I prezzi sui mercati internazionali del grano duro restano a tendenza indecifrabile a causa delle divergenti spinte che subiscono, accentuati dalle ultime stime diffuse dall'International Grains Council: a fronte di una domanda mai stata così forte negli ultimi sette anni - di segno chiaramente rialzista - persiste l'aspettativa ottimistica sui prossimi raccolti - di sicuro indirizzo ribassista - con una produzione mondiale che dovrebbe uguagliare o essere poco al di sotto (100mila tonnellate al più) di quella già elevata dello scorso anno.
I cambi invece invertono parzialmente tendenza, con il dollaro Usa che torna a svalutarsi, tagliando i prezzi Fob Usa, e il dollaro canadese che invece continua a svalutarsi di pochissimo, aggravando la caduta del prezzo Fob della regione dei grandi laghi.
Sul mercato canadese i prezzi Fob del Cwad tornano a salire al St Lawrence Market di Toronto il 14 maggio scorso di 5 dollari e di 8 euro, ma il 20 maggio nei porti dei grandi laghi canadesi lo stesso valore perde ben 8,35 euro alla tonnellata. Una giostra tale che mentre a Toronto il prezzo Fob del Cwad di prima qualità è segnalato dalla Commissione Ue a 285 euro alla tonnellata, quello in partenza dai porti dei grandi laghi supera di poco i 280 euro, come rileva la Commissione per lo Sviluppo del Grano del Saskatchewan. Un prezzo Fob, quello dei porti della regione dei grandi laghi indotto da prezzi all'ingrosso all'esportazione sulla piazza di Rosetown in forte calo a cui si aggiunge una limatura dei costi di trasporto interni.
Perde terreno il prezzo Fob del Northern Durum espresso in euro, che scende sotto quota 285 euro alla tonnellata, ma solo per la già ricordata svalutazione della divisa Usa contro euro.
In Italia torna la stabilità dopo settimane di cali nelle borse merci, con la sola eccezione di Bologna, che perde altri 4 euro alla tonnellata. I prezzi all'origine rilevati da Ismea invertono la tendenza, con 7 piazze stabili su 13 rilevate, anche se restano i cali sulle restanti 6.
Noli, continua a scendere il Panamax
L'Indice Baltic Dry, che misura il costo delle spedizioni di merci in tutto il mondo ed è punto di riferimento per il mercato dei noli marittimi, ieri, 21 maggio 2025, è sceso dello 0,2% a 1.337 punti, il livello più basso dal 15 maggio scorso. Ma tale livello dell'indice definisce comunque un incremento di 70 punti sui 1.267 registrati una settimana fa, il 14 maggio 2025, da quando si è osservata un'ondata di rialzi a seguito dell'accordo sui dazi tra Usa e Cina. E tale livello dell'indice resta in calo di 37 punti sui 1.374 raggiunti solo il 7 maggio scorso (-2,69%).
Il livello di 1.337 punti del 21 maggio rispetto ai 1.637 registrati lo scorso 19 marzo riduce le perdite a 300 punti (-18,33%) dai meno 370 punti (-22,6%) della scorsa settimana. Al contrario, sul 15 gennaio scorso, quando l'indice era attestato a 1.063 punti, si registra un aumento pari a 274 punti (+25,78%).
Un aumento di maggiore entità - pari a 371 punti - si registra anche sul valore di 966 punti espresso l'8 gennaio scorso (+38,40%), quando l'Indice Baltic era calato ai minimi da fine luglio 2023. L'indice - al 21 maggio 2025 - su base annuale perde il 26,90%, mentre il 14 maggio scorso perdeva il 36,43%.
L'Indice Panamax, che è parte del Baltic Dry, e che tiene traccia delle navi che trasportano 60mila-70mila tonnellate di carbone o grano, è calato ieri dello 0,6%, raggiungendo 1.286 punti, in calo di 9 sui 1295 dello scorso 14 maggio. E dai 1.362 punti dello scorso 7 maggio conta una perdita complessiva di 76 punti (-5,58%).
Chicago, Future Durum Wheat Index +0,23%
Il Future Durum Wheat Index $Cdwi alla Borsa di Chicago sui contratti da regolare a pronti il 20 maggio scorso risale a 663,75 punti, quasi 6,64 dollari Usa per bushel, in aumento di 1,54 punti (+0,23%) sui 662,21 del 13 maggio scorso, quando si era verificato un primo aumento di 1,62 punti (+0,24%) sul 6 maggio 2025.
Il valore raggiunto martedì scorso è più basso di appena 0,11 rispetto ai 663,86 punti del 25 marzo, ultima di quattro settimane di ribassi, ma inizia a delinearsi un mese di maggio in ripresa di 4,48 punti rispetto ai 659,27 del 9 maggio scorso (+0,68%%).
