In Trentino la Val di Non è in tal senso un polo d’eccellenza. In tale contesto spiccano realtà come l’azienda agricola Martini, coltivata prevalentemente a Golden Delicious, ovvero la varietà regina delle mele trentine. In questi scenari, altamente professionali, sono state effettuate prove di confronto fra appezzamenti trattati con alcuni biostimolanti forniti da Valagro e altri seguiti invece da programmi nutrizionali convenzionali. A illustrare i risultati sono stati delegati Sergio Job, responsabile di Valagro per la zona, e Denis Fondriest, agronomo di Agricles.
Segno più a ogni livello
Da alcuni anni vengono eseguite da Valagro prove comparative su melo in Trentino, presso l’azienda Martini. Anche nel 2020, in un appezzamento sono stati eseguiti due trattamenti con Megafol nella fase prefiorale. Poi, da fioritura in poi, tre trattamenti ogni otto giorni con la miscela Benefit PZ + MC Cream. Come nei precedenti anni, anche nell’anno appena trascorso è risultato evidente l’incremento di pezzatura dei frutti alla raccolta, come pure della produzione complessiva e della redditività finale, confermando la stabilità di risultati anche in stagioni fra loro differenti.Il testimone aziendale, come detto, è stato gestito invece seguendo un piano di nutrizione tradizionale per la zona, basata su una prima concimazione di fondo seguita da applicazioni fogliari con microelementi come boro e manganese, ma anche magnesio e urea, per lo meno nella fase iniziale del ciclo produttivo.
Grazie, inoltre, al sistema di misurazione strumentale, battezzato “Calibrator”, è stato possibile valutare velocemente e in modo preciso la reale pezzatura e il peso dei frutti in campo.
In prima battuta, nel testimone si è notato un ritorno a fiore più ritardato rispetto alla tesi trattata con biostimolanti gli anni precedenti. Anche la produzione finale è risultata meno uniforme, con una calibratura media pari a 78,4 millimetri e una produzione a pianta pari a 21 chilogrammi. Solo il 40% dei frutti mostrava un calibro superiore agli 80 millimetri. Notevole difformità poi anche tra frutti delle parti alte della chioma, tendenzialmente migliori, come pure quelli delle parti esposte più favorevolmente al Sole nelle ore della mattina.
Un fenomeno, quello della difformità tra frutti, decisamente mitigato nella parcella trattata con biostimolanti. Solo due le classi commerciali, infatti, contro le tre dell’aziendale. Il calibro medio è stato pari nella tesi Valagro a 80,8 millimetri, con il 60% delle mele che superava gli 80 millimetri. Anche la produzione è risultata quindi più elevata, toccando i 26,1 kg/pianta (+24,3%). Espressa per ettaro, si toccano quindi gli 860 quintali di produzione commerciabile contro i 720 attesi nella tesi aziendale.
Ai prezzi correnti, ciò significa una Plv di 46.534 euro per ettaro nel trattato con biostimolanti, contro 33.780 euro per ettaro nella tesi aziendale. Ovvero un +37,7%, dovuto non solo alla maggior produzione assoluta, bensì anche alla più elevata percentuale di frutti di calibro 80+.
Risultati che peraltro si sono ripetuti per il quarto anno consecutivo, confermando la stabilità della risposta della coltura ai programmi messi a punto da Valagro.
Per presentare i risultati di queste prove in campo, Valagro ha quindi organizzato il “Golden day”, evento rimasto purtroppo virtuale nel 2020 causa pandemia. La descrizione delle prove e dei risultati è stata quindi affidata a un video appositamente realizzato, ricco non solo di numeri e di indicazioni tecniche, bensì anche di panoramiche mozzafiato di una delle aree paesaggisticamente più affascinati del Nord Italia.
Guarda il video realizzato per il "Golden day"
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Fonte: Valagro