E così Dante Fruscio, l'ex presidente di Agea che si era impegnato per far pagare le multe latte, torna al suo posto. Il Tar del Lazio, al quale aveva fatto ricorso per essere stato sollevato dall'incarico dopo il commissariamento dell'ente, gli ha dato ragione. Ma nel rientrare alla guida di Agea, come scrive Sergio Rizzo sul “Corriere della Sera” del 18 gennaio, troverà molte cose cambiate. Il suo braccio destro, Alberto Migliorini, non è più il direttore generale di Agea e poi sono stati annullati (una decisione presa nelle pieghe del decreto salva-Italia) i risparmi sulla gestione del Sin, il sistema informativo nazionale per l'agricoltura. I 30 milioni di euro tolti al budget del Sin ritornano e con gli interessi, per un importo complessivo di 40 milioni. Sul rientro di Fruscio si sofferma nello stesso giorno “Il Sole 24 Ore”, che ricorda le tensioni che nella Lega di Umberto Bossi si erano create attorno alla vicenda quote latte. E per chi vuole entrare nel dettaglio della sentenza può leggere l'articolo pubblicato su “Italia Oggi” dal quale si apprendono alcuni particolari come la condanna a risarcire Fruscio con circa 3000 euro. I prossimi giorni ci diranno quale sarà il seguito della vicenda. E un occhio attento lo si dovrà tenere anche sull'evolvere della vicenda quote latte dopo la decisione di Agecontrol (società per azioni braccio operativo di Agea) di verificare la congruità dei dati relativi a quote e multe. Sarà rimesso tutto in discussione ancora una volta? E' una delle ipotesi che si possono leggere a questo proposito su “Italia Oggi” del 14 gennaio.

 

Una manovra da paura

Più che alle quote latte gli agricoltori pensano in questi giorni alle conseguenze della manovra e all'impatto che avrà l'Imu sui fabbricati rurali, tanto che dalle pagine del “Gazzettino” del 18 gennaio si chiede di dimezzare le aliquote per stalle e serre. Se ne parla poi su “La Padania” che nello stesso giorno invita i sindaci ad abbassare l'Imu a carico degli agricoltori. Fra le varie proposte per “fare cassa” arriva anche l'ipotesi di una tassa sul cibo spazzatura della quale si parla su “La Stampa” del 15 gennaio. Le conseguenze della manovra sono infine la “molla” che ha ridato fiato alle proteste del “movimento dei forconi” che ha visto agricoltori, e non solo loro, invadere le strade della Sicilia, come raccontano le cronache pubblicate sul “Giornale” del 18 gennaio e poi su “La Padania” del 19 gennaio.

 

Un occhio ai mercati

Uno sguardo ai mercati mondiali delle materie prime lo fa “Il Sole 24 Ore” del 13 gennaio registrando la caduta del prezzo di soia e cereali segnalata dalla statunitense Usda. Ancora “Il Sole 24 Ore” nel giorno seguente fa un'analisi della frenata che nel mese di dicembre si è verificata per le “commodity”. Restiamo negli Usa con la decisione di sospendere gli aiuti all'etanolo, notizia che si legge su “Italia Oggi” del 14 gennaio. A proposito di agroenergie, il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi, interviene dalle pagine di “Arena” del 16 gennaio per chiedere maggiore impegno su questo fronte. Intanto la “Gazzetta di Parma” del 17 gennaio denuncia l'impennata dei prezzi del gasolio e le conseguenze per il mondo agricolo.

 

Stop agli sprechi

A proposito di costi e sprechi, molti quotidiani si sono occupati in questi giorni della mole di scarti che accompagna il consumo di prodotti agricoli. Si inizia sul “Giornale” del 15 gennaio con una intervista a Andrea Segrè, preside uscente della Facoltà di Agraria di Bologna, che racconta il suo impegno nel recupero dei cibi in scadenza. Un problema che nella Ue riguarda ben 89 milioni di tonnellate, argomento del quale si occupa nello stesso giorno “L'Unità”. Un tema questo degli sprechi che ancora “L'Unità” approfondisce commentando la campagna “scarti zero”.

 

Ogm e industrie

Si torna a parlare di Ogm dopo la decisione di Basf di abbandonare l'impegno su questo settore, una notizia che ha trovato spazio su “La Padania”, da sempre schierata “contro”, che ne parla il 17 gennaio ricordando le perplessità dei consumatori sui cibi transgenici. Il 18 gennaio è ancora “La Padania” che commenta la decisione di Basf. Restiamo nel mondo delle industrie con la notizia, pubblicata sul “Corriere della Sera” del 14 gennaio, in merito all'accordo fra consorzio del Casalasco e Boschi (se ne parla anche su questo Agronotizie) dal quale nasce uno dei gruppi più importanti nella produzione delle conserve di pomodoro. Da “MF” del 17 gennaio si apprende dei buoni risultati ottenuti sul mercato finanziario dal gruppo Arena dopo l'aumento di capitale deciso in questi giorni. E' invece finita con la vendita all'asta il progetto della Met Fin, società informatica che aveva deciso di puntare sul vino. Il disegno di costruire un impero del vino alle porte di Milano si è concluso nelle aule dei tribunali, come scrive “Il Sole 24 Ore” del 18 gennaio. A proposito di tribunali, quello di Milano ha infine sentenziato il torto di Plasmon nel braccio di ferro con Barilla, vicenda combattuta a colpi di pubblicità comparativa. I dettagli si possono leggere su “Il Sole 24 Ore” del 19 gennaio.