Primo bilancio della campagna di vaccinazione in Italia contro la Blue tongue e imminenti modifiche alla legislazione comunitaria nella strategia di lotta alla malattia. Sono stati questi i temi al centro dell'incontro informale tra il Commissario straordinario del Governo per le emergenze zootecniche, Ettore Ianì, e le principali associazioni di categoria, svoltosi nei giorni scorsi a Roma al ministero delle Politiche agricole.
Il Commissario ha rassicurato gli operatori del settore, preoccupati dall'avanzare della malattia in tutta l'Europa del Nord, in particolare in Francia dove, accanto alla diffusione a ritmi sostenuti del Sierotipo 8 (8.804 focolai nel 2008), è comparso anche il Sierotipo 1 (206 focolai).
Al contrario, le autorità sanitarie italiane sono riuscite finora a gestire con capacità la situazione del Sierotipo 8 nel nostro Paese, dove non si sono verificati altri casi dopo quelli sporadici scoperti nell'aprile scorso in Veneto. Nelle Province di Verona e Mantova, dichiarate subito dopo zone di restrizione, prosegue senza intoppi la vaccinazione dei bovini e degli ovini, avviata nel mese di luglio con i vaccini Zulvac 8 BOVIS e BTVPUR Alsap8. Al momento risultano vaccinati oltre il 37% dei capi vaccinabili nel veronese e il 54% nel mantovano.
La preoccupazione espressa dagli operatori del settore riguarda, però, il futuro dei rapporti commerciali con i Paesi europei da cui l'Italia importa animali da ingrasso. Tanto più che nel frattempo sono stati segnalati tre nuovi casi in Belgio tra luglio e agosto e 27 nuovi casi in Germania fino a maggio; nella zona settentrionale della Spagna si sono avuti focolai da BTV1; in Danimarca si è registrato il primo caso clinico il 27 agosto.
Per tenere sotto controllo la situazione, nel corso della riunione c'è stato un confronto sulla possibilità di ricorrere alla vaccinazione preventiva in 'zone cuscinetto', al confine con altri Stati, o in zone considerate a rischio perché grandi importatrici di capi dall'estero. Attualmente la disciplina comunitaria stabilisce che alla vaccinazione si ricorra dopo la comparsa della malattia solo nelle zone di restrizione e ai fini della movimentazione degli animali.
Il Governo italiano sta lavorando per portare questa strategia all'attenzione della Commissione europea. Infine, il commissario Ianì ha reso note le ipotesi di modifiche alla disciplina comunitaria in vigore (Regolamento 1266/2007), che potrebbero rendere più flessibile il sistema di sorveglianza attuale e, in particolare, la sorveglianza sugli animali sentinella. Il Governo italiano ha assunto una posizione guardinga rispetto a questo cambiamento, che potrebbe far venir meno le garanzie sanitarie assicurate finora. Il nuovo testo sarà oggetto di discussione questa settimana a Bruxelles nell'ambito del Comitato permanente per la catena alimentare e la salute animale.