Tanto più un suolo viene sfruttato in cerca di rese, tanto più si assisterà al progressivo depauperamento della sostanza organica. Ciò andrà a detrimento non solo della fertilità complessiva, bensì anche della sua resilienza a fenomeni erosivi estremi. Difendere la fertilità dei terreni coltivati e la loro struttura ottimale è quindi atto lungimirante a sostegno della sostenibilità delle produzioni agricole, sia in termini economici, sia ambientali.


Al centro delle pratiche di agricoltura rigenerativa ci sono infatti la preservazione del miglior rapporto possibile fra macro e microporosità (la struttura di un terreno), come pure della più alta biodiversità dei suoli possibile, a partire da quella microbiologica. Un buon equilibrio tra forme di vita nel terreno permette infatti di creare condizioni ottimali nella rizosfera, avvantaggiando le colture e svantaggiando gli organismi patogeni. Inoltre, accumulare carbonio nel terreno va incontro alla necessità di contrastare le emissioni di anidride carbonica, gas serra responsabile del cambiamento climatico. 

 

Diverse sono le tecniche virtuose disponibili, a partire dall'inerbimento dei terreni nelle fasi interlocutorie fra un ciclo produttivo e il successivo. In tal senso le cover crops giocano un ruolo fondamentale nella restituzione al suolo di materia organica e con essa di una maggiore capacità idrica. Un terreno coperto da manti erbosi è infatti meno soggetto a ristagni e a fenomeni erosivi dovuti al ruscellamento delle acque piovane. Eventi, questi, sempre più frequenti anche a causa dell'aumento di fenomeni pluviometrici violenti. A conferma, le tecniche di semina su sodo si sono affermate soprattutto nelle aree collinari italiane ove maggiori sono i depauperamenti di sostanza organica con la conseguente fragilità dei terreni a fronte di piogge sempre più intense.

 

Anche in frutti-viticoltura si può operare in accordo con le più moderne indicazioni dell'agricoltura rigenerativa, per esempio mantenendo l'inerbimento lungo gli interfilari. Ciò permette infatti di conferire una maggiore portanza al terreno grazie alla presenza delle radici che ne consolidano la struttura. Un vantaggio significativo, questo, che si apprezza soprattutto quando si debba intervenire in campo dopo una pioggia per effettuare trattamenti fitosanitari. Inoltre, grazie ai periodici sovesci quelle piante erbacee verranno incorporate nei primi decimetri del profilo, aumentandone il contenuto di sostanza organica e quindi migliorandone la struttura con il conseguente innalzamento della capacità di ritenzione idrica.

 

La tecnologia Eco Booster di Agribios

In tale direzione guardano i prodotti che contano sulla tecnologia Eco Booster di Agribios, frutto di una lunga esperienza nel campo della formulazione di concimi organici e organo-minerali a base di matrici organiche di alto valore. Questi substrati attivi denominati Eco Booster derivano da esclusivi processi di fermentazione controllata di sostanze naturali e si presentano ricchi di preziosi metaboliti accompagnati da componenti enzimatiche attive e modulatori di crescita microbica.


Inserito in alcuni fertilizzanti prima del processo finale di pellettatura, Eco Booster biostimola lo sviluppo dei microrganismi naturalmente presenti nel suolo incrementandone l'attività grazie a specifici componenti nutrizionali bioattivi, con lo scopo di accrescere la fertilità microbiologica dei terreni. In tal modo si può ottenere un fertilizzante di altissima qualità, in grado di favorire nella rizosfera lo sviluppo di un equilibrato microbiota a tutto vantaggio della fertilità dei suoli. I microrganismi utili già presenti nei suoli vengono infatti stimolati nelle proprie attività, apportando benefici che si sommano a quelli di altri microrganismi eventualmente aggiunti, cosa che avviene quando si impieghino concimi inoculati.


I fertilizzanti prodotti con la tecnologia Eco Booster rigenerano quindi i terreni stanchi, favorendone i processi di umificazione e promuovendo una rapida degradazione delle sostanze inquinanti residuali. Favoriscono inoltre lo sviluppo radicale e i processi di assimilazione di macro e micronutrienti.

 

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(Fonte: Agribios)

La gamma Eco Boster: tre assi nella manica

Tre le soluzioni proposte da Agribios che beneficiano della tecnologia Eco Booster: Biophos, Dorado e Superoro.

 

Biophos è un inoculo di funghi micorrizici composto da letame essiccato arricchito con panelli e inoculato con specifici microrganismi utili e micorrize. Disponibile in formulazione pellet, Biophos permette di arricchire il terreno con preziosa sostanza organica e con microrganismi che aumentano la quota biodisponibile di fosforo. Questo elemento è infatti spesso abbondante nel terreno, ma per lo più in forme non assorbibili dai capillizi radicali. Grazie a Biophos viene quindi rilasciato il fosforo retrogradato a forme insolubili e aumentata la quota di fosforo utile, messo a disposizione per le colture. 

 

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(Fonte: Agribios)


Dorado è un concime organo-minerale che al letame essiccato vede aggiunte farina di carne, farina d'ossa e concimi minerali. Formulato in micropellet dal diametro di 2,8 millimetri, Dorado può essere distribuito anche in forma localizzata lungo la fila delle colture, apportando al terreno un'elevata quantità di matrice organica altamente umificata e integrando la disponibilità di elementi minerali preziosi come calcio e zinco.

 

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(Fonte: Agribios)


Superoro è un concime organico a base di azoto e fosforo e contiene esclusivamente farine di carne e ossa. Formulato anch'esso in micropellet, dal diametro di 3,8 millimetri, Superoro è ricco di elementi nutritivi presenti in forma legata a molecole proteiche. In tal modo i nutrienti contenuti vengono resi disponibili alle colture con gradualità, sostenendone lo sviluppo lungo tutto il ciclo colturale. Inoltre, vengono scongiurati i fenomeni di lisciviazione dell'azoto e di insolubilizzazione del fosforo a cui vanno incontro i normali fertilizzanti minerali. 

 

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(Fonte: Agribios)