Il vino del Sud si dibatte tra crisi di opposto segno. Se in Puglia l'assessore all'Agricoltura Donato Pentassuglia ha messo mano al taglio delle rese per ettaro per i vini Igp, nel tentativo di limitare le giacenze, in Campania le ultime piogge hanno indotto Cia Campania a chiedere al Governo regionale e all'assessore all'Agricoltura Nicola Caputo "tutte le misure necessarie" per fronteggiare l'insorgere dei funghi patogeni, peronospora in primis, che stanno divorando piante e grappoli.

 

Puglia, pronte misure per sostenere il comparto

Ancora al 31 maggio 2023 la Puglia è la seconda regione italiana dopo il Veneto per giacenze di vino, con oltre 6,4 milioni di ettolitri di vino in cantina. E con oltre 3,6 milioni di ettolitri qualificati come vini a Indicazione Geografica Protetta, stando all'ultimo report Cantina Italia, redatto dall'Icqrf, Ispettorato Centrale per la Qualità e Repressione Frodi, per il Ministero dell'Agricoltura. E la scorsa settimana la Regione Puglia ha deciso di chiedere il taglio delle rese per ettaro, per valorizzare meglio il prodotto, che ora rischia, specie per i bianchi, il declassamento e la vendita come vino comune.

 

"Abbiamo voluto dare immediate risposte ai nostri produttori vitivinicoli e proporre, nel pieno accordo di tutto il settore regionale, soluzioni efficaci e in parte risolutive alle gravi difficoltà strutturali che affliggono il comparto e che sono legate principalmente oggi ad un notevole quantitativo di giacenze di prodotto di altissima qualità, anche rispetto alla media nazionale, purtroppo fermo in cantina. Un problema rilevante che è causa di un forte disequilibrio tra produzione e vendita, con conseguenze nefaste sull'adeguato posizionamento delle nostre eccellenze sui mercati e sulla tenuta dell'intero settore". Così il 16 giugno scorso l'assessore all'Agricoltura della Regione Puglia, Donato Pentassuglia, all'indomani dall'approvazione della delibera regionale riguardante le prime disposizioni per fronteggiare la crisi del settore vitivinicolo.

 

"La Giunta Regionale ha dato, difatti, il via libera a un provvedimento che ci permetterà, innanzitutto, con un'azione mirata di riduzione delle rese di uva per ettaro per determinati vitigni, di controllare e azzerare gli stock in magazzino per talune tipologie di vino e vitigni" afferma l'assessore pugliese.

 

"Tale riduzione - sottolinea Pentassuglia - tiene conto delle specificità pedoclimatiche del nostro territorio, come delle esigenze commerciali ed economiche, in termini quali e quantitativi, dei vini Igp pugliesi e delle rese medie dei vini Dop. Gli effetti positivi di questi interventi - assicura Pentassuglia - saranno già visibili nella prossima campagna vitivinicola, a tutela delle imprese e della loro qualità produttiva, fortemente legata a specificità e peculiarità territoriali".

 

Il provvedimento regionale, tra gli interventi strategici, mette inoltre nero su bianco la necessità di un'azione efficace del Governo regionale, grazie al Piano Strategico Politica Agricola Comune (Pac), utile all'implementazione delle produzioni vitivinicole di qualità e all'attuazione di un'azione strategica di recupero delle varietà a rischio di abbandono o erosione genetica.

 

Saranno, inoltre, attivate iniziative e procedure per favorire il rilascio delle autorizzazioni di nuovi impianti a fini di sperimentazione ed anche per orientare e dare priorità alla valorizzazione degli esiti delle attività di ricerca e studio che siano coerenti con le strategie regionali per il settore vitivinicolo.


"In conclusione - precisa l'assessore Pentassuglia - verranno attuate adeguate misure di controllo per rendere efficaci gli interventi previsti dal provvedimento".

