Una volta si diceva: "Mangia tanta frutta e verdura per stare in salute". Oggi questo mantra sembra non essere più tanto vero se i consumatori richiedono prodotti a basso contenuto di carboidrati, come amido e fruttosio.

È ad esempio di pochi giorni fa la notizia del lancio sul mercato di due varietà di patata che contengono il 30% in meno di amido rispetto allo standard. Una patata che dovrebbe trovare il favore di quei consumatori che vogliono poter mangiare questi tuberi senza "sentirsi in colpa" per le calorie ingerite.

D'altronde se è vero che una dieta equilibrata contiene molta frutta e verdura è anche vero che le patate, come le altre verdure amidacee, sono espressamente escluse da questa equazione.

Nello studio del Crea "Linee guida per una sana alimentazione" si legge infatti che "il rapporto Oms/Fao sembra suggerire che il consumo di frutta e verdura abbia un ruolo importante anche nella gestione del peso. Tale convinzione è supportata anche dal fatto che frutta e verdura hanno una bassa densità energetica; inoltre la ricchezza di fibra contribuisce a un più precoce raggiungimento del senso di sazietà, a regolare l'assorbimento di carboidrati e lipidi (colesterolo compreso) favorendo la prevenzione del rischio cardiovascolare e metabolico (regolazione della glicemia, insulinemia, ecc.) e della regolazione (contenimento) del peso".

Ma si sottolinea come "le linee guida nutrizionali di tutto il mondo (…) raccomandano di aumentare l'assunzione di frutta e verdure non amidacee per la prevenzione delle malattie croniche e dell'obesità".


Frutta senza zuccheri

È probabile dunque che presto arriveranno sul mercato anche altri ortaggi a basso contenuto di carboidrati. E un aiuto in questo senso potrebbe arrivare da uno studio pubblicato su Proceedings of National Academy of Sciences dal professor Yong-Ling Ruan della School of environmental and life sciences dell'Università di Newcastle, che ha scoperto il meccanismo genetico che regola l'accumulo di zuccheri nei tessuti vegetali.

Sfruttando le nuove conoscenze sarà così possibile produrre frutta più dolce, ma anche con un basso contenuto di zuccheri. Sembra un paradosso visto che il lavoro dei frutticoltori è volto ad ottenere, nella maggior parte dei casi, frutti saporiti e dolci. Ma per una fetta di consumatori la dolcezza non è un pregio, anzi.

Questa nuova scoperta non riguarda infatti solo chi vuole tenere sotto controllo il peso, ma soprattutto chi soffre di diabete. Persone che oggi devono monitorare costantemente la presenza di glucosio nel sangue e che potrebbero giovarsi di cibi con un minore contenuto di zuccheri.

Ma si sta lavorando anche a produrre ortaggi poveri di potassio per gli ipertesi, come pomodori nichel-free per chi è allergico a questo metallo.


Frutta e verdura per tutti i gusti

Se da un lato sarà possibile avere frutti meno nutrienti dal punto di vista energetico, si moltiplicano anche gli esempi di prodotti biofortificati, arricchiti cioè di elementi utili al metabolismo umano.

La biofortificazione si può ottenere mediante differenti approcci: tecniche di ingegneria genetica, sistemi convenzionali di miglioramento genetico, oppure approcci di tipo agronomico, come ad esempio le concimazioni fogliari o la crescita dei vegetali in sistemi idroponici.

Un esempio è la patata arricchita con selenio, la carota con una elevata presenza di iodio oppure l'insalata ricca di calcio e selenio o ancora la patata contenente vitamina A ed E.

Insomma, oggi più che mai l'offerta di prodotti è varia e ci sono frutta e verdura per tutti i gusti e le esigenze. Una situazione questa che può essere sfruttata dagli agricoltori più smart per aumentare il reddito delle proprie aziende agricole. Quelle allo studio (o già sul mercato) sono infatti nuove varietà che rispondono a necessità precise di una fetta dei consumatori che è disposta a spendere di più per vedere soddisfatti i propri bisogni.