Due nuove Dop arricchiscono il paniere delle eccellenze italiane: la Farina di castagne della Lunigiana e la Formaggella del Luinese, divenute ufficialmente Denominazioni di origine protetta con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea (serie L102 del 16 aprile 2011) del Regolamento recante il riconoscimento nel registro comunitario dei due prodotti. 

"Si tratta una dimostrazione che il settore agricolo italiano prosegue nel suo percorso virtuoso basato su qualità, riconoscibilità e sicurezza alimentare" ha dichiarato con soddisfazione il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Saverio Romano.
Solo due settimane fa Romano aveva detto di guardare alla qualità e alla varietà come punti di forza dell'agroalimentare italiano. E, in un'agricoltura che punta su tali caratteristiche - aveva aggiunto - non c'è posto per Ogm e coltivazioni biotech: "Non potremo mai competere sulla quantità, ma sulla qualità certamente sì, lo facciamo già e lo faremo ancora di più".

I numeri lo confermano: l'Italia svetta in cima alla classifica europea delle produzioni certificate con 225 riconoscimenti. Con i due ultimi arrivati, infatti, le Dop toccano quota 140, a cui bisogna aggiungere le 83 Igp e le 2 Stg.

La tradizionale 'rivale' dell'Italia, la Francia, si piazza seconda con 'solo' 183 prodotti, seguita a sua volta dalla Spagna con 148.

"E' una posizione di leadership che ora bisogna continuare a valorizzare e promuovere sui mercati internazionali, visto che il segmento dei prodotti garantiti ha anche un'importante peso di mercato" ha fatto notare la Cia - Confederazione italiana agricoltori. Solo nel 2010, infatti, il giro d'affari legato alle produzioni Dop e Igp è stato pari a circa 9 miliardi di euro, di cui quasi 2 miliardi legati all'export (dati Cia). 

A livello regionale il fatturato alla produzione delle Dop e Igp consegna il podio all'Emilia-Romagna, con quasi 2,2 miliardi di euro complessivi e un valore del 40,9% sul totale delle produzioni italiane certificate. Al secondo posto (dati Ismea 2009) c'è la Lombardia con un fatturato di 1,3 miliardi di euro e, molto lontano dalle prime due posizioni, il Friuli Venezia Giulia con 350 milioni.

La soddisfazione per i nuovi riconoscimenti è palpabile non solo a Roma, ma anche e soprattutto sul territorio che ha proposto, sostenuto e lottato per queste denominazioni. 

"E' un riconoscimento che premia un prodotto di eccellenza del nostro territorio – spiega Vincenzo Tongiani, presidente della Coldiretti di Massa Carrarae una comunità tenace come quella dei castanicoltori che non hanno mai perso la speranza anche quando il percorso sembrava essersi interrotto". E' durato infatti cinque anni il "tira e molla" per ottenere la Dop per la Farina di castagne della Lunigiana, ma il Comitato promotore (composto da una quindicina di castanicoltori, tra cooperative ed aziende, e tre mulini) ha saputo sfruttare anche il lungo iter burocratico a proprio favore: proprio grazie a questo percorso il Comitato è riuscito a triplicare la produzione complessiva passando da 50 a 150 quintali. 

La Dop Farina di castagne della Lunigiana è attribuita alla farina dolce ottenuta mediante la lavorazione di castagne prodotte da castagni della specie Castanea sativa (Mill.) delle varietà di cui si riconosce storica presenza sul territorio interessato: Bresciana, Carpanese, Fosetta, Marzolina, Moretta, Primaticcia, Rigola, Rossella, Rossola. Almeno il 70% delle varietà di castagno che concorrono alla produzione della Farina di castagne della Lunigiana deve derivare dalle varietà Bresciana, Carpanese e Rossola. La Farina di castagne della Lunigiana si caratterizza per uno spiccato sapore dolce, che la distingue nettamente da prodotti simili presenti sul mercato e che le deriva principalmente dal castagno coltivato e dalle caratteristiche pedoclimatiche dell'areale di produzione, nonché dall'attività dell'uomo che nei secoli ha mantenuto la produzione della farina. 

La zona di produzione della Dop Farina di castagne della Lunigiana ricade in provincia di Massa Carrara e comprende l'intero territorio amministrativo dei Comuni di: Aulla, Bagnone, Casola in Lunigiana, Comano, Filattiera, Fivizzano, Fosdinovo, Licciana Nardi, Mulazzo, Podenzana, Pontremoli, Tresana, Villafranca in Lunigiana e Zeri.

Sono circa 30 mila gli ettari complessivi di castagneti presenti oggi in Lunigiana (230 mila quelli totali in Italia, con la Toscana seconda regione italiana per ettari). 

Ma anche la Lombardia esulta per la sua nuova Dop: la Formaggella del Luinese (a destra) è un formaggio a pasta semidura, prodotto esclusivamente con latte intero e crudo di capra, a coagulazione presamica, con stagionatura minima di 20 giorni. Il latte possiede particolari caratteristiche organolettiche che conferiscono poi al formaggio prodotto la particolare sapidità, l'odore e l'aroma delicato, la spiccata prevalenza di una microflora lattica mista che lo caratterizzano. Il sapore è mediamente dolce, delicato, gradevole e si intensifica con il progredire della stagionatura. Il colore della pasta è omogeneo e prevalentemente bianco.

Il territorio in cui viene prodotta la Formagella del Luinese è compreso nell'area nord della Provincia di Varese meglio definita come Prealpi Varesine. 

"Questo riconoscimento - ha detto l'assessore all'Agricoltura della Regione Lombardia, Giulio De Capitani, nell'esprimere la sua soddisfazione - premia il lavoro dei numerosi produttori attivi nella provincia di Varese, l'impegno e la dedizione dell'assessore Specchiarelli per il raggiungimento di questo importante traguardo, ma premia soprattutto la grande qualità dell'agroalimentare della Regione Lombardia".

"Adesso bisogna continuare a lavorare sulla qualità e sulla tipicità dei nostri prodotti agroalimentari -conclude la Cia - ma allo stesso tempo c'è bisogno di rafforzare la lotta alla contraffazione, perché la tutela delle ‘griffe’ alimentari è ancora troppo debole e non riesce a contrastare fenomeni odiosi come l’Italian sounding."