 

Campania, le piogge hanno fatto danni

Ieri - 19 giugno 2023 - i vertici di Cia - Agricoltori Italiani della Campania hanno inviato una lettera all'assessore all'agricoltura della Regione Campania, Nicola Caputo, e alla direttrice generale delle Politiche Agricole Regionali, Mariella Passari, per porre in evidenza i danni ingentissimi che si stanno verificando nei vigneti provocati dai funghi patogeni, scatenati dalle intense e persistenti piogge di maggio e giugno, chiedendo pertanto di attivare "tutte le misure possibili anche con lo stato di calamità del comparto" vitivinicolo.

 

"Le precipitazioni persistenti di maggio e giugno hanno favorito l'insorgere della distruttiva fitopatia della peronospora. I danni sono ingenti su tutto il territorio campano - scrivono Raffaele Amore, presidente di Cia Campania, Carmine Fusco, presidente di Cia Benevento, e Stefano Di Marzo, presidente di Cia Avellino nella lettera inviata all'assessore Caputo e alla direttrice generale Passari.

 

"La peronospora (Plasmopara viticola) sta causando gravi danni nei vigneti - continuano i vertici di Cia -. Le continue piogge che si sono verificate nei mesi di maggio e giugno, a volte accompagnate da violente grandinate, e il conseguente andamento meteorologico fortemente caldo umido hanno favorito lo sviluppo incontrollabile della fitopatia".

Queste condizioni atmosferiche e l'impossibilità di entrare nei vigneti allagati nei pochi momenti durante i quali non ha piovuto, ha impedito ai viticoltori di eseguire i trattamenti antiperonosporici.

 

"Ma anche dove sono stati possibili i trattamenti - sottolinea Carmine Fusco - si stanno rivelando incapaci di arginare la malattia fungina ormai dilagante, che ha compromesso in maniera definitiva consistenza e stato di salute dei grappoli".

 

Per questi motivi l'Organizzazione agricola ha chiesto alla regione di attivare tutte le misure possibili, anche richiedendo al Masaf la declaratoria di stato di calamità per attivare le provvidenze previste dal Fondo di Solidarietà Nazionale.

 

Ma Cia Campania va oltre e ricorda all'assessore e alla dirigente generale quanto già sollecitato nei mesi scorsi proprio da Caputo: "è opportuno che il Ministero riveda il metodo e l'impegno dei fondi della gestione del rischio, prevedendo l'istituzione di un sistema misto Stato regioni".

 

Uno degli aspetti cruciali della nuova programmazione è quello di aumentare la resilienza economica delle aziende agricole e, dice Stefano Di Marzo: "sono fondamentali alcuni cambiamenti per l'agricoltura del Sud".

 

Cia Campania ritiene che "È urgente prevedere una strategia volta a sviluppare polizze assicurative aderenti ai fabbisogni dei differenti territori e settori". Altro aspetto forte secondo Cia è la riforma dell'attuale ripartizione delle risorse tra i singoli strumenti di gestione del rischio: "Continuare a relegare fondi di mutualità e Ist a semplici comparse (dal punto di vista finanziario) significa - sottolinea Amore, presidente Cia Campania - non aver compreso che le recenti crisi di mercato e le malattie di piante e animali (fitopatie ed epizoozie) rappresentano un'urgenza altrettanto vincolante rispetto all'evoluzione catastrofica degli eventi meteorologici". Pertanto Cia chiede con urgenza una rivisitazione radicale della Misura Nazionale in tal senso.

 

Inoltre, bisogna "sburocratizzare le procedure per i fondi mutualistici, definire criteri chiari e semplici". Infine, sull'introduzione del Fondo Nazionale AgriCat finanziato con prelievo 3% sui pagamenti diretti, Cia Campania esprime "forte preoccupazione, un contenitore unico che evidentemente presenta elevate probabilità di insolvenza. Riteniamo che questo strumento permetta una leva finanziaria rispetto al capitale accantonato".