La vaccinazione degli avicoli, associata alle altre misure di controllo, è uno strumento importante per combattere l’H5N1 a livello globale. È questo uno degli aspetti principali che è emerso dalla conferenza che si è conclusa oggi a Verona. Circa 400 esperti di tutto il mondo hanno analizzato le più recenti esperienze e i risultati raggiunti dai programmi di vaccinazione condotti in molti paesi del mondo. La conferenza è stato organizzata dall’Organizzazione mondiale per la sanità animale (OIE), dalla Food and Agriculture Organization (FAO) e dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe) con il sostegno della Commissione Europea. Nel 2007 il virus dell’influenza aviaria è riemerso nei volatili domestici in 11 paesi. L’influenza aviaria è diventata endemica in Indonesia, Egitto, Nigeria. Nel corso della conferenza è stato ampiamente sottolineato che dall’inizio della crisi aviaria verso la fine del 2003, i rapporti di notifica dei paesi e le politiche di controllo della malattia sono notevolmente migliorati. A oggi, sono 169 i morti confermati per influenza aviaria da H5N1. Il virus non ha acquisito la capacità di trasmettersi efficacemente da uomo a uomo. Combattere la malattia negli avicoli è essenziale per diminuire la circolazione del virus nell’ambiente, riducendo così anche il rischio di contagio umano e la possibile minaccia pandemica.