LifeStart è il nuovo progetto globale Nutreco che mira ad ottimizzare una risorsa aziendale spesso misconosciuta, soprattutto in Italia: le vitelle da rimonta. LifeStart ha una solida base scientifica, la programmazione metabolica, ed è frutto di anni di lavoro del Nutreco Calves Research Center, CRC. Si chiama programmazione metabolica (metabolic programming) quel fenomeno dimostrato in tutti i mammiferi, uomo compreso, per cui il livello alimentare nel primo periodo della vita (life start) condiziona la crescita, la salute e le performance anche in seguito.

In sintesi, un individuo esposto ad un livello alimentare abbondante durante la vita intrauterina e nelle prime settimane della vita extrauterina acquisisce la capacità (viene programmato) di gestire efficacemente livelli alimentari elevati anche dopo. Se al contrario, nello stesso periodo, subisce una severa restrizione alimentare, non avrà in seguito la capacità metabolica adatta a gestire un livello alimentare elevato, e svilupperà invece patologie metaboliche come, nel caso dell’uomo, diabete, obesità e ipertensione. Giustificato da ragioni evoluzionistiche (chi sfrutta meglio il cibo cresce di più e ha più probabilità di riprodursi) questo meccanismo ha ricadute molto interessanti in zootecnia. In pratica la programmazione metabolica ha la stessa importanza della selezione genetica nel determinare le performance produttive.

In particolare nelle vacche da latte esistono numerosi studi che dimostrano i positivi effetti del metabolic programming sulla produzione di latte e sulla durata della carriera produttiva.
In sintesi questi sono i risultati indicati dalla ricerca:
• Mortalità vitelle < 5%
• Anticipo della 1° FA di 1-2 mesi
• Produzione di latte + 8% nelle prime due lattazioni Quota di rimonta forzata – 47%

E’ evidente quindi l’importanza economica del programma LifeStart.

Il programma LifeStart si basa sui seguenti punti fondamentali:
Igiene – pulizia al parto e in vitellaia.
Comfort – ambiente asciutto, luminoso e arieggiato, lettiere soffici.
Colostro – almeno 4 lt nelle prime 6 ore. Un’ottima gestione del colostro è fondamentale, una colostratura non ottimale aumenta la mortalità e riduce la crescita.
Sostitutivo del latte di alta qualità – sostitutivo del latte con > 30% di polvere di latte. La sperimentazione di Nutreco ha dimostrato alto incremento giornaliero con sostitutivi del latte > 30% di polvere di latte: superiore a 900 grammi (CRC 2007-2008). Un elevato livello proteico (26%) non è invece altrettanto efficace.
Concentrazione – 150g/lt di sostitutivo del latte nelle prime 6 settimane. Una prova di campo a Gut Dummersdorf ha dimostrato maggiore accrescimento con alta concentrazione del sostitutivo del latte: 150 g/lt (Sanftleben 2010).
Quantità – rispettare la tabella di alimentazione consigliata e somministrare sufficiente sostitutivo del latte.

Svezzamento precoce: crescita ridotta (CRC 2007)
Svezzamento tardivo: crescita maggiore (CRC 2010)

0-3 gg – 150g/lt, 5 lt/capo/giorno
3-15 gg – 150g/lt, 5-6 lt/capo/giorno
15-40 gg – 150g/lt, 6 lt/capo/giorno
40-50 gg – 120g/lt, 6-5 lt/capo/giorno
50-60 gg - 120g/lt, 5-3 lt/capo/giorno
60-70 gg – 120g/lt, 3 lt/capo/giorno

• Risultati – verificare puntualmente il raggiungimento degli obiettivi
- Mortalità < 5%
- Incidenza di diarrea - < 10%
- Incidenza di problemi respiratori - < 10%
- Peso allo svezzamento - > 90 kg ( 9-10 settimane)
- Peso a 90 giorni - > 110 kg
- Peso alla 1° fa - > 400 kg (13-14mesi)
- Peso al 1° parto - > 600 kg (23-24 mesi)

Il Programma LifeStart non si esaurisce nel dare un sostitutivo del latte di buona qualità e in concentrazione un po’ più alta, il cammino dalla vitella alla vacca da latte è lungo e gli ostacoli da superare sono tanti. Bisogna conoscerli per poterli superare.

La qualità del colostro
Una corretta gestione del colostro è fondamentale, sia per la protezione dalle malattie sia per l’accrescimento, perché il colostro stimola la maturazione dell’apparato digerente. La qualità del colostro però è insufficiente in molte stalle, se il contenuto in immunoglobuline è troppo basso il valore immunitario del colostro è scarso.
E’ indispensabile valutare la qualità del colostro con gli appositi misuratori, e se è insufficiente possiamo correggerla con FOS Colostrum.

