Agritechnica 2011, fiera internazionale di settore per la tecnica agricola di Hannover, punta più che mai sull'innovazione, nell'ottica di proporsi come la piattaforma più importante al mondo per la presentazione di nuove macchine e attrezzi.
I due giorni precedenti all'apertura ufficiale, il 13 e 14 novembre, saranno due giornate esclusive di anteprima, poi a partire dal 15 e fino al 19 novembre la manifestazione aprirà i battenti a 350.000 visitatori. La superficie espositiva è cresciuta di sei padiglioni, per un numero complessivo di 24 padiglioni e all'incirca 39 ettari.
L'edizione 2011 e il suo organizzatore, Dlg, puntano più che mai su nuovi concetti e innovazioni nella meccanizzazione, partendo dall'idea che affrontare nuove sfide è il modo migliore per aprirsi le porte a grandi opportunità. Per poter sfruttare queste occasioni nella loro complessità e senza perdere di vista la sostenibilità, Agritechnica propone temi di spunto e riflessione, una sorta di 'occhiata al futuro', ponendo l'accendo sullo smart farming, sull'impegno alla formazione e sulla creazione di nuove professioni per il settore.
Inoltre, Agritechnica si propone di creare piattaforme di discussione ed evidenziare soluzioni, anche grazie all'ampia offerta di componenti e ricambi con il maggior numero di innovazioni nella moderna meccanizzazione agricola e alla presenza di tutte le aziende leader del settore, anche a livello internazionale.
E proprio sull'internazionalità punta l'edizione 2011 di Agritechnica: dei 2.611 espositori (il 15% in più rispetto all'evento record di due anni fa), per la prima volta la metà saranno stranieri. L'Italia sarà in prima fila: con 309 imprese partecipanti sarà la capofila degli espositori stranieri, seguita a grande distanza da Paesi Bassi (109 imprese espositrici) e Francia (90). In generale, l'aumento di partecipazione è stato giudicato dalla Dlg 'sorpredente' per quasi tutti i Paesi.
La Dlg vede in questo risultato di iscrizioni una chiara conferma della ripresa nell'intera economia agricola. Tuttavia, il mondo agricolo sta cambiando, le materie prime scarseggiano ovunque e quindi è necessaria una strategia che valorizzi le potenzialità nella gestione delle risorse rurali. Si tratta di produrre, sulla base di risorse limitate, in maniera sostenibile e con consenso sociale, sufficienti materie prime di altissima qualità.
Secondo le stime, nel 2050 dovranno essere nutrite circa nove miliardi di persone: un aumento nella domanda alimentare che andrà di pari passi con l'aumento della domanda di risorse primarie per la produzione di energia.
La tragedia di Fukushima ha aperto una discussione su scala mondiale riguardo all'approvvigionamento energetico del futuro e, in particolar modo in Germania, ha portato ad una radicale svolta nel settore, con la dismissione di centrali nucleari e la volontà di investire sempre di più in energia da fonti rinnovabili.
E' dunque necessario porre, sempre di più, nuove regole per la gestione delle superfici e delle filiere. Si aggiunga, oltre ai mercati mondiali sempre più volatili, la discussione in corso a Bruxelles per porre le basi di una futura politica agricola entro il 2013, i cui risultati non sono ad oggi prevedibili. Per di più l'agricoltura si trova a fare i conti con rischi produttivi sempre maggiori a causa degli imprevedibili, e spesso drastici, cambiamenti climatici.
Nonostante questo, gli agricoltori europei guardano al futuro con ottimismo. Lo dicono i risultati del Trendmonitor Europa, ricerca eseguita dalla Dlg in collaborazione con il primo istituto di ricerca sul mercato agrario, la Kleffmann Group (Lüdinghausen/Westfalen), attualmente presente in Germania, Francia, Gran Bretagna, Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca.
Secondo i risultati dell'indagine, gli agricoltori in Germania, Francia e Gran Bretagna ritengono lo stato degli affari stabile e di alto livello. Anche per Polonia, Repubblica Ceca e Ungheria la tendenza a lungo termine indica una valutazione positiva dell'attuale situazione degli investimenti.
I risultati per Germania, Francia e Gran Bretagna dimostrano inoltre che le aspettative di sviluppo futuro degli investimenti continuano ad essere alte, nonostante le insicurezze economiche.
I risultati dell'attuale Trendmonitor denotano inoltre che quasi la metà degli agricoltori abbia intenzione di fare investimenti nei prossimi dodici mesi, soprattutto per lavori nei campo e bioenergie.
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Fonte: Agritechnica