E rispetto ai 678,00 raggiunti il 28 febbraio scorso accusa un calo di 14,25 (-2,10%). In ogni caso, il Future Durum Wheat Index dal primo ottobre 2024, quando quotava 624,48 punti base (poco più di 6,24 dollari Usa per bushel), ha comunque recuperato 39,27 punti (+6,29%).
Rispetto al più recente punto minimo, i 607,57 punti toccati il 15 agosto 2024 - un arretramento inferiore ai valori registrati nel lontano novembre 2021- l'indice il 20 maggio assesta il recupero a 56,18 punti (+9,25%). Nel mentre appaiono sempre decisamente lontani i traguardi pure recenti di questo indice, come i 904,50 punti del 19 dicembre 2023 o il picco di 1.087,63 punti (quasi 10,88 dollari Usa per bushel) raggiunto il 9 agosto 2023.
Inoltre, la quotazione del 20 maggio scorso, valorizzata al cambio di ieri, 21 maggio 2025, è pari a 214,95 euro alla tonnellata, in calo di 1,97 euro sui 216,92 euro alla tonnellata risultanti dalla quotazione del 13 maggio in dollari Usa valorizza in euro al cambio del 14 maggio 2025. La riduzione del valore in euro è in sostanza spiegato dalla variazione negativa del tasso di cambio, passato dagli 0,89 euro per un dollaro del 14 maggio agli 0,88 euro per un dollaro registrati ieri, una debolezza della valuta a stelle e strisce che ha ampiamente neutralizzato il modesto aumento delle quotazioni dell'indice espresso in dollari.
Prezzi Fob canadesi in altalena
Secondo il rapporto della Commissione Ue sul mercato internazionale dei cereali, aggiornato al 14 maggio 2025, il prezzo Fob canadese rilevato per il Cwad di prima qualità al St Lawrence Market di Toronto è stato di 320 dollari Usa alla tonnellata per i contratti stipulati sul biglietto verde e di 285 euro alla tonnellata per i contratti in eurovaluta, registrandosi così sul 7 maggio scorso aumenti di 5 dollari per i contratti in moneta Usa e di 8 euro per quelli conclusi in eurovaluta. Su questa piazza, il tra il 2 ed il 30 aprile, il prezzo Fob del Cwad aveva perso 15 dollari Usa e 28 euro alla tonnellata, per poi rimanere stabile fino al 7 maggio scorso, data rispetto alla quale si registra la ripresa delle quotazioni sopra riportata.
In ogni caso, dal 5 dicembre 2023, quando il cereale pastificabile era quotato a 425 dollari alla tonnellata, al 14 maggio 2025 il prezzo Fob del Cwad sulla piazza di Toronto ha perso 105 dollari. Dal 5 dicembre 2023, quando i contratti in euro a prezzo Fob dello stesso cereale erano quotati 393 euro alla tonnellata, al 14 maggio 2025 perdono 108 euro alla tonnellata.
Il rapporto della Commissione per lo Sviluppo del Grano del Saskatchewan del 20 maggio 2025 riporta il prezzo Fob del grano Cwad di prima qualità e al 13% di proteine in partenza dai porti nella regione dei grandi laghi canadesi, fissato in 441,08 dollari canadesi alla tonnellata, in calo di 10,96 dollari canadesi sul 12 maggio scorso quando si era attestato a 452,04 dollari canadesi alla tonnellata, in aumento di 6,35 dollari canadesi sui 445,69 dollari raggiunti il 5 maggio 2025.
Con questa caduta, il prezzo Fob del Cwad di prima qualità sul mercato dei grandi laghi scende allo stesso valore registrato il 21 aprile 2025. Ma si registra un calo di 26,91 dollari canadesi rispetto 467,99 spuntati solo il 7 aprile 2025.
La valutazione del 20 maggio torna ora a risultare minore di 8,37 dollari canadesi rispetto al prezzo del 2 dicembre 2024 di 449,45 dollari canadesi alla tonnellata, ultima quotazione prima dell'avvento dei ghiacci.
La quotazione del prezzo Fob del Cwad di prima qualità raggiunta il 20 maggio 2025 è pari a 280,28 euro alla tonnellata al cambio del 21 maggio 2025, in calo di 8,35 euro alla tonnellata sui 288,63 euro ottenuti dalla valorizzazione al cambio del 14 maggio della quotazione del 12 maggio 2025. Un calo notevole e con una perdita di 19,15 euro rispetto alla valutazione del 7 aprile che al cambio del 9 aprile 2025 restituiva un valore di 299,43 euro alla tonnellata.
L'ultimo calo della valutazione in euro del prezzo Fob del Cwad in partenza dai porti dei grandi laghi canadesi è il risultato congiunto della diminuzione delle quotazioni espresse in dollari canadesi e dalla ulteriore lieve svalutazione del dollaro canadese, rimasto comunque nelle ultime quattro settimane intorno agli 0,64 euro per dollaro canadese.
