Tra gli obiettivi di questo studio vi è quello di ridurre i trattamenti chimici e i residui sulle uve, il tutto a vantaggio dell’ambiente e di chi vi abita e lavora. “Residuo 0” si propone di diminuire sensibilmente anche l’impiego di sostanze chimiche tradizionalmente utilizzate in viticoltura e in enologia, nella difesa da patogeni e nella disinfezione delle cantine. I trattamenti ecocompatibili sono stati sperimentati grazie alla creazione di due diversi prototipi: un macchinario per la produzione di acqua elettrolizzata sufficiente per la dispersione in campagna secondo le metodologie utilizzate tradizionalmente dalle aziende e la realizzazione di un secondo tipo di strumento, di ridotte dimensioni e quindi trasportabile nei vigneti, in grado di produrre acqua ozonizzata, utile per un lavaggio delle uve con la rimozione dell’inquinante chimico.
Il lavoro è il frutto di alcuni anni di indagine sull’influenza dell’impiego di questa tecnologia per la difesa della vite. Una ricerca sulla quale il Consorzio di tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore ha voluto investire in continuità con l’incessante impegno in nome di una viticoltura sempre più green. "Il nostro intento è quello di ridurre sempre più l’utilizzo dei prodotti fitosanitari nell’area del Conegliano Valdobbiadene – spiega il presidente Innocente Nardi -. Studi come questo evidenziano come la nostra sia una realtà all’avanguardia in tema di sostenibilità ambientale". I risultati, anche in questo caso, sono soddisfacenti.
"Da questo studio emerge come l’applicazione di uno schema di lotta integrato che includa l’uso di acqua ozonizzata o elettrolizzata, determinerebbe una riduzione delle popolazioni fungine e batteriche comparabile a quella determinata dall’uso dei soli trattamenti chimici – spiega Filippo Taglietti, tecnico del Consorzio di tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore -. In considerazione del fatto che le acque ozonizzate ed elettrolizzate non rilasciano residui sulle piante e nell’ambiente, il loro utilizzo è un’alternativa da prendere in considerazione allo scopo di ridurre l’impatto sull’ambiente nelle aree viticole causato dall’impiego di prodotti chimici".
Il progetto ha coinvolto differenti tipologie di aziende con lo scopo di attuare la sperimentazione in differenti condizioni produttive, tecniche e ambientali e facilitare, così, l’applicabilità e la diffusione dell’innovazione nella realtà produttiva regionale e nazionale. Vi collaborano in qualità di partner, l’azienda Bisol Desiderio & Figli, Perfect Wine, il Cnr-Ipsp (Consiglio nazionale delle ricerche – Istituto per la protezione sostenibile delle piante), il Consorzio di tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore e il Consorzio tutela Vini Soave e Recioto di Soave. La sperimentazione è stata condotta da Cristian Carboni (consulente esterno R&D del progetto e ozone application specialist di De Nora Spa Next, business unit di De Nora Spa), da Francesco Lonardi (Perfect Wine-Spin Off Università degli Studi di Verona) e da Violetta Ferri (consulente esterno del progetto e R&D Specialist di De Nora Next, business unit di De Nora Spa). L’utilizzo di prodotti privi di effetto residuale e altamente sostenibili è solo uno dei tanti progetti avviati negli ultimi anni dal Consorzio di tutela per rendere la viticoltura ancor più rispettosa dell’ambiente. Nell’incontro di venerdì 17 si potranno conoscere nel dettaglio i vantaggi di questo studio.
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Fonte: Consorzio di tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore