La Commissione europea ha presentato una proposta di regolamento sulla protezione degli animali alla macellazione. Attualmente, il livello di protezione è difforme fra gli Stati Membri e in alcuni casi è insoddisfacente.
La Commissione rimarca che ci sono ancora 'troppi e inaccettabili carenze sotto il profilo del benessere animale, non adeguatamente garantito agli animali da reddito alla macellazione'. Ad esempio, continua l'Esecutivo europeo, ci sono ancora strutture e attrezzature inadeguate che arrecano sofferenza all'animale inutilmente, così come gli operatori non si rivelano sempre competenti.
Dal 1993, anno in cui è stata adottata la vigente legislazione europea, la letteratura scientifica internazionale ha fatto passi avanti rivelando l'obsolescenza degli standard di oggi. L'attenzione al benessere animale, inoltre, cresce sempre di più fra i cittadini comunitari, convinti che per gli animali da reddito sia necessaria una maggiore protezione.
Le regole sulla sicurezza alimentare, sulla macellazione e sulle ispezioni ufficiali sono profondamente cambiate rendendo necessario un adeguamento anche delle regole sul benessere. Inoltre, le macellazioni massive nei periodi di epidemie hanno messo in evidenza la questione del benessere e dei metodi utilizzati.
La Commissione ha dunque adottato una strategia complessiva sul benessere animale che ora intende tradurre in legislazione. Cambiando lo strumento normativo, ovvero passando da una direttiva a un regolamento, la Commissione può auspicare che l'armonizzazione di comportamenti fra gli Stati Membri trovi simultanea applicazione, evitando le difformità che nascono dalle trasposizioni nazionali a cura dei singoli Stati Membri. Il regolamento è inoltre uno strumento legislativo che consente una più rapida implementazione e quindi un più rapido adeguamento ai cambiamenti resi necessari dallo sviluppo scientifico e tecnologico.
La proposta della Commissione passa ora al vaglio del Parlamento Europeo e del Consiglio per le dovute procedure consultive che possono richiedere fino a 12 mesi. Altri 24 mesi saranno accordati agli stakeholder e agli Stati membri per adeguarsi alle nuove disposizioni. La Commissione auspica i tempi più rapidi possibili.
 
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