“Mettere a punto il Piano di settore per rilanciare la suinicoltura italiana e avviarne la realizzazione nei tempi più brevi possibile, se non si vuole assistere ad un  progressivo regresso della produzione suinicola in Italia, in particolare per quanto riguarda il suino pesante certificato, famoso in tutto il mondo per i prosciutti dop che ne derivano”. Questo è quanto ha affermato Silvano Menozzi, presidente dell’Unapros, l'Organizzazione nazionale tra le organizzazioni di produttori di carne suina, in conclusione dell’assemblea annuale che si è tenuta nei giorni scorsi a Reggio Emilia  e che lo ha riconfermato al vertice. 

Quella del 2009 si è confermata come l’ennesima annata negativa della suinicoltura italiana: la produzione tipica del suino pesante certificato è diminuita del 4,52%, pari a un caso di 411.795 suini, mentre le cosce sigillate per la produzione dei prosciutti dop sono passate dal numero record dell’anno 2008, 13.423.057, a 12.581.568 del 2009, -6,27%.

La quotazione media dei suini pesanti da macello è diminuita del 7,98%, da 1,322 euro/kg. a € 1,216 (quotazione Milano). Nel contempo sono diminuiti i costi di produzione ma non a sufficienza per compensare la diminuzione del prezzo di vendita.

“E’ una suinicoltura che torna indietro sulla qualità – ha proseguito Menozziquando in realtà la qualità è il presupposto di base per la sopravvivenza della suinicoltura italiana. Ne è prova il fatto che la produzione complessiva non è praticamente diminuita, -22.664 suini pari a -0,2% su una produzione di 13,6 milioni di suini. Tant’è che la produzione non qualificata posta sul mercato senza una identificazione è cresciuta di circa 400.000 suini”.

“Il regresso della produzione certificata è un fatto che deve fare riflettere tutta la filiera – ha sottolineato Lorenzo Fontanesi, vicepresidente di Unapros – occorre avviare immediatamente, prima nell’ambito delle Organizzazioni agricole e poi a livello di Tavolo di filiera, un confronto per arrivare a predisporre il Piano di settore per rilanciare la suinicoltura italiana. L’attività dovrà essere coordinata dal ministero per le Politiche agricole che ha portato ad approvazione diversi Piani per altri settori in crisi”.

Il Piano di settore, partendo dagli impegni sottoscritti da tutti i soggetti delle Filiera nel luglio 2008, dovrà essere incentrato, almeno, sui seguenti assi:

- rafforzamento e miglioramento dell’efficacia dell’organizzazione di mercato;
- la programmazione della produzione dei salumi dop e igp;
- lo studio e lo sviluppo di una filiera certificata, tutta italiana, del suino medio-pesante;
- una campagna informazione dei consumatori riguardante le carni suine e i salumi dop o igp.

Riguardo la Commissione unica nazionale, Unapros attende con interesse l’applicazione del nuovo regolamento di funzionamento che dovrebbe evitare l’uscita di  'non quotati', auspicando che oltre all’applicazione del regolamento l’atteggiamento dei commissari sia improntato alla trasparenza (collegamento e riferimento continuo con i produttori), alla obiettività e alla professionalità più assoluta.