Gli agriturismi in Italia sono oltre 25mila, e in Umbria e Toscana raggiungono la loro massima diffusione territoriale.
Lo racconta l'Istituto Nazionale di Statistica (Istat) in una nota dettagliata di aggiornamento dedicata, appunto, agli agriturismi in Italia. Nota da cui emerge per esempio che nel 2021 è stato registrato un incremento dell'1,3% rispetto al 2020, e che la crescita maggiore è stata nelle isole con un +8,2% e al Sud con un +1,5%.
In generale, secondo l'Istituto Nazionale di Statistica nel 2021 le aziende agrituristiche attive sono per la precisione 25.390; quelle multifunzionali (cioè che offrono almeno tre servizi) sono il 38% con un incremento del 21,3% rispetto al 2011, e ancora una volta sono le isole a registrare la crescita più elevata (+51,5% rispetto al 2011).
Il 63,3% dei comuni italiani ne ospita almeno una ma si arriva a oltre il 98% in Toscana e Umbria. Le strutture condotte da donne sono 8.762, pari al 34,5% del totale. Il tasso medio annuo di crescita è stato del 2% tra il 2011 e il 2021, che arriva al +5,3% per le strutture con fattorie didattiche.
I turisti stranieri nel 2021 sono cresciuti del 68% rispetto al 2020. Il valore corrente della produzione è a 1.162 milioni, a +44,8% rispetto al 2020 ma ancora a -27% rispetto al 2019.
Secondo l'Istat nel 2021 c'è una ripresa del settore sia in termini di numero di aziende, sia per quantità di turisti ospitati nelle strutture, sia per crescita del valore economico.
Supera 1,1 miliardi il valore alla produzione; offre un contributo del 3,3% alla formazione del valore economico dell'intero settore agricolo, dove le aziende agrituristiche incidono per il 2,2%. Poco più del 50% del valore economico è generato dalle aziende agrituristiche del Nord, in particolare da quelle del Nord Est (39,3%); il contributo del Centro e del Mezzogiorno è pari rispettivamente al 37,5% e al 12,2%. Il valore medio della produzione per azienda è di poco superiore ai 45mila euro (era 32mila nel 2020 e 63mila nel 2019); il valore maggiore si registra nel Nord Est, che supera i 62mila euro (+20.800 euro rispetto all'anno prima).
Quella degli agriturismi è "lunga marcia" - osserva l'Istat - compiuta dagli operatori nell'ultimo decennio. Tra il 2011 e il 2021, le strutture agrituristiche sono aumentate del 24,4%. Il tasso medio annuo di crescita è stato del 2% (dall'1,3% del Nord Est al 2,6% del Centro). Nel 2011 il 58% degli 8.092 comuni ospitava almeno una struttura agrituristica; nel 2021 nel 63,3% dei 7.904 comuni c'è almeno un agriturismo. Nel 54,7% dei comuni si localizzano da due a dieci aziende, nell'8,9% da undici a cinquanta, nel 2% più di cinquanta. I comuni con almeno cento di queste strutture sono undici (Appiano sulla Strada del vino, Assisi, Caldaro sulla Strada del vino, Castelrotto, Cortona, Grosseto, Manciano, Montalcino, Montepulciano, Noto, San Gimignano).
Offrire più servizi - riflette l'Istat - significa in alcuni casi anche maggiore longevità della struttura. Nel 2021 le aziende agrituristiche che offrono almeno tre servizi (multifunzionali) sono 9.559 (+21,3% rispetto al 2011) e rappresentano il 37,6% delle strutture attive. Quelle che svolgono almeno due attività (bifunzionali) o una sola attività (monofunzionali) sono rispettivamente il 42,4% e il 19,9%. Nel 2021 l'incidenza maggiore di aziende agrituristiche multifunzionali si registra nelle isole (51,5%), seguono Nord Ovest (42%), Sud (39,9%), Centro (36,4%) e Nord Est (32,5%).
Il 38% delle aziende agrituristiche multifunzionali è condotto da donne (il 34,3% nel 2011), con un'età media di cinquanta anni (era superiore ai cinquantacinque nel 2011). In generale, le aziende agrituristiche condotte da donne sono 8.762, in aumento rispetto al 2020 dell'1,3%. La crescita più consistente si ha nel Mezzogiorno (+4,8%) e in particolare in Sicilia (+21,4%).