Continua sulle pagine dei giornali il dibattito sull'autorizzazione concessa da Bruxelles a un nuovo mais Ogm. Mentre “Repubblica” del 14 febbraio entra nel dettaglio della decisione delle autorità europee, “L'Unità” del giorno seguente commenta la guerra che si è aperta su questo argomento. Netto il giudizio del “Manifesto” del 14 febbraio che ritiene sbagliata la scelta della Commissione Ue e invita l'Italia a modificare le norme comunitarie. Non tutti però la pensano allo stesso modo e da “Il Sole 24 Ore” del 15 febbraio si apprende che in Spagna le colture Ogm stanno avanzando prepotentemente. Un'avanzata che viene confermata il 18 febbraio dalle pagine de “La Stampa”. Quasi fosse una rivalsa verso gli Ogm, stanno prendendo piede le denominazioni comunali, come riporta il quotidiano veronese “L'Arena” Del 17 febbraio.

Assaggio di primavera
Più che degli Ogm nei campi ci si preoccupa di questo anomalo andamento del clima, prima con piogge a non finire, ora con temperature sopra la norma. Mais, orzo e frutteti, secondo “Il Gazzettino” del 17 febbraio, sono a rischio per questo anticipo di primavera, mentre i campi sono ancora impraticabili dopo le piogge delle settimane scorse. Una finta primavera che ha mandato in tilt l'agricoltura marchigiana, come scrive il “Corriere Adriatico” del 18 febbraio. Gli fa eco “Repubblica” del giorno seguente per commentare l'improvvisa fioritura di mandorli e peschi, che apre le porte a grandi preoccupazioni se il tempo dovesse virare verso temperature più fredde. Una preoccupazione condivisa da “La Nuova Ferrara” del 20 febbraio.

Olio e vino
In Puglia ci si preoccupa invece degli ulivi malati, in particolare nel Salento. Dalla “Gazzetta del Mezzogiorno” del 15 febbraio si apprende che il report atteso dall'Unione Europea nei confronti delle iniziative da prendere contro questa patologia si conosceranno entro la fine del mese. Nonostante queste emergenze fitosanitarie il mercato dell'olio d'oliva nel 2013 si presenta positivo. Lo ricorda “Avvenire” del 15 febbraio, precisando che le vendite sono cresciute del 16,6%. Buoni risultati anche per l'olio toscano, che si appresta a conquistare le tavole statunitensi, come anticipa il “Corriere di Arezzo” del 15 febbraio. Bene anche le esportazioni di vino, come riporta in breve “Libero” del 15 febbraio. Nello stesso giorno il quotidiano “Il Tempo” sostiene che il settore potrebbe raccogliere successi maggiori se potesse contare su una adeguata politica agraria. E certo non è una buona notizia apprendere che i kit in polvere per la produzione di finto Barolo sono prodotti in Italia. È questa la denuncia lanciata dalle pagine del “Giornale” del 15 febbraio.

Un marchio per il pomodoro
Note dolenti per le esportazioni italiane, scrive “Il Mattino” del 19 febbraio, che stanno rallentando. Un problema che però non riguarda il settore agroalimentare, che al contrario continua a macinare successi. Merito della qualità dei nostri prodotti e anche laddove esistono alcuni problemi, come nella “terra dei fuochi”, si cerca di correre ai ripari per garantire la qualità. Lo scrive “Il Sole 24 Ore” del 14 febbraio, illustrando l'iniziativa che prevede l'apposizione di un bollino di qualità per le produzioni di pomodoro. Si tratta di un'idea che vede la partecipazione delle industrie conserviere, come si apprende il 19 febbraio dalle pagine di “Italia oggi”.

Fra le industrie
Restiamo nel mondo dell'industria con le imprese impegnate nella trasformazione del riso, che chiedono a gran voce l'applicazione di dazi per fronteggiare la concorrenza delle importazioni. Un allarme lanciato dalle pagine della “Provincia Pavese” del 19 febbraio. Fra le industrie del settore lattiero caseario hanno fatto molto discutere le vicende giudiziarie che hanno coinvolto il direttore del Consorzio del Parmigiano Reggiano. Numerosi i commenti riportati da diversi quotidiani, a iniziare da il “Resto del Carlino” del 15 febbraio e continuando con “La Stampa” del 18 febbraio che ospita un ampio servizio su questo argomento. Il 20 febbraio, infine, si apprende dalle pagine dell'edizione di Reggio Emilia de “Il Resto del Carlino” che i vertici del Consorzio di tutela hanno deciso per la sospensione del direttore al fine di evitare strumentalizzazioni a danno del Parmigiano Reggiano. Ancora dal mondo del latte arriva la notizia della fusione delle Latterie Friulane con il gruppo Granarolo, come si può leggere in dettaglio sulle pagine di “Avvenire” del 16 febbraio.

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