli oli extravergini di eccellenza, unito ai valori nutrizionale e salutistico, diventa un elemento fondamentale per guidare il consumatore all’apprezzamento dell’olio che andrebbe usato come momento di emozione nel corso del pasto quotidiano, non solo come semplice condimento, ma ingrediente necessario nell’esaltare il sapore dei piatti.
“Da tempo - fa rilevare Cosimo Lacirignola, direttore dell'Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari - l’Istituto è fortemente impegnato nello studio di questo prezioso alimento, ottenuto da una pianta, l’olivo, simbolo non solo paesaggistico e di pace del bacino Mediterraneo, ma anche una delle principali produzioni agricole che, da tempi immemorabili, caratterizza le attività commerciali dei Paesi che si affacciano su questo mare”.
Inoltre, nel paesaggio agrario pugliese, l’olivo ricopre circa quattrocento chilometri. Dal confine dal Molise fino al Capo di Santa Maria di Leuca, si ammirano interminabili distese di grandi esemplari plurisecolari della fascia costiera tra Brindisi e Bari, fino agli oliveti terrazzati del Gargano, passando per gli oliveti 'piangenti' e per le grandi coltivazioni razionali del nord barese, descritti nel recente volume 'Puglia, le vie dei grandi olivi' di Gianni Pofi, agronomo e profondo conoscitore del territorio che verrà presentato, insieme ad 'Oleum, manuale dell’olio di oliva' di Paolo Amirante, a conclusione del meeting.
Il tema sarà affrontato domani, mercoledì 25 gennaio 2012 alle ore 11.30 durante un seminario organizzato presso lo Iamb, Istituto Agronomico Mediterraneo a Bari.
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