Prezzo Fob Usa cala sotto i 285 euro
Secondo il rapporto settimanale dei prezzi Fob compilato dalla Us Wheat Associates del 16 maggio 2025, il prezzo Fob del Northern Durum in partenza dalla regione dei grandi laghi con consegna giugno 2025 è di 323 dollari Usa alla tonnellata, stabile dal 31 gennaio scorso in avanti, quando si era manifestato un calo di 4 dollari sui 327 dollari Usa alla tonnellata raggiunti il 24 gennaio 2025 a seguito di un aumento di 20 dollari sulle precedenti quotazioni di 307 che si erano tenute stabili tra il 6 dicembre 2024 ed il 17 gennaio 2025.
La quotazione del 16 maggio del prezzo Fob del Northern Durum, valorizzata al cambio del 21 maggio 2025 è pari a 284,59 euro alla tonnellata, in diminuzione di 3,46 euro alla tonnellata rispetto a quella del 9 maggio valorizzata al cambio del 14 maggio 2025 e pari a 288,05 euro, quando aveva invece subìto un aumento di 3,93 euro alla tonnellata sulla quotazione del 2 maggio valorizzata al cambio del 7 maggio 2025. In pratica la svalutazione del dollaro Usa di questa ultima settimana ha eroso quasi tutto l'incremento della scorsa settimana, quando il l'aumento sui 14 giorni precedenti aveva raggiunto i 4,64 euro.
Infatti, posta l'invarianza del valore in dollari Usa della quotazione del prezzo Fob del Northern Durum, il calo di valore in euro registrato ieri è ascrivibile unicamente alla svalutazione della divisa Usa intervenuta tra il 14 ed il 21 maggio, passata dagli 0,89 euro per un dollaro Usa della scorsa settimana agli 0,88 euro per dollaro Usa di ieri.
Canada, prezzo all'ingrosso in calo
Il rapporto della Commissione per lo Sviluppo del Grano del Saskatchewan del 20 maggio 2025 ha rilevato il prezzo di acquisto all'ingrosso per l'esportazione del Cwad numero 1 al 13% di proteine in 349,07 dollari canadesi alla tonnellata, in calo di 9,18 dollari canadesi sui 358,25 dollari alla tonnellata registrati il 12 maggio scorso, quando era rimasto stabile sul 5 maggio 2025.
In pratica, il prezzo all'ingrosso sulla piazza di Rosetown il 20 maggio torna sullo stesso valore del 21 aprile scorso, prima che si verificasse l'aumento di 9,18 dollari canadesi del 5 maggio 2025. Altra coincidenza, i 349,07 dollari canadesi alla tonnellata il prezzo all'ingrosso per l'esportazione lo aveva già toccato il 24 febbraio 2025. In ogni caso, il prezzo all'ingrosso del Cwad dal 1° ottobre 2024, quando stazionava a 294,32 dollari canadesi alla tonnellata, ha guadagnato fino al 21 maggio 2025 ben 54,75 dollari canadesi alla tonnellata (+18,60%).
Il 12 maggio scorso sono stati calcolati i corrispettivi export basis in 92,01 dollari canadesi alla tonnellata, in calo di 1,78 sui 93,79 registrati il 12 maggio scorso. Pertanto, il calo del prezzo Fob del Cwad di prima qualità di 10,96 dollari canadesi alla tonnellata è stato determinato dall'effetto congiunto del calo del prezzo all'ingrosso di 9,18 dollari canadesi e dei costi di trasporto per 1,78 dollari.
Canada, prezzi all'origine in aumento
Il 20 maggio 2025 la Commissione ha rilevato il prezzo medio spot del Cwad di prima qualità offerto dagli agricoltori nel Saskatchewan in 340,23 dollari canadesi alla tonnellata, in aumento di 0,17 dollari canadesi sui 340,06 raggiunti il 12 maggio scorso, quando si era verificato un incremento di ben 11,81 dollari sul 5 maggio 2025.
Con il valore del 20 maggio scorso, sui 289,08 dollari canadesi registrati il 26 agosto 2024, si continua a registrare una tendenza di ripresa dei prezzi, pari a 51,15 dollari (+17,69%). È da tenere presente che il 3 settembre 2024, per la prima volta dal maggio 2024, si era interrotta la caduta del prezzo medio spot nel Saskatchewan. E rispetto ai 387,00 dollari del primo aprile 2024 il prezzo medio spot offerto si è ridotto così di 46,77 dollari (-12,08%).
Il 20 maggio 2025 la Commissione ha rilevato anche il prezzo medio offerto dagli agricoltori del Saskatchewan per le consegne differite a settembre 2025 in 313,42 dollari canadesi alla tonnellata, in aumento di 6,12 dollari canadesi sui 307,30 registrati il 12 maggio scorso, quando tale valore si era rivelato stabile sul 5 maggio 2025.
Tra il 18 febbraio 2025, quando il valore era attestato a 327,15 dollari, ed il 20 maggio scorso, il prezzo medio per le consegne differite offerto dagli agricoltori è così calato di 13,73 dollari canadesi. Rispetto al prezzo medio offerto del Cwad di prima qualità di 289,63 dollari canadesi alla tonnellata, registratosi il 26 agosto 2024 all'indomani dei crolli dei valori di quel mese, si continua a registrare una tendenza, fino al 20 maggio 2025, di ripresa dei prezzi pari a 23,79 dollari (+8,21%).
Grano duro canadese, semine al 65%
Secondo la Commissione per lo Sviluppo del Grano del Saskatchewan del 20 maggio scorso "La crescita nella semina del grano duro in Saskatchewan ha raggiunto il 65% al 12 maggio 2025".
Grano duro canadese, export tocca i 4,6 milioni di tonnellate
Sempre secondo gli analisti della Commissione "Le esportazioni canadesi di grano duro nella quarantesima settimana di campagna commerciale 2024-2025 sono state di 138mila e 500 tonnellate, per un totale stagionale di 4,6 milioni di tonnellate, in aumento del 64% rispetto allo scorso anno. Le esportazioni sono state suddivise tra la costa orientale e quella occidentale".
Grano duro, verso produzione mondiale stabile
A fine aprile, l'International Grains Council ha stimato la produzione globale di grano duro per il 2025-2026 a 35,6 milioni di tonnellate, appena 100mila tonnellate (-0,3%) in meno rispetto alla produzione globale di grano duro del 2024-2025. Sono previsti aumenti della produzione in India (2,4 milioni di tonnellate; +600mila tonnellate) e Tunisia (1,3 milioni di tonnellate; +200mila tonnellate).
La produzione canadese è stata stimata da Igc a 5,8 milioni di tonnellate (-70mila tonnellate), sebbene il Ministero dell'Agricoltura preveda 5,4 milioni di tonnellate. "Tuttavia, riteniamo che 5,8 milioni di tonnellate siano più probabili" sottolineano gli analisti della Commissione per lo Sviluppo del Grano in Saskatchewan. La produzione Ue è stata indicata da Igc a 7,8 milioni di tonnellate (7,21 milioni di tonnellate nel 2024), sebbene gli ultimi dati della Commissione Ue sul grano duro ne prevedano 7,93 milioni. "I nostri aggiornamenti implicherebbero una proiezione di produzione globale per il 2025-2026 a 35,73 milioni di tonnellate - affermano gli analisti della Commissione del Saskatchewan, quindi in leggero aumento sui 35,70 milioni di tonnellate della campagna commerciale 2024-2025.
Domanda mondiale di grano duro ai massimi da 7 anni
Il consumo globale di grano duro è stimato da Igc a 35,7 milioni di tonnellate, il massimo degli ultimi sette anni. Gran parte dell'aumento dei consumi sarà alimentato da maggiori forniture interne e il fabbisogno di importazioni è leggermente ridotto a 9 milioni di tonnellate (-1,3%). "È importante sottolineare che le importazioni dall'Ue sono previste in calo a 2,3 milioni di tonnellate (-8%) e le importazioni dalla Tunisia a 500mila tonnellate (-29%), grazie alle migliori condizioni di coltivazione locali" sottolineano gli analisti della Commissione canadese.
Esportazioni di grano duro, torna la Turchia
Si prevede che il Canada rimarrà il principale esportatore di grano duro, con 5 milioni di tonnellate, seguito dalla Turchia (1 milione di tonnellate) e dall'Ue (950mila tonnellate). Le esportazioni messicane saranno limitate a causa delle condizioni avverse. Il Ministero dell'Agricoltura del Canada invece prevede che le esportazioni canadesi per il 2025-2026 saranno di soli 4,6 milioni di tonnellate: "Ma questa stima potrebbe essere insufficiente" affermano gli analisti della Commissione per lo Sviluppo del Grano in Saskatchewan, secondo i quali dovrà essere monitorato l'andamento della produzione durante l'estate. "Allo stato attuale, produzione e consumi sembrano essere piuttosto equilibrati, con scorte finali solo leggermente inferiori" fanno sapere dalla Commissione, da dove sottolineano: "Eventuali problemi di produzione significativi in Canada, Stati Uniti, Ue, Nord Africa o Turchia potrebbero comunque alterare questo equilibrio".
Tuttavia, secondo gli analisti, a seconda della produzione locale, il fabbisogno di importazioni dell'Ue e della Tunisia (importanti acquirenti canadesi) potrebbe essere inferiore rispetto allo scorso anno. E avvertono: "Le scorte finali complessive potrebbero ridursi leggermente, ma il Canada dovrà fare attenzione a intercettare la domanda di importazioni quando si presenterà".
Produzione italiana in aumento
Secondo le prime previsioni - presentate il 14 maggio scorso a Foggia, nell'ambito dell'edizione 2025 dei Durum Days - la produzione nazionale di grano duro, per l'annata agraria 2024-2025, è stimata in oltre 4,2 milioni di tonnellate, un dato superiore di circa il 20% rispetto al 2024 e del 12% rispetto alla media degli ultimi cinque anni. L'aumento della produzione è legato sia all'espansione delle superfici coltivate, che sono in crescita del 9,5% a livello nazionale secondo i dati Istat (1,28 milioni di ettari rispetto ad 1,17 dello scorso anno), sia alle condizioni particolarmente favorevoli in Sicilia, Basilicata e parte della Puglia.
Borsa Merci Foggia
La Borsa Merci di Foggia ieri - 21 maggio 2025 - ha quotato il grano duro fino nazionale mietitura 2024, peso specifico minimo 79,5-80 chilogrammi ogni 100 litri, proteine minime comprese tra il 12 ed il 12,50% a 305 euro alla tonnellata sui minimi e a 310 sui massimi, stabile sui valori del 14 maggio scorso, quando invece si era verificato un calo di 5 euro alla tonnellata sulla precedente seduta del 7 maggio scorso, quando invece i prezzi si erano tenuti stabili sulla ancor precedente seduta del 30 aprile 2025. Dal 12 marzo scorso il cereale pastificabile sulla piazza di Foggia ha perso ben 32 euro alla tonnellata.
Inoltre, le quotazioni di ieri del frumento duro fino a Foggia sono inferiori di 32 euro a quelle del 19 giugno 2024, data di esordio delle quotazioni della mietitura 2024, attestate sui valori di 337-342 euro alla tonnellata. Mentre si colloca a 45 euro alla tonnellata il deficit di valore sulle ultime quotazioni della mietitura 2023, esitate il 29 maggio 2024, quando il grano duro fino nazionale era stato fissato a 350 euro alla tonnellata sui minimi e 355 euro sui massimi.
Dal 2 agosto 2023, quando il frumento duro mietitura 2023 aveva raggiunto quotazioni di 455-460 euro alla tonnellata, si sono registrate sulla piazza dauna al 21 maggio 2025 perdite per 150 euro alla tonnellata.
Borsa Merci Roma
Borsa Merci di Roma ieri - 21 maggio 2025 - ha quotato il grano duro fino nazionale, mietitura 2024, alle condizioni di franco partenza, provenienza Lazio, qualificato con peso specifico minimo 80 chilogrammi ogni 100 litri e proteine minime al 12%, a 275 euro alla tonnellata sui minimi e 280 euro sui massimi, stabile sulla precedente seduta del 14 maggio scorso, quando invece si era manifestato un calo di 4 euro alla tonnellata sulla ancor precedente seduta del 7 maggio scorso, quando invece si era tenuto stabile sulla seduta del 30 aprile 2025. Dal 19 marzo, il cereale pastificabile ha perso sulla piazza di Roma 18 euro alla tonnellata, mentre dall'8 gennaio al 21 maggio 2025, il frumento duro fino sulla piazza di Roma ha perso 5 euro di valore.
Tra il 3 luglio 2024 e il 21 maggio 2025, il frumento duro fino nazionale ha comunque lasciato sul terreno 20 euro alla tonnellata di valore, passando dalle quotazioni di esordio di campagna commerciale di 295-300 euro alla tonnellata alla forchetta di 275-280 euro. Mentre sulle ultime quotazioni della mietitura 2023, esitate nella seduta del 5 giugno 2024, si riscontra un ancor più pesante calo di 37 euro alla tonnellata sui minimi e di 42 euro sui massimi. Questi i prezzi che furono assegnati il 5 giugno scorso: 312 euro alla tonnellata sui minimi e 322 euro sui massimi.
Dal 2 agosto 2023, quando il frumento duro sulla piazza capitolina aveva raggiunto quotazioni di 405-415 euro alla tonnellata, si registrano al 21 maggio 2025 perdite pari a 130 euro alla tonnellata sui minimi e a 135 euro sui massimi.
Associazione Granaria Meridionale di Napoli
Alla Borsa Merci Napoli la Commissione Prezzi nella giornata di martedì 20 maggio 2025 ha quotato il grano duro fino nazionale mietitura 2024, alle condizioni di franco arrivo, qualificato con proteine minime 13%, peso specifico 80-82 chilogrammi per 100 litri e umidità al 13%, a 323 euro alla tonnellata sui minimi e 325 euro sui massimi, stabile sulla precedente seduta del 13 maggio scorso, quando invece si era verificato un calo di 5 euro sulla ancor precedente seduta del 6 maggio scorso, quando si era riscontrata stabilità sulla seduta del 29 aprile 2025.
A seguito dei recenti cali, sulla piazza di Napoli il frumento duro fino è tornato a valori inferiori a quelli del 17 dicembre 2024 - pari ad una forchetta di 340-345 euro alla tonnellata - per 17 euro sui minimi e 20 euro sui massimi. La quotazione di 323-325 euro del 20 maggio è inferiore di 37 euro sui minimi e di 40 sui massimi a quella del 18 giugno 2024, data di esordio della campagna commerciale 2024-2025 del grano duro fino nazionale sulla piazza di Napoli.
Rispetto all'ultima quotazione del grano duro fino nazionale - mietitura 2023 - dell'11 giugno 2024 si rilevano prezzi più bassi di 27 euro sui minimi e 30 euro sui massimi, dato che i valori assegnati nella seduta dell'11 giugno furono di 350 euro alla tonnellata sui minimi e 355 euro sui massimi. Dal 1° agosto 2023, quando il frumento duro sulla piazza partenopea aveva raggiunto quotazioni di 465-480 euro alla tonnellata, si registrano al 20 maggio 2025 perdite pari a 142 euro sui minimi e 155 euro sui massimi.
Borsa Merci Bari
La Commissione Cereali della Borsa Merci di Bari si è riunita il 20 maggio 2025 e ha rilevato le quotazioni del grano duro fino nazionale, provenienza province di Bari e Barletta Andria Trani e zona Lucania, con proteine minime 12,50%, peso specifico 79 chilogrammi ogni 100 litri, alle condizioni di franco partenza arrivo e Iva esclusa, a 307 euro alla tonnellata sui minimi ed a 311 euro sui massimi, stabili sulla precedente seduta del 13 maggio scorso, quando invece si era registrato un calo di 1 euro sui minimi e di 2 euro sui massimi sulla ancor precedente seduta del 6 maggio scorso, quando si era verificato un altro calo di 2 euro sulla seduta del 29 aprile 2025. Al 20 maggio, complessivamente, il frumento duro fino su Bari ha perso ben 25 euro sui minimi e 26 euro sui massimi rispetto all'11 marzo 2025.
Il frumento duro fino sulla piazza di Bari tra il 7 gennaio - quando quotava 318 - 323 euro alla tonnellata - e il 20 maggio 2025 ha visto una perdita di valore pari a 11 euro alla tonnellata sui minimi e a 12 euro sui massimi. Dalla seduta di esordio del 25 giugno 2024 - con quotazioni di 345-350 euro alla tonnellata - al 20 maggio 2025 sono stati invece bruciati 38 euro alla tonnellata di valore sui minimi e 39 sui massimi.
E sull'ultima quotazione della mietitura 2023 - quella del 28 maggio 2024 - quando furono assegnati valori di 349 euro alla tonnellata sui minimi e 354 euro sui massimi, si registra una riduzione di prezzo pari a 42 euro alla tonnellata sui minimi e 43 euro sui massimi. Dal 1° agosto 2023, quando il frumento duro su questa piazza aveva raggiunto quotazioni di 445-450 euro alla tonnellata, si registrano al 13 maggio 2025 perdite pari a 138 euro sui minimi e 139 sui massimi.
Il frumento duro canadese 1 al 15% di proteine il 20 maggio 2025 non è stato quotato. L'ultima valutazione - risalente alla seduta del 12 novembre 2024 - è di 346 euro alla tonnellata sui minimi e 351 euro sui massimi. Complessivamente i prezzi di questo frumento sulle quotazioni del 1° agosto 2023 - che erano pari a 515-520 euro alla tonnellata - erano in perdita di 169 euro alla tonnellata.
Il grano duro spagnolo al 12% di proteine, il 20 maggio 2025 non è stato quotato. Nella seduta del 6 maggio si era invece attestato su valori di 318 euro sui minimi e 323 sui massimi, in diminuzione di 2 euro sulla precedente seduta del 29 aprile 2025, quando invece si era registrata stabilità sul 15 aprile 2025 sui valori di 320-325 euro alla tonnellata.
Associazione Granaria di Milano
L'Associazione Granaria di Milano il 20 maggio 2025 ha quotato il grano duro fino nazionale, alle condizioni escluso imballaggio e Iva, resa franco Milano pronta consegna e pagamento, suddiviso per provenienze e qualificazioni:
- Nord Italia, peso specifico non determinato, proteine 13,5%, 312 euro alla tonnellata sui minimi e 319 euro sui massimi, stabile sulla precedente seduta del 13 maggio scorso, quando si era verificato un calo di 5 euro sulla ancor precedente seduta del 6 maggio 2025. Dall'11 marzo questo frumento sulla piazza di Milano ha perso 21 euro alla tonnellata sui minimi e 24 euro sui massimi. Dal 7 gennaio al 20 maggio 2025 le quotazioni di questo cereale sono finite al di sotto di 8 euro alla tonnellata sui minimi e 11 euro sui massimi, rispetto ai valori di 320-330 euro rimasti stabili dalla seduta dell'8 ottobre 2024 al 7 gennaio 2025. Inoltre, i prezzi del 20 maggio 2025 risultano in calo di 33 euro sui minimi e di 36 euro sui massimi sull'ultima quotazione della mietitura 2023, esitata il 4 giugno 2024 a 345-355 euro alla tonnellata. Dal 1° agosto 2023, quando questo frumento su questa piazza aveva raggiunto quotazioni di 415-425 euro alla tonnellata, si registrano al 13 maggio 2025 perdite pari a 103 euro alla tonnellata sui minimi e 106 euro sui massimi.
- Centro Italia, peso specifico non determinato, proteine minime 12%, 321 euro alla tonnellata sui minimi e 331 euro sui massimi, stabile sulla precedente seduta del 13 maggio scorso, quando si era verificato un calo di 5 euro sulla ancor precedente seduta del 6 maggio 2025. Pur sopportando un calo di 24 euro tra l'11 marzo ed il 20 maggio 2025, dal 7 gennaio al 20 maggio 2025 le quotazioni di questo cereale hanno perso solo 4 euro alla tonnellata rispetto ai valori di 325 euro alla tonnellata sui minimi e 335 euro sui massimi rimasti stabili dalla seduta dell'8 ottobre 2024 al 7 gennaio 2025. Ciò nonostante, i prezzi del 20 maggio 2025 risultano in calo di 41 euro sulle ultime quotazioni della mietitura 2023, esitate il 4 giugno 2024 a 362-372 euro alla tonnellata. Dal 1° agosto 2023, quando questo frumento su questa piazza aveva raggiunto quotazioni di 430-440 euro alla tonnellata, si registrano perdite al 20 maggio 2025 pari a 109 euro alla tonnellata.
Il 20 maggio scorso sono stati quotati a Milano i frumenti duri esteri comunitari. Questi frumenti sono stati così fissati a 305 euro alla tonnellata sui minimi e 314 euro sui massimi, stabili sulla precedente seduta del 13 maggio scorso, quando si era manifestato un calo di 10 euro alla tonnellata sulla ancor precedente seduta del 6 maggio 2025. Dal 7 gennaio scorso - quando quotavano 320-330 euro alla tonnellata - questi frumenti risultano in calo di 15 euro sui minimi e 16 euro sui massimi. Dal 1° agosto 2023, quando i frumenti esteri comunitari a Milano avevano raggiunto quotazioni di 400-420 euro alla tonnellata, si registrano perdite ad oggi pari a 95 euro alla tonnellata sui minimi e 106 euro sui massimi.
I frumenti duri esteri non comunitari sulla piazza di Milano - quotati il 13 maggio 2025 a 335 euro alla tonnellata sui minimi e 350 euro sui massimi - risultano stabili sulla precedente seduta del 13 maggio scorso, quando si era verificato un calo di 10 euro alla tonnellata sulla ancor precedente seduta del 6 maggio 2025. Dai valori di 370-385 euro alla tonnellata, rimasti strabili tra il 17 settembre 2024 ed il 1° aprile 2025, questi frumenti risultano aver perso 35 euro alla tonnellata fino al 20 maggio 2025. Dal 1° agosto 2023, quando i frumenti esteri non comunitari a Milano avevano raggiunto quotazioni di 497-512 euro alla tonnellata, si registrano perdite ad oggi pari a 162 euro alla tonnellata.
Associazione Meridionale Cerealisti di Altamura
Venerdì 16 maggio 2025 è stato compilato l'ultimo listino a cura dall'Associazione Meridionale Cerealisti di Altamura, quando è stato quotato il frumento duro fino di produzione nazionale mietitura 2024. Qualificato con proteine minime del 12,50% e peso specifico di 79 chilogrammi ogni 100 litri il cereale pastificabile nazionale è stato quotato a 307 euro alla tonnellata sui minimi e a 312 euro sui massimi, stabile sulla precedente seduta del 9 maggio scorso, quando si era verificato un calo di altri 2 euro alla tonnellata sulla ancor precedente seduta del 2 maggio scorso, quando si era manifestato un calo di altri 2 euro sulla seduta del 18 aprile 2025.
Dal 10 gennaio scorso, quando il frumento duro fino ad Altamura era quotato 321-326 euro alla tonnellata, si registra - a causa dei recenti cali - una diminuzione complessiva al 16 maggio 2025 pari a 14 euro alla tonnellata. Dal 21 giugno 2024, data di inizio campagna commerciale 2024-2025, quando il frumento duro fino nazionale era stato quotato a 347 euro alla tonnellata sui minimi e 352 euro sui massimi, il valore del grano duro sulla piazza di Altamura è comunque calato di 40 euro alla tonnellata.
E si registra un deprezzamento di 43 euro alla tonnellata rispetto all'ultima quotazione della mietitura 2023, fissata il 31 maggio scorso in 350 euro alla tonnellata sui minimi e 355 euro sui massimi. Infine, dal 28 luglio 2023, quando questo frumento aveva raggiunto quotazioni di 455-460 euro alla tonnellata, si registrano perdite al 16 maggio 2025 pari a 148 euro alla tonnellata.
Il 16 maggio 2025 il grano duro canadese di prima qualità risulta per la ventiseiesima seduta consecutiva non quotato. L'ultima quotazione risale alla seduta del 18 ottobre 2024, quando invece era stato fissato a 407 euro alla tonnellata sui minimi ed a 410 euro sui massimi. Su questa piazza dal 28 luglio 2023, quando il frumento duro canadese di prima qualità quotava 524-527 euro alla tonnellata, al 18 ottobre 2024 si erano registrate perdite per 117 euro alla tonnellata.
Borsa Merci Bologna
La Borsa Merci della Camera di Commercio di Bologna ha compilato l'ultimo listino il 15 maggio 2025 quando ha quotato il grano duro fino nazionale - provenienza Nord - qualificato con proteine minime al 13,5% e un peso specifico di 79-80 chilogrammi ogni 100 litri, alle condizioni di franco partenza Bologna e Iva esclusa. Questi i prezzi assegnati: 295 euro alla tonnellata sui minimi e 300 sui massimi, in calo di altri 4 euro sulla precedente seduta dell'8 maggio scorso, quando si era verificato un calo di 6 euro sulla ancor precedente seduta del 24 aprile 2025. Tra il 9 gennaio - quando quotava su una forchetta di 315-320 euro alla tonnellata - e il 15 maggio 2025 il frumento duro fino sulla piazza di Bologna ha così perso 20 euro alla tonnellata.
I valori del 15 maggio 2025 risultano in calo di 40 euro sulle ultime quotazioni della mietitura 2023, esitate il 13 giugno 2024 e pari a 335 euro alla tonnellata sui minimi e 340 euro sui massimi. Dal 3 agosto 2023, quando questo frumento a Bologna aveva raggiunto quotazioni di 420-425 euro alla tonnellata, si registrano perdite al 15 maggio 2025 pari a 125 euro alla tonnellata.
Prezzi all'origine Ismea rilevati da AgroNotizie® il 21 maggio 2025
I prezzi medi all'origine del frumento duro fino nazionale più recenti rilevati da Ismea tra il 12 ed il 19 maggio 2025 e monitorati da AgroNotizie® ieri, 21 maggio 2025, danno 7 piazze stabili e 6 in calo su 13 rilevate. Lo scorso 7 maggio erano state ugualmente rilevate 7 piazze stabili e 6 in calo su 13 rilevate.
Si fermano i prezzi un po' in tutta la penisola, da Bari ad Ancona, passando per le piazze siciliane di Catania e Palermo, fino a Macerata, Perugia e Matera. Non di meno vi sono ancora piazze in perdita: con Napoli che il 13 maggio cala ancora dell'1,5%, pur mantenendo il primato di prezzo medio da produttore più elevato della penisola a 324 euro alla tonnellata, mentre il Puglia la piazza di Foggia perde l'1,6% il 14 maggio e raggiunge quella di Bari sul prezzo medio di 307,50 euro alla tonnellata. Al Nord spiccano le contrazioni di Ferrara (-1,3%), pervenuta il 12 maggio a 296 euro alla tonnellata, e di Bologna, che il 15 maggio perde l'1,3% e scende a 311,50 euro alla tonnellata.
Scarica la tabella dei prezzi medi all'origine del grano duro fino riportati da Ismea il 21 maggio 2025
(Fonte: Ismea)
Per quanto riguarda il mercato del territorio amministrativo della Regione Marche, l'ultimo listino del Gruppo di Lavoro per il Mercato Marchigiano dell'Associazione Granaria per l'Emilia Romagna è quello pubblicato ieri, 21 maggio 2025, con la quotazione del frumento duro fino nazionale con proteine minime al 13%, alle condizioni franco camion partenza magazzino della mietitura 2024. Prezzi: 288 euro alla tonnellata sui minimi e 293 euro sui massimi, in calo di 3 euro alla tonnellata sulle quotazioni del 14 maggio scorso.
Per ogni altro confronto con i prezzi più recenti monitorati da AgroNotizie® è possibile leggere l'articolo del 15 maggio 2025.
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Questo articolo è stato modificato dopo la pubblicazione il 29 maggio 2025: nel paragrafo dedicato ai prezzi all'origine era stato invertito il numero delle piazze stabili e quello delle piazze in calo.