La qualità del latte
Non si riesce ad ottenere la programmazione metabolica con latte aziendale di scarto, né con sostitutivi del latte senza latte: occorre la polvere di latte, la cui % deve essere chiaramente dichiarata in cartellino, altrimenti la qualità del prodotto non è valutabile. Poi è importante che si tratti di polvere di latte spray, che i grassi siano omogeneizzati, che sia previsto un emulsionante. Livelli proteici superiori al 22% non comportano invece vantaggi.


Nutreco: i sostitutivi del latte possono sembrare tutti uguali, ma non lo sono

Lo sviluppo ruminale
La crescita della vitella è garantita dal sostitutivo del latte, ma è il mangime starter che assicura lo sviluppo ruminale. E’ molto importante perché un rapido e completo sviluppo ruminale serve sia a ridurre i problemi enterici che a garantire lo sviluppo dopo lo svezzamento.
Perciò il programma LifeStart prevede di proporre al vitello sin dai primi giorni di vita Milki Vitello, uno specifico mangime prestarter: molto appetibile e digeribile abitua precocemente il vitello a consumare alimenti secchi, così quando a 15 gg il mangime prestarter verrà sostituito dal mangime starter il consumo sarà subito elevato e la digestione perfetta. A 70 gg le vitelle dovrebbero essere arrivate ad un consumo di 2 kg/capo/giorno di mangime.
Nota bene: non è vero che un alto consumo di latte riduce il consumo di mangime, è vero il contrario, la vitella cresce di più e perciò ingerisce anche più mangime.

Più latte: più crescita e stesso consumo di mangime (CRC 2010)
Meno latte: carenza di energia non compensata dal mangime (CRC 2007)

Il controllo delle malattie
La sola somministrazione del colostro e la buona gestione del latte e dell’ambiente non possono garantire la totale assenza di malattie, che sono soprattutto enteriche. E’ fondamentale in caso di malattia intervenire subito, ai primi sintomi, perché i vitelli hanno poca resistenza.
Sia le malattie respiratorie sia quelle enteriche oggi possono essere affrontate senza fare ricorso ad antibiotici, chiedete al Servizio tecnico Nutreco Italy.

Dopo lo svezzamento
Per non vanificare i risultati dell’investimento fatto sulle vitelle in svezzamento, anche dopo i 70 giorni bisogna soddisfare i requisiti minimi di buone pratiche di allevamento:
La razione – deve essere equilibrata per mantenere lo sviluppo e non creare
disturbi, non servono soluzioni strane, basta soddisfare i fabbisogni, evitare gli eccessi di energia (attenzione con il silomais) e la carenza di proteine (dal 16 al 14% di Pg/Ss) e non dimenticare le esigenze minerali e vitaminiche.
La qualità degli alimenti - se i foraggi sono poveri, si può ovviare con i concentrati, ma se gli alimenti sono mal conservati c’è poco da fare, attenzione soprattutto alle muffe, non si mette a rischio solo la crescita ma anche la salute e a volte la vita delle manze. Le micotossine possono non dare nessun sintomo, ma riducono l’accrescimento, danneggiano il fegato e compromettono la fertilità, per cui anche nelle manze è giustificato il ricorso a sequestranti delle micotossine.
La qualità dell’ambiente – spazio, aria, luce e acqua servono anche alle manze, se stanno al buio, in un box affollato e un accesso all’acqua difficile possiamo scordarci il primo parto a 23 mesi con un peso di 600 kg o più.
Le patologie – non si ammalano solo le vitelle in svezzamento, ma anche le manze, con la differenza che di solito non muoiono e i sintomi sono meno gravi; però i danni ci sono lo stesso, se consideriamo che la sola coccidiosi, anche in totale assenza di sintomi, può abbattere l’incremento ponderale dei 10%. L’unico modo per controllarla è la somministrazione di coccidiostatici, disponibili anche a base e vegetale e non antibiotica.
•  La transizione – spesso le manze vengono introdotte nel gruppo delle asciutte all’ultimo momento, o addirittura passano direttamente nel gruppo di lattazione, è un grosso errore perché anche questi animali hanno bisogno di essere preparati al parto e alla lattazione. Non è un caso se in molte stalle italiane la metà delle primipare non arriva al secondo parto. E’ vero che non soffrono in genere di squilibri minerali, ma sono molto esposte alla chetosi e risentono moltissimo degli stress.

Il programma LifeStart vi sembra troppo impegnativo?
In realtà gran parte delle norme che lo compongono non sono altro che buone norme di allevamento.
Ma soprattutto considerate quali sono i vantaggi che secondo la ricerca si possono ottenere:
Mortalità vitelle < 5%
Anticipo della 1° FA di 1-2 mesi
Produzione di latte + 8% nelle prime due lattazioni Quota di rimonta forzata – 47%

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