E' ancora il tema delle etichette ad essere sotto i riflettori dei media, che si interrogano sulla portata del provvedimento che impone l'obbligo di dichiarare l'origine dei prodotti e sulle perplessità che la normativa italiana ha suscitato in sede europea. Se ne parla su “La Padania” del 21 gennaio e sul “Riformista” che sottolinea come l'Italia questa volta abbia giocato d'anticipo rispetto alla Ue. Ma già il giorno seguente “Italia Oggi” anticipa alcuni dei problemi sollevati da Bruxelles. Il 25 gennaio, ancora dalle pagine di “Italia Oggi”, il ministro dell'Agricoltura, Giancarlo Galan, si dice tuttavia sicuro che la normativa italiana non troverà ostacoli insormontabili. Interviene sull'argomento anche “L'Unità” che il 23 gennaio sottolinea il diritto dei consumatori di conoscere con precisione cosa si mette in tavola. Graffiante il commento a firma di Beppe Severgnini sulle pagine del “Corriere della Sera” del 27 gennaio che ribadisce la necessità per il consumatore di sapere cosa mangia. Il tema delle etichette e della sicurezza alimentare richiama un altro argomento, che ha tenuto “banco” negli ultimi giorni della scorsa settimana, quando si temeva per le sorti delle legge antifrodi, a rischio abrogazione. Il 21 gennaio il “Secolo d'Italia” insisteva nel confermare la scomparsa di questa legge, mentre “La Stampa” nello stesso giorno anticipava lo “scampato pericolo”, poi definitivamente confermato come si è potuto leggere su “Italia Oggi” del 22 gennaio.
La febbre dei mercati
Si torna a parlare delle turbolenze sui mercati delle materie prime. E' “Il Sole 24 Ore” del 22 gennaio a sottolineare come il prezzo del mais sia entrato in competizione con quello del petrolio. Non solo i cereali ma anche per lo zucchero i mercati sono in forte tensione come si legge sul “Corriere della Sera” del 23 gennaio. Di un'ondata di rincari per le materie prime si parla su “Repubblica” del 25 gennaio, mentre “Terra” nello stesso giorno ricorda che i problemi del mercato delle materie prime preoccupa anche il presidente francese Nicolas Sarkosy che si è spinto a proporre una banca dati internazionale per prevenire le crisi alimentari. Intanto le aziende agricole continuano ad essere in difficoltà scrive il 26 gennaio “Il Sole 24 Ore” nelle pagine del suo dorso Nord Ovest analizzando la situazione dell'agricoltura piemontese. Dalle pagine de “La Nazione” del 21 gennaio arriva la denuncia che anche l'eccessiva burocrazia pesa e non poco nel soffocare i produttori agricoli.
Dove va la Pac
Nell'affrontare i problemi dell'agricoltura gli sguardi di molti si rivolgono a Bruxelles e alle discussioni in merito alla riforma della Pac. Lo ha fatto anche “La Stampa” che il 23 gennaio ha pubblicato i risultati del sondaggio condotto da Fieragricola sul rapporto fra agricoltura e ambiente. A proposito di Pac “Il Tempo” del 26 gennaio dà spazio alle preoccupazioni degli agricoltori per le proposte di rimodulare i sostegni della Pac premiando solo le superfici coltivate e non la qualità. Sull'argomento interviene “La Padania” del 22 gennaio chiedendo che siano solo aziende agricole in attività a ricevere gli aiuti comunitari.
Ogm
Si torna a parlare (ma forse non si era mai smesso) anche degli Ogm, questa volta per la nascita nei pressi di Roma di un centro di ricerca intitolato con un simpatico gioco di lettere maiuscole GenEticaMente. Da qui dovrebbero uscire le risposte biotecnologiche anti Ogm. Se ne parla diffusamente su molti giornali a iniziare da “Il Resto del Carlino” e “Avvenire” del 26 gennaio. Un argomento ripreso il giorno seguente anche dalle pagine de “La Repubblica”.
Vino e latte
Va meglio per il vino che approda sul web con l' arrivo dei primi “Social wines”, come li descrive “Libero” del 22 gennaio commentando questa nuova “moda”. Intanto il Chianti, si legge su “Il Sole 24 Ore” del 23 gennaio, più praticamente decide per un patto di filiera destinato a contenere la discesa dei prezzi. Mentre nelle terre del prosecco, scrive ancora “Il sole 24 Ore”, si assiste a una disputa fra i marchi a denominazione di origine. In tema di vino è interessante l'articolo pubblicato il 21 gennaio dal “Corriere della Sera” che ricorda come nell'antica Grecia le discussioni politiche avvenissero di fronte ad un boccale di vino.
Dal vino al latte, parlando di Parmigiano Reggiano che ha chiuso il 2010 con risultati positivi grazie al buon andamento dell'export, come si apprende dalla lettura de “Il Sole 24 Ore” del 26 gennaio. Altro formaggio al centro delle cronache è la mozzarella di bufala campana nel cui consorzio di tutela sono entrati anche gli allevatori, come scrive “Italia Oggi” il 22 gennaio. Sempre in tema di mozzarella “Italia Oggi” afferma che la recente normativa sulle etichette comporterà per gli allevamenti l'introduzione di strumenti che certifichino che il latte prodotto è di bufala. Cosa non si fa per evitare “bufale”...