Nel mese di febbraio 2010 l'indice Ismea dei prezzi all'origine dei prodotti agricoli, calcolato in base 2000=100, è stato pari a 108,3 registrando una variazione negativa dell'1,4% rispetto a gennaio. 

Più marcato il calo tendenziale con l'indice che cede il 6,9% rispetto a febbraio 2009.

Lo rende noto un comunicato stampa nel quale si legge che su base mensile l'Ismea rileva una contrazione dei prezzi del 2,2% per le coltivazioni e dello 0,5% per i prodotti zootecnici. 

Il confronto con febbraio 2009 evidenzia, invece, un calo più marcato per il totale delle coltivazioni (-13,1%) a fronte di una stabilità del comparto zootecnico.

Nella categoria delle coltivazioni, la flessione dei prezzi più consistente ha interessato la frutta (-3,7% rispetto al mese precedente). Seguono gli ortaggi e legumi e i cereali con un -1,8%, le colture industriali e i tabacchi (-1%), gli oli (-0,9%) e i vini (-0,3%). 

Nel comparto zootecnico guadagnano su base mensile le uova (+3,7%), e in maniera più lieve i lattiero caseari (+0,6%). Sostanzialmente invariate le quotazioni dei suini (+0,3%), dei bovini e bufalini (-0,2%), mentre calano i prezzi dei volatili domestici (-3,5%), degli ovicaprini (-3,1%) e degli altri animali vivi, che lasciano sul campo il 12%. 

Passando al confronto con febbraio 2009, tra le coltivazioni, l'unica variazione positiva interessa le quotazioni degli oli, che guadagnano il 7%, mentre accusano forti ribassi i prezzi di frutta (-22,3%), ortaggi e legumi (-13,1%), cereali (-11,4%), vini (-9,1%) e tabacchi (-5,9%). Più contenuta la flessione dei listini per le colture industriali (-1,8%). 

Tra i prodotti zootecnici, l'indice Ismea rileva un aumento tendenziale del 11,6% del prezzo delle uova, seguito dal +9,6% dei suini, dal +2,9% degli ovicaprini e dal +2% dei lattiero caseari.  In controtendenza i volatili domestici che cedono nel confronto annuale il 18,4%, i bovini (-2,7%) e gli altri animali vivi (-8,8%).