Per il settore ovino sono in arrivo due milioni di euro, destinati alle filiere della carne che possono vantare una denominazione di origine.

Il via libera è avvenuto in occasione della recente Conferenza Stato Regioni che ha espresso parere favorevole al Decreto fortemente voluto dal ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida.

 

"Si tratta di un provvedimento particolarmente atteso, che va incontro alle difficoltà segnalate dai produttori sul premio accoppiato Pac 2023", ha commentato lo stesso Lollobrigida.

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Bruxelles e gli ovini

L'attuale Politica Agricola Comune (Pac) sembra infatti non avere a cuore la sorte degli allevamenti ovini e caprini.

Ha "dimenticato" di inserire questi allevamenti fra quelli che possono accedere ai sostegni previsti dagli Ecoschemi di secondo livello.

 

Ricordiamo che si tratta degli incentivi destinati alle produzioni animali che aderiscono ai programmi del Sqnba, acronimo di Sistema Qualità Nazionale Benessere Animale, già illustrato in passato da AgroNotizie®.

 

Un'assenza denunciata con vigore già sul finire dello scorso anno dalla allora assessore all'Agricoltura della Sardegna, Valeria Satta.

 

Gli importi della Pac

Difficoltà alle quali si sono aggiunte quelle per i premi accoppiati, dei quali solo in questi giorni è stato definito l'importo per ovini e e caprini.

Agli organismi pagatori sono giunte le comunicazioni dei capi aventi diritto, che assommano a quasi 422mila per le agnelle da rimonta e a poco meno di 580mila per ovini e caprini macellati.

 

Tenuto conto delle risorse a disposizione, alle agnelle da rimonta spettano 22,74 euro per capo e 6,14 euro per i capi macellati.

A queste cifre si aggiungono i premi previsti per il livello uno dell'Ecoschema 1, che ammontano a 91 euro per i caprini e a 64 euro per gli ovini.

Tutte cifre inferiori ai limiti massimi fissati dal Psp, acronimo del Piano Strategico Pac che l'Italia ha presentato a Bruxelles in vista dell'attuale Pac.

 

Premiate le Igp

Oltre a questi sostegni le produzioni di Abbacchio Romano, Agnello del Centro Italia e Agnello di Sardegna, filiere che possono avvalersi della certificazione di Indicazione Geografica Protetta (Igp), avranno a disposizione i due milioni "licenziati" dalla Conferenza Stato Regioni.

Una cifra relativamente modesta, ma che limitandosi ai prodotti a marchio di origine potrebbe offrire risultati apprezzabili.

 

Bello sarebbe stato immaginare una campagna di promozione per questi prodotti, non sempre diffusi al di fuori delle aree di produzione. Ma in questo caso occorrerebbero cifre ben superiori.