E poi sindaci, assessori, parlamentari, esponenti del mondo economico, migliaia di famiglie e di imprenditori agricoli. Alcuni di loro sono stati contattati da food exporter, che cercano il meglio del made in Italy, purché artigianale, fatto dai contadini, con la sapienza e le tradizioni del passato e le tecnologie di oggi.
Il presidente di Coldiretti Ettore Prandini e il segretario generale Vincenzo Gesmundo sanno bene che il futuro dell'agricoltura italiana, con le sue specificità, ha bisogno di ricerca e innovazione e di guardare all'economia circolare come elemento determinante all'affermazione di un nuovo modello sostenibile, in cui anche gli scarti delle lavorazioni diventano energia, risorsa, reddito per gli imprenditori agricoli.
Si muove in questa direzione il protocollo d'intesa sottoscritto al Villaggio di Milano tra Cassa depositi e prestiti, Coldiretti e Filiera Italia per favorire la ricerca e l'attuazione di soluzioni a sostegno della filiera agroalimentare italiana. L'intesa, in particolare, mira a fornire alle imprese del settore un supporto concreto per lo sviluppo dei processi di innovazione e la crescita dimensionale, potenziandone anche la proiezione sui mercati internazionali.
Gli interventi previsti avranno impatti positivi sull'intera filiera e puntano anche a favorirne gli investimenti nei paesi in via di sviluppo.
Gli strumenti messi a disposizione sono eterogenei, su misura per le diverse necessità e vanno dalle garanzie per l'accesso al credito al supporto al capitale circolante, alla promozione di emissioni di minibond, al sostegno a export e internazionalizzazione.
Sul fronte dell'economia circolare, Coldiretti dialoga con Eni (sottoscritto memorandum Prandini-Descalzi, ad del cane a sei zampe). In base all'accordo, Eni e Coldiretti valuteranno iniziative congiunte per la valorizzazione delle biomasse agricole per la produzione di biocarburanti avanzati per il comparto energetico e bio-chemicals, e dei sottoprodotti di tali produzioni anche a fini zootecnici o di input per l'agricoltura, quali biofertilizzanti; la ricerca e promozione di colture per la produzione di cariche alternative per le green refinery, non in competizione con la catena alimentare; una gestione più sostenibile del fine vita dei prodotti, attraverso la minimizzazione della produzione di scarti e rifiuti nell'ambito della filiera alimentare, nel trasporto e nell'imballaggio; in generale, la promozione di un'agricoltura sostenibile che punti all'ottimizzazione dei consumi energetici, alla conservazione delle matrici ambientali e l'impiego sostenibile dell'acqua, anche attraverso l'uso di strumenti digitali e di tecnologie rinnovabili.
Dialogo e sinergie a 360 gradi per guardare avanti, sul filo di ricerca e innovazione. La filiera agricola italiana, d'altronde, ha la necessità di rafforzarsi, per non subire gli effetti negativi della globalizzazione. Il caso del grano portato sul palco di Coