Cogliamo l'occasione della pubblicazione sul sito del Wto della bozza di regolamento riguardante i limiti massimi di residui dei neonicotinoidi clothianidin e thiamethoxam che dovrebbe essere adottato nel primo trimestre del 2023 per illustrare brevemente il meccanismo della notifica preventiva all'Organizzazione Mondiale del Commercio (World Trade Organization – Wto).


Gli effetti della globalizzazione

Sin dagli albori del commercio internazionale di derrate alimentari pratiche commerciali più o meno scorrette venivano attuate usando il pretesto delle argomentazioni fitosanitarie e soprattutto sanitarie che venivano usate a corrente alternata per bloccare flussi di merci da e soprattutto verso l'Europa. L'esempio che viene sempre citato sono le partite di patate infestate dal nematode Globodera rostochiensis che a seconda della convenienza commerciale a volte veniva trovato e a volte no, a parità di infestazione.


I limiti massimi di residui fuori dall'Europa

Quando nella Unione Europa un principio attivo viene revocato, di solito nei dodici mesi successivi al provvedimento vengono azzerati i limiti massimi di residuo sulle derrate alimentari.

 

Questa limitazione di solito ha ripercussioni notevoli sulla libera circolazione delle merci provenienti da quei Paesi dove la sostanza è ancora utilizzata, che potrebbero essere bloccate per mancato rispetto degli Mrl. Se la motivazione della revoca non riguarda la valutazione del rischio per il consumatore, il flusso delle derrate trattate può essere ripristinato mediante il rilascio delle cosiddette "import tolerances" che consentono di mantenere inalterato o comunque diverso da zero il limite massimo di residui delle derrate stesse.


Questo meccanismo crea il paradosso che lo stesso campione di derrata alimentare (ad esempio un'arancia) con lo stesso livello di residuo di sostanza attiva revocata in Europa, se proviene da paesi extra Ue è regolare, se invece proviene da paesi Ue viene segnalato il relativo uso improprio.


"Cornuti e mazziati"

Questo paradosso ovviamente non viene visto di buon occhio dalle organizzazioni di produttori agricoli che oltre ad essere privati di mezzi tecnici spesso importantissimi li vedono impunemente utilizzati dai loro concorrenti oltreoceano che godono di normative meno restrittive di quelle europee.

 

Da qui la proposta di introdurre anche richieste di informazioni di carattere ambientale per ottenere le tanto ambite "import tolerances" di prodotti revocati nella Ue ma autorizzati nei paesi extra Ue, restrizione che diminuirebbe il divario di competitività tra gli agricoltori europei e i loro colleghi del resto del mondo.

 

Se venisse attuata assieme agli obiettivi del Farm-to-Fork ne amplificherebbe gli effetti a livello mondiale, con conseguenze auspicabili o devastanti a seconda delle varie tifoserie.


Chi vincerà? Nessuno lo sa, ma se e quando accadrà ve lo racconteremo.


Approfondimenti per studiosi, addetti ai lavori o semplicemente curiosi

  • Sito del Technical barrier to trade
Documenti notificati al WTO citati nell'articolo