In occasione dell’incontro su  “La direttiva sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari – applicazione, strumenti e criticità nelle condizioni italiane” organizzato da Fondazione Minoprio in collaborazione con Ersaf e Direzione Generale Agricoltura di Regione Lombardia, svoltosi a Milano il 15 ottobre, Antonio Frattarelli del ministero delle Politiche agricole – Expert Group on Sustainable use of pesticides – DG SANCO – ha tracciato il percorso di approvazione del Pan - Piano di azione nazionale sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari.

Per ora, in Europa, sono pronti solamente i Pan di Belgio, Spagna, Danimarca, Francia, Svezia e Regno Unito ma non trapelano contenuti e c’è scarsa condivisione tra i vari paesi dell’unione.



Verso l’approvazione del Pan italiano

Ma vediamo il percorso tracciato per l’approvazione del nostro Pan, la cui scadenza fisiologica per la presentazione in Commissione sarebbe il 26 novembre prossimo, ma sul quale soffia già aria di ritardi: qualche giorno, qualche settimana, forse per fine anno o per i primi mesi del 2013.





 

Attualmente il Gruppo di redazione sta terminando i lavori, tanto che il 18 ottobre la prima bozza ufficiale del Pan sarà disponibile e dovrebbe iniziare a circolare.

La convocazione del tavolo tecnico composto dai 4 gruppi che hanno lavorato sul Pan è previsto subito dopo per illustrare le modifiche apportate (entro ottobre).

Seguirà l’incontro con le Regioni e la successiva revisione del Pan da parte del gruppo di redazione in funzione di ciò che le Regioni (e Province Autonome di Trento e Bolzano) segnaleranno.
A questo punto è previsa la “consultazione pubblica” che prevede il coinvolgimento di tutti gli stakeholder in modo che, per un intero mese, tutti i portatori di interesse possano essere coinvolti per migliorare il Pan. Probabilmente in un forum su internet aperto a tutti sulla Rete rurale nazionale.
Tutti i contributi raccolti verranno poi analizzati dal gruppo di redazione e, in base alla loro rilevanza, verranno integrati nel Pan che sarà poi sottoposto al Consiglio tecnico scientifico che elaborerà il Pan definitivo da sottoporre alla Conferenza Stato Regioni.
A seguito di quest’ultima valutazione avverrà una nuova riunione del Consiglio per arrivare alla stesura definitiva del Pan che verrà poi approvato con un DM interministeriale di approvazione del Pan con contestuale trasmissione alla Commissione.
Sembra che il tutto potrebbe concludersi entro i primi mesi del 2013, con un ritardo di alcuni mesi rispetto la tabella di marcia prevista dal D.Lvo. 150. Ma, come dice Frattarelli “ottimisticamente parlando”.


E come si finanzia questa rivoluzione verde?

Dal 1° gennaio 2014 la difesa integrata sarà obbligatoria ma non è detto che entri direttamente nella condizionalità. Infatti l’articolo 93 comma 7 della proposta di Regolamento orizzontale in corso di negoziazione al ministero, dice che dopo 12 mesi dal recepimento anche la difesa integrata entrerà nella condizionalità ma con modalità in fase di definizione.
Ora la condizionalità prevede la corretta distribuzione in base alle etichette, la tenuta del registro dei trattamenti e l’uso di armadietti conformi per lo stivaggio dei preparati fitosanitari in azienda.
Dal 2014 il Pan definirà i nuovi adempimenti.
Si cercherà di trovare equivalenza tra integrato avanzato e biologico, in modo che chi rispetta questa disposizione abbia lo stesso trattamento economico di chi rispetta gli impegni ambientali (con accesso ai rispettivi fondi).
Per quanto riguarda i finanziamenti della Rete rurale, ora vengono finanziati solo le produzioni biologiche e l’integrato avanzato; con l’entrata in vigore della nuova norma il ministero intende spendersi affinché ci sia la possibilità che l’integrato avanzato sia assimilabile al biologico (in quanto greening adempiente) in modo da potere accedere alle stesse fonti di finanziamento.

