Il Rinascimento è stato un periodo storico in cui l'Italia è stata percorsa da un fermento innovatore a livello sociale, economico e culturale. Nel giro di cento anni, dopo la fine del Medioevo, il Paese ha cambiato volto, aprendo la strada ad un periodo di prosperità e progresso. E proprio per auspicare un rinascimento anche in ambito agricolo, BASF ha deciso di organizzare un incontro in uno dei simboli del Rinascimento, il Chiostro del Bramante, a Roma, lo scorso 27 marzo.

 

Il titolo dell'evento è esemplificativo: "Passione per l'agricoltura, il più grande lavoro sulla Terra". Perché non bisogna dimenticare che fra tutti i settori economici, l'agricoltura è l'unico che è alla base dall'esistenza umana. E che per essere agricoltori occorre passione. Passione per la natura. Passione per la terra. Passione per sfamare una umanità in crescita.

 

Tuttavia, come ben sottolineato da Livio Tedeschi, presidente di BASF Agricultural Solutions, il settore primario sta affrontando numerose sfide. Prima fra tutte quella dei cambiamenti climatici, che spesso vanificano gli sforzi degli agricoltori. La sostenibilità economica è l'altro grande tema, insieme al rispetto per l'ambiente, alla globalizzazione, alla riduzione dei mezzi tecnici e alla burocrazia legata alla Politica Agricola Comune (Pac).

 

Di come superare queste sfide hanno discusso lo stesso Tedeschi, insieme ad Herbert Dorfmann, membro della Commissione Agricoltura al Parlamento Europeo, Annamaria Barrile, direttore generale di Confagricoltura, Marco Cerreto, capogruppo di FDI in Commissione Agricoltura alla Camera, e Stefano Scalera, vice capo Gabinetto al Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (Masaf).

 

Un momento della discussione durante l'evento di Roma

Un momento della discussione durante l'evento di Roma
(Fonte foto: Tommaso Cinquemani - AgroNotizie®)

 

Gli agricoltori al bivio: innovare per non fallire

Il punto su cui tutti hanno concordato è che, se non si interviene, presto il settore rischia una crisi strutturale senza precedenti. Le aziende agricole infatti non riescono più ad essere economicamente sostenibili a causa dei cambiamenti climatici, che hanno aumentato il livello di rischio, e della globalizzazione, che mette in concorrenza i nostri agricoltori con quelli di tutto il mondo.

 

Come sottolineato da Cerreto, l'Unione Europea ha imboccato una strada sbagliata, adottando un approccio ideologico al tema della sostenibilità, che però non tiene conto del fatto che le imprese sono attività economiche, che devono produrre utili.

 

Concetto ribadito anche da Dorfmann, che ha puntato il dito sugli squilibri di filiera. "Possibile - ha ricordato l'eurodeputato - che 1 chilo di mele a Bruxelles costi anche 3 euro, mentre all'agricoltore, se va bene, gliene vengono riconosciuti 0,5?".

 

In questo scenario Scalera ha voluto difendere l'operato del Governo, che ha adottato diversi provvedimenti per sostenere le aziende. Alcuni simbolici, come la scelta di celebrare il ruolo dell'agricoltore come custode della terra ogni seconda domenica di novembre. Altri concreti, come il rifinanziamento dei contratti di filiera, il Decreto contro la siccità, il Credito 5.0 e la riforma del Crea e di Ismea.

 

A portare la voce degli agricoltori ci ha pensato Annamaria Barrile, che ha sottolineato come una delle strade per far crescere il settore sia l'adozione di tecnologie innovative, favorite anche da un approccio di filiera e dallo stanziamento di fondi pubblici.

 

Il mercato dell'agricoltura 4.0 d'altronde è in forte crescita. Chiara Corbo, direttrice dell'Osservatorio Smart AgriFood, School of Management del Politecnico di Milano e Laboratorio Rise, Research & Innovation for Smart Enterprises dell'Università degli Studi di Brescia, ha riportato alcuni dei dati salienti dell'ultima Ricerca, che vede il comparto cubare oltre 2,5 miliardi di euro nel 2023. Tra le tecnologie più vendute ci sono i mezzi e le attrezzature 4.0, ma sempre più anche software e soluzioni digitali.

 

BASF al servizio degli agricoltori

Su questo fronte Livio Tedeschi ha voluto sottolineare l'impegno di BASF. "Come azienda abbiamo sempre puntato sul tema dell'innovazione a 360°, sia a livello di difesa che di genetica, e negli ultimi anni abbiamo investito molto sul digitale".

 

Ad esempio, l'acquisizione di Hort@, azienda italiana che sviluppa Decision Support System (Dss) per la difesa delle colture, ha permesso a BASF di offrire alle aziende agricole di tutto il mondo un ecosistema digitale che permette una gestione 4.0 dei campi. Ma non solo, perché grazie ad una partnership con Bosch è stato sviluppato un sistema innovativo per l'irrorazione delle colture che permette trattamenti a rateo variabile, con un risparmio di prodotti erbicidi anche del 70%.

 

Livio Tedeschi, presidente BASF Agricultural Solutions

Livio Tedeschi, presidente BASF Agricultural Solutions

(Fonte foto: Tommaso Cinquemani - AgroNotizie®)

 

"I nostri investimenti in innovazione hanno permesso di ottenere importanti risultati, ma ora si pone un tema di adozione, che è di tipo culturale ed economico. Le aziende fanno fatica a fare investimenti e spesso mancano le competenze e la propensione ad abbracciare il cambiamento", ha sottolineato Tedeschi, chiedendo il supporto della politica e delle associazioni di categoria.

 

Il digitale tuttavia non è la panacea di tutti i mali. Gli agricoltori hanno davanti problemi complessi e dunque anche le soluzioni devono essere olistiche: digitale sì, ma anche innovazione sul fronte della difesa e della genetica. Gli investimenti del Gruppo, pari ad 1 miliardo di euro ogni anno, sono volti ad esempio a sviluppare agrofarmaci innovativi, efficaci, ma con un profilo ambientale favorevole. Magari di origine biologica.

 

E poi c'è la genetica. Nunhems, società sementiera parte del Gruppo BASF, ha in Italia, a Sant'Agata Bolognese (Bo), uno dei suoi centri di ricerca globali, in cui vengono selezionate nuove varietà di pomodoro, sempre più resistenti ai patogeni, come i virus, ma anche agli effetti dei cambiamenti climatici.

 

"Il Rinascimento è stato un movimentano innovativo, solido e senza fronzoli, come è BASF", sottolinea Livio Tedeschi. "Il nostro obiettivo è quello di sviluppare soluzioni nuove, per sostenere il lavoro quotidiano degli agricoltori. E lo facciamo con tutta la passione che l'agricoltura si merita".