Venerdì scorso, 13 luglio 2017, sono state consegnate le chiavi dei laboratori allestiti dall’Ente sviluppo agricolo della Sicilia, nei locali di Partanna Mondello al professore Stefano Colazza che guiderà il gruppo di ricerca del dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e forestali dell’Università degli Studi di Palermo che sarà affiancato dal personale dell’Esa e del Servizio fitosanitario regionale, tutti partner del progetto.
L’insettario comprende 200 metri quadrati di strutture al chiuso, attrezzate per il condizionamento termo idrometrico, in modo da garantire i parametri necessari con temperature costanti da 20 a 25 gradi in spazi confinati ed un’umidità del 70%.
Il progetto
Il progetto prevede l’allevamento sia dell’insetto antagonista che della cimice. Il Gyron muscaeformis si nutre infatti delle uova della cimice del nocciolo. Nelle scorse settimane il personale del Servizio fitosanitario regionale ha provveduto alla cattura degli insetti nelle campagne del messinese, tra le aree più colpite dal fenomeno del cimiciato e tra le più vocate alla coltivazione del nocciolo, per accumulare le prime colonie utili ad avviare l’insettario.Non appena verrà raggiunto un numero sufficiente di antagonisti verranno testati i primi lanci in pieno campo, previsti nella primavera del 2018. Presenti alla consegna dei locali anche il direttore dell’Esa, Fabio Marino, il presidente del consiglio di amministrazione dell’ente, Vitalba Vaccaro, e il capo della segreteria tecnica dell’Ufficio di gabinetto dell’assessorato Agricoltura, Vito Sinatra.
L’assessore regionale all’Agricoltura della Regione Siciliana, Antonello Cracolici, intervenuto all'evento, ha affermato: “Questo progetto di ricerca ci consentirà di ottenere gli strumenti necessari per fronteggiare la proliferazione della cimice del nocciolo che ha gravemente danneggiato i produttori siciliani, in particolare nell’area del messinese. In questi mesi - ha aggiunto - l’assessorato ha lavorato con grande impegno per individuare le risorse economiche e le professionalità migliori".
La Regione Siciliana non è nuova a questo tipo di esperimenti, e la produzione in situ dell'insetto antagonista necessario nella lotta biologica alla cimice del nocciolo segue i successi ottenuti nei mesi scorsi con i lanci di Torymus sinensis prodotto sull'Isola per fronteggiare il cinipide del castagno.
"Questa nuova ricerca, che riguarda la lotta al fenomeno del cimiciato, come assicurato da tecnici e ricercatori - ha concluso Cracolici -, ci consentirà di acquisire un know how scientifico per la produzione di questi insetti che metteremo a disposizione dei produttori agricoli siciliani. Abbiamo lavorato per mettere insieme istituzioni, enti di ricerca e aziende con l’obiettivo di individuare una strategia efficace per sostenere il comparto”.