'Non possiamo volere una 'fortezza europa' o una 'fortezza Italia'. Anche l'Italia ha bisogno di latte importato per i suoi formaggi di qualità, e qualsiasi protezionismo alle frontiere sarebbe contrario alla natura dell'unione di blocco esportatore'.
Lo ha detto il commissario all'Agricoltura Mariann Fischer Boel presentando alla stampa il rapporto sulla situazione del mercato del latte e sulle possibili soluzioni alla crisi che era stato chiesto alla Commissione dal consiglio europeo.
Nel rapporto, la commissione elenca il catalogo delle misure disponibili per contribuire ad alleviare la difficile situazione degli allevatori, 'di cui sono assolutamente consapevole', ha assicurato Fischer Boel.
La Commissione continuerà ad usare strumenti come l'intervento, gli aiuti allo stoccaggio privato e le restituzioni all'esportazione, ha continuato il commissario, che ha invece escluso categoricamente la possibilita' di un ritorno agli aiuti allo stoccaggio dei formaggi.
Nel documento si ipotizza il ricorso ad un piano di abbattimento, 'ma io sono contraria. In primo luogo perche' non abbiamo soldi, in secondo luogo perche' sarebbe difficile spiegare ai consumatori che paghiamo gli allevatori per abbattere gli animali e far cosi' alzare il prezzo del latte, in terzo luogo perche' destabilizzerebbe il mercato della carne'.
La stessa netta contrarieta' Fischer Boel l'ha espressa circa una possibile riduzione delle quote: 'Gli allevatori vorrebbero subito essere compensati e non ci sono risorse in cassa per farlo', cosi' come una marcia indietro rispetto alla cancellazione delle quote nel 2015.
'So che alcuni stati membri vorrebbero riaprire la discussione in materia, ma per farlo ci sarebbe bisogno di una proposta della commissione e noi non intendiamo presentare tale proposta', ha specificato.
Nel documento si propone di aumentare il massimale degli aiuti di stato per gli allevatori da latte da 7.500 euro a 15 mila euro.
Tra le altre proposte c'e' anche quella di imporre il pagamento del superprelievo al singolo allevatore anche se il quantitativo massimo di riferimento nazionale non e' stato superato.
Gli stati membri avrebbero la possibilita' di utilizzare le risorse per finanziare piani di abbandono. Fischer Boel ha anche sottolineato la necessita' di trasparenza nella filiera sulla suddivisione dei margino e contro pratiche potenzialmente anticoncorrenziali.
Le misure ipotizzate non potranno essere discusse prima del sette settembre, ma se emergera' un consenso tra le delegazioni degli stati membri, alcune potranno essere attivate subito dopo la pausa estiva, mentre altre, quali quelle riguardanti la gestione delle quote, dovranno attendere le riunioni del consiglio agricolo.

Per consultare il rapporto della Commissione europea, cliccare QUI.