I ricercatori dell'Inail e dell'Università La Sapienza di Roma hanno redatto il documento informativo su come eseguire il controllo della temperatura corporea nella fase di accesso a luoghi pubblici e privati "Valutazione della temperatura corporea con termometri IR durante la pandemia da nuovo coronavirus Sars-Cov2".

La possibilità di sottoporre il personale al controllo della temperatura corporea prima dell'accesso al luogo di lavoro è, infatti, una delle indicazioni contenute nel "Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro", sottoscritto tra le parti sociali, in accordo con il Governo, il 14 marzo scorso e integrato il 24 aprile, per la ripresa in sicurezza delle attività lavorative.

La rilevazione della temperatura corporea rappresenta uno degli strumenti di prevenzione per evitare la diffusione del virus nel luogo di lavoro. Vista comunque la possibilità della presenza di soggetti asintomatici, o che hanno ridotto la temperatura tramite ad esempio l'assunzione di paracetamolo, o che presentano alterazioni di temperatura dovuta ad altre cause, rimane fondamentale la responsabilità individuale di monitorare il proprio stato di salute in modo da identificare quanto più precocemente possibile sintomatologia compatibile con Covid-19. 

Le tradizionali modalità di misurazione della temperatura (cavo orale, ascellare, ecc.) non sono adatte in azienda. La ragione principale è che vi sarebbe un uso promiscuo di oggetti a contatto con il corpo: per questo, sono attualmente utilizzati e preferibili strumenti come termoscanner, termometri laser, termometri a distanza.

Sono strumenti portatili, facilmente impugnabili e solitamente di costo contenuto.

Secondo l'Oms la temperatura corporea di un individuo in salute è compresa fra 36,5°C e 37,5°C: questo valore è riferibile al nucleo corporeo. Si tratta di un valore approssimativo, dal momento che la temperatura interna può variare da individuo a individuo e anche nello stesso soggetto.

I termometri IR per uso umano forniscono misurazioni tipicamente nell'intervallo compreso tra 32°C e 42°C, con tempo di risposta pressoché immediato ma con un errore sulla misura che può arrivare fino a ±1°C. Di conseguenza, c'è il rischio di rilevare falsi positivi e/o falsi negativi, rischio a cui si può però ovviare con una corretta metodica di utilizzo.

Il documento segnala alcuni accorgimenti utili per rendere la misurazione il più affidabile possibile:
  • La distanza tra il termometro e la persona: è sufficiente porsi ad una distanza variabile da 1 a 5 centimetri per rilevare la temperatura in modo appropriato (è comunque consigliabile verificare sempre il libretto di istruzioni del termometro).
  • La superficie di misurazione: è consigliabile misurare la temperatura nella porzione centrale della fronte, sul collo in corrispondenza dell'arteria carotide esterna e nella piega interna del polso. È noto che nei diversi distretti corporei la temperatura della cute si differenzia rispetto a quella interna del corpo (ad esempio, sulla fronte la temperatura è inferiore di circa 2°C rispetto a quella interna). Inoltre, mentre la temperatura interna del corpo umano rimane relativamente costante, intorno ai 37°C (omeostasi), quella della superficie cutanea può variare sensibilmente in base alle condizioni ambientali e all'attività fisica.
  • Ambiente di misurazione: la condizione ideale di misura si realizza allestendo un'area protetta e lasciando acclimatare il soggetto per qualche minuto. Anche lo strumento di misurazione ha bisogno di un periodo di acclimatamento di circa 1015 minuti. Scelta la zona su cui effettuare la misura, è raccomandabile effettuare almeno due misurazioni nella stessa posizione o al più in posizioni prossimali, mantenendo per buona, in via precauzionale, la più alta tra le due. La doppia misurazione consente di minimizzare l'errore determinato da uno scorretto orientamento e/o distanziamento del termometro rispetto alla zona da misurare. Se il valore più alto supera la soglia di 37°C e tra le due misure vi è una differenza di almeno 0,5°C, si ha una indicazione del fatto che almeno una delle due misure potrebbe essere stata eseguita in modo scorretto ed è quindi necessario ripetere la rilevazione, effettuando nuovamente una doppia rilevazione. Qualora persista la condizione di alterata temperatura, si deve avviare la procedura di gestione del caso seguendo le indicazioni fornite dal Protocollo condiviso del 24 aprile scorso per i luoghi di lavoro o quelle contenute nei diversi protocolli di settore nei luoghi pubblici.

Il documento è visionabile integralmente in questa pagina.
 

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