Continua la corsa al rialzo dei prezzi alla pompa. Secondo la rilevazione della staffetta quotidiana, ieri si sono registrati aumenti per tutti i marchi: la benzina si attesta sul prezzo medio di 1,584 euro/litro, con 1,575 di Esso e 1,592 di Q8; il gasolio supera 1,500 euro/litro, con 1,506 di Shell (media ponderata a 1,497 euro/litro). Il gpl, infine, si posiziona tra lo 0,784 euro/litro registrato nei punti vendita Eni ed esso allo 0,797 euro/litro degli impianti Tamoil (0,772 le no-logo).
Coldiretti, gli aggravi per le aziende agricole
"Solo nelle campagne - sottolinea la Coldiretti - il caro gasolio ha provocato un aggravio di costi stimabile in 200 milioni di euro su base annua, ma a subire gli effetti del record nei prezzi del gasolio - continua la Coldiretti - è l'intero sistema agroalimentare dove si stima che un pasto percorra in media quasi duemila chilometri prima di giungere sulle tavole".
"I costi della logistica - precisa la Coldiretti - incidono dal 30 al 35% per frutta e verdura e assorbono in media un quarto del fatturato delle imprese agroalimentari. A subire il maggior aggravio - continua la Coldiretti - sono i prodotti importati che devono percorrere lunghe distanze prima di giungere a tavola".
"Una situazione particolarmente pesante per l'Italia - sostiene la confederazione - a causa della crescente dipendenza per l'alimentazione dall'estero. Nel 2010 è infatti salito del 52% il deficit commerciale dell'Italia nell'agroalimentare che raggiunge il valore di 8,554 miliardi di euro", spiega Coldiretti in base ad una propria analisi sui dati Istat relativi al commercio estero nel 2010.
Nel 2011 un ulteriore 'fardello' da oltre 2 miliardi di euro
"Il 'caro gasolio' stravolge i bilanci delle imprese agricole. I continui aumenti del carburante, che ormai supera un euro al litro, stanno avendo effetti devastanti nel settore primario. Sono le serre a subire i danni maggiori. Ma anche per le altre aziende le difficoltà sono notevoli. Secondo le prime stime, c'è il rischio che a fine 2011 l'intero mondo agricolo sia costretto a sostenere un ulteriore pesante "fardello" da oltre 2 miliardi di euro, determinato proprio dai quotidiani rialzi del petrolio". E' quanto sottolinea la Cia, Confederazione italiana agricoltori.
"Davanti ad un'escalation del genere - avverte la Cia - c'è il fondato pericolo che migliaia di imprese possano uscire dal mercato. Nello scorso anno, d'altra parte, a causa di oneri pesantissimi, di difficoltà strutturali e di una totale mancanza di competitività, più di 25 mila aziende sono state costrette a chiudere i battenti".
Confagricoltura: 'Attenzione a non alimentare allarmismi'
"Il nuovo record del gasolio registrato oggi potrebbe certamente avere ricadute, anche sensibili, sui costi delle attività agricole". Lo afferma a proposito dei rincari registrati sul mercato nazionale, Confagricoltura, secondo la quale però, "determinare quale sia questo aggravio, in quali tempi e per quanto tempo sarà avvertito è, al momento, praticamente impossibile. La volatilità dei corsi del greggio, mossi dalle vicende geopolitiche internazionali è estrema, tant'è vero che nel pomeriggio le quotazioni del Brent a New York sono scese sotto i 106 dollari, con un calo di circa il 4% in un solo giorno. ogni ipotesi è quindi azzardata e rischia di favorire forme di sciacallaggio sui prezzi dei prodotti al consumo, con rincari che possono dare ulteriore spinta all'inflazione".
© AgroNotizie - riproduzione riservata
Fonte: AgricolturaOnWeb