Si parla spesso della necessità di produrre più cibo per sfamare una popolazione mondiale in crescita, ma spesso ci si dimentica che oltre a produrre di più occorre produrre cibi migliori, più ricchi di sostanze nutritive. La biofortificazione mira proprio a questo: arricchire i cibi della nostra dieta dei microelementi essenziali alla nostra salute.
Ma come? Ci sono vari metodi: aumentando la presenza di questi composti nelle piante oppure riducendo i fattori antinutrizionali, come i fitati e gli ossalati, che rendono i microelementi meno assimilabili dal nostro organismo. Queste due strade possono essere percorse attraverso pratiche agronomiche, il miglioramento genetico tradizionale o l'ingegneria genetica.
La patata arricchita di selenio è un esempio di come un tubero presente nella nostra dieta sia stato arricchito di un microelemento importante per il nostro corpo. Il processo di arricchimento avviene attraverso la concimazione fogliare con selenato di sodio che viene assorbito dai tessuti vegetali ed immagazzinato all'interno del tubero. Ma prove sono state fatte anche con altri ortaggi.
Uno dei microelementi più critici nella nostra dieta è lo iodio, essenziale per il corretto funzionamento della tiroide. La sua funzione è talmente importante che per legge il sale da cucina in commercio dovrebbe essere addizionato con lo iodio. Ma lo iodio può essere assunto anche attraverso frutta e verdura, ad esempio attraverso carote, pomodori, patate e lattuga in cui viene incrementata la presenza di questo microelemento.
Le aziende agricole si devono confrontare ogni giorno con un mercato che non remunera adeguatamente il lavoro degli agricoltori. Lo sviluppo e la coltivazione di prodotti biofortificati può rappresentare una opportunità andando a rispondere alle esigenze di quelle nicchie di mercato che ricercano cibi salutistici. La richiesta di prodotti funzionali (quelli che vengono arricchiti di elementi nutritivi durante la trasformazione) è in costante crescita e la produzione di ortofrutta biofortificata si inserisce in questo trend.
L'attenzione sulla biofortificazione è forte soprattutto a livello internazionale. Il riso non contiene vitamina A e questo comporta che in Asia, dove la dieta della maggior parte della popolazione si basa sul riso (e spesso solo su questo cereale) molte persone soffrono di malattie legate alla carenza di questa preziosa vitamina. Questo si traduce, ad esempio, in un numero enorme di persone che perdono la vista o di bambini che muoiono a causa di malattie superabili con una dieta varia.
Per molto tempo si è pensato di superare il problema dispensando integratori, ma nei paesi in via di sviluppo non sempre questo è possibile. Si è allora passati alla messa a punto di cibi biofortificati.
Nelle Filippine oggi si coltiva il Golden Rice, una varietà di riso geneticamente modificata per aumentarne i livelli di provitamina A. Mentre in Brasile il Governo sta spingendo la diffusione di varietà di riso, manioca, patata dolce, zucca, mais, grano e fagioli arricchiti di ferro, zinco e vitamina A.