E' un momento di svolta per l'Anas, l'associazione nazionale allevatori suini. Giandomenico Gusmaroli, che l'ha presieduta con grande vitalità in questi anni, si è detto indisponibile a riproporre la propria candidatura per un altro mandato. E il Consiglio direttivo dell’associazione, riunito a Roma il 7 dicembre, ha nominato alla presidenza Andrea Cristini, un giovane allevatore bresciano che insieme al fratello Tiziano porta avanti con successo un allevamento di 750 scrofe della razze Landrace e Large White, ovviamente iscritte al Libro Genealogico e fra le quali sono presenti esemplari che hanno conseguito importanti riconoscimenti nelle principali manifestazioni dedicate alla suinicoltura.
I traguardi raggiunti
E’ un’eredità impegnativa quella che si trova a gestire il neo presidente dell’Anas. Sono infatti importanti i traguardi raggiunti durante
Solo pochi mesi fa Gusmaroli aveva puntato il dito contro le difficoltà incontrate nel far rispettare gli accordi di filiera da parte dei vari protagonisti, industrie di trasformazione in testa. E per superare la fase di stallo si era detto pronto ad accogliere nel progetto “chi ci sta”. Ed ecco arrivare, a inizio autunno, il patto siglato con i consorzi dei prosciutti Dop di Parma e San Daniele, del quale anche Agronotizie aveva riferito. Sulla stessa scia si colloca l'accordo con l'Associazione italiana allevatori (Aia) per la valorizzazione della carni suine con il marchio Italialleva. Di fatto una nuova strategia di promozione del prodotto italiano dopo la “bocciatura” da parte della Ue del marchio Dop per il Gran Suino Padano che contrassegnava le carni ottenute dai suini pesanti destinati alle produzioni di salumi e insaccati Dop.
Le difficoltà
Non meno importanti le modifiche allo statuto di Anas che ora può aprirsi ad altri protagonisti della filiera che non siano solo associazioni di allevatori. Una strategia che va di pari passo con le iniziative intraprese attraverso il tavolo della filiera suinicola istituito presso il ministero dell'Agricoltura. Molti i punti che in questa sede erano stati concordati fra allevatori e industrie del settore, dal modello di valutazione delle carcasse alla programmazione dei volumi produttivi. “Purtroppo – ha commentato Gusmaroli durante l'assemblea dei soci Anas per il rinnovo delle cariche – i comportamenti delle parti non hanno permesso l'implementazione degli accordi sottoscritti.” Unica nota positiva su questo fronte l'identificazione di un mercato unico nazionale di riferimento e il contemporaneo avvio della Commissione unica nazionale (Cun) per la definizione del prezzo dei suini.
Una lunga crisi
Sullo sfondo resta però la pesantezza del mercato con prezzi che ancora oggi (e siamo in una fase ciclicamente alta del mercato) quotano appena 1,22 centesimi per le categorie oltre i