E' entrato in funzione il nuovo impianto a biogas di Agrienergy situato a San Pietro in Campiano (Ra). Fra i protagonisti dell'inaugurazione ufficiale, che si terrà alle ore 16.30 di giovedì 6 marzo 2008, ci saranno Paolo De Castro, ministro per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali; Gianni Piatti, sottosegretario al ministero dell'Ambiente, Guido Tampieri, sottosegretario al Mipaaf; Tiberio Rabboni, assessore all'Agricoltura della Regione Emilia-Romagna; Gianluca Bagnara, assessore all'Agricoltura della provincia di Forlì-Cesena; Libero Asioli, assessore all'Agricoltura della provincia di Ravenna e autorità locali che risponderanno alle domande sulle procedure autorizzate per la realizzazione di questo tipo di impianti. Sul fronte degli esperti, saranno presenti fra gli altri: Christof Erckert, presidente di Schmack Biogas Srl; Ennio Spazzoli, progettista di impianti per la produzione di energia elettrica e Aproniano Tassinari, presidente nazionale Unima (Unione nazionale imprese di meccanizzazione agricola).
La Regione Emilia-Romagna sta investendo risorse per far nascere altre realtà di piccole dimensioni con i bandi del nuovo Piano di sviluppo rurale, ed è già partito un cofinanziamento di 26 strutture di produzione energetica che utilizzano reflui zootecnici e sottoprodotti agricoli. Lo stesso Consorzio Agrienergy ha beneficiato di un finanziamento regionale a fondo perduto  ed è legato ad altre società agricole dedite all'allevamento di bestiame (razza vitellone bianco Igp, romagnola/chianina)  ed alla coltivazione di terreni.
 
Realizzato da Schmack Biogas, l'impianto di Agrienergy è il primo del genere in Romagna
Si tratta di un impianto a biomasse che, sfruttando il processo di digestione anaerobica per cui, in assenza di ossigeno, le sostanze vegetali si trasformano in biogas (circa il 60% di gas metano) necessario per alimentare il gruppo di cogenerazione. L'impianto, che viene alimentato quotidianamente con circa 50 tonnellate di biomasse prodotte dalle aziende collegate al Consorzio Agrienergy, ha una potenza di 845 kWh ed è in grado di produrre in un anno energia elettrica per oltre 6,7 milioni di kWh (ovvero l'energia necessaria per il fabbisogno di oltre 1.600 utenze domestiche). Il calore viene utilizzato in parte per le esigenze dell'impianto, mentre il resto è impiegato negli essiccatoi da foraggio e cereali ad esso adiacenti, con conseguente risparmio di energia fossile. L'energia elettrica, al netto del piccolo autoconsumo, viene invece immessa nella rete di distribuzione. Fra i materiali utilizzati: polpa di barbabietola, liquame zootecnico (bovino), insilato di mais, insilato di sorgo e sottoprodotti agricoli. In particolare, l'utilizzo dei sottoprodotti agricoli  consente di evitare altre forme di smaltimento. Il residuo della lavorazione, denominato 'digestato', è un ottimo fertilizzante naturale che limita o sostituisce l'uso di prodotti chimici ed è completamente inodore.