Altri possibili fondi potrebbero arrivare dall’articolo 31 dello Sviluppo rurale. Fino ad oggi quanto previsto da Natura 2000 non è stato molto usato come fonte di finanziamento ma l’applicazione della nuova tecnica produttiva. Verranno infatti pagati gli impegni virtuosi che miglioreranno la base della condizionalità.
Quindi se esiste questa “greening adempienza” rispetto allo standard base si potrebbe addirittura ottenere un doppio pagamento: il rispetto del primo pilastro per il greening ed il rispetto di quanto previsto per l’articolo 31 (purché venga chiaramente indicato nel piano di gestione).
Anche per la consulenza e la formazione potranno essere finanziati al 100% tutti i costi sostenuti dalle aziende fino ad un massimo di 1.500,00 ad azienda euro grazie alla programmazione 114 e 115 previsti dal Fondo Rurale.

Preoccupati perché?

Molti portatori di interesse sono già sul piede di guerra. Molto preoccupati dai nuovi adempimenti e dal mancato coinvolgimento nella stesura della prima bozza del Pan.
Partiamo dagli agricoltori; Confagricoltura e Cia, presenti con propri rappresentanti territoriali non sono per nulla contente del modo in cui si sta affrontando questo passaggio epocale in quanto gli agricoltori avranno maggiori costi di gestione aziendale senza alcun vantaggio competitivo ed in più nessuna organizzazione è stata finora coinvolta nella stesura del Pan nei 4 tavoli di lavoro.

Restando in ambito agricolo, l’impressione delle Op che operano nel settore ortofrutticolo espresso da Ambrogio De Ponti, presidente di Unaproa, è che il settore produttivo sia, di fatto, completamente escluso dalle decisioni in quanto in quei 30 giorni di discussione ci saranno migliaia di punti di vista e, mancando il tempo, molte modifiche importanti non verranno nemmeno prese in considerazione.

Già oggi gli agricoltori italiani sono degli “ottimi produttori che producono ottimi prodotti nel rispetto dell’ambiente e della salute dei consumatori” tanto che i rilevamenti effettuati dal ministero della Salute nel 2010 su 5.376 campioni di ortofrutta ha rilevato che solo 21 campioni hanno evidenziato irregolarità (0,4%... un ottimo risultato).

 


Ministero della Salute - Controllo ufficiale sui residui di prodotti fitosanitari
negli alimenti di origine vegetale – anno 2010


 
Secondo De Ponti non si vede perché chi voglia aderire alla lotta integrata avanzata (unico modo che permette agli agricoltori di accedere a finanziamenti) debba utilizzare solo le sostanze attive previste dalle Linee Guida Nazionali che portano a perdere circa il 50% delle molecole che tutti gli altri paesi europei invece dispongono. 
A scapito della competitività e a rischio di insorgenza di resistenze da parte degli organismi nocivi.
 
Esistono anche reali preoccupazioni, espresse da Giacomo Michelatti del Settore Fitosanitario della Regione Piemonte che con la spending review gli osservatori e gli enti di assistenza tecnica presenti sul non dispongano delle fonti di finanziamento per l’operatività ed il supporto alle aziende agricole. Già dal 2012 ci sono state problematiche nella manutenzione delle reti meteo e nella gestione dei bollettini alle aziende agricole.
 

Quindi…

Come ha ripetuto spesso Frattarelli “ottimisticamente parlando” nei primi mesi dell’anno 2013 avremo il Piano nazionale. Tutti ci stanno lavorando… molti si stanno preoccupando.
Nessuno, per ora, sa di cosa stiamo parlando (di fatto solo i componenti dei 4 tavoli tecnici e il comitato di Redazione ha una visione d’insieme, ma sono circa 20 persone e nulla è trapelato).
Ci attende “un caldo inverno”… ci scalderemo con il vin brulè!
Mi sa tanto che non avremo anche il pan… anche se era previsto dalla legge già per il 26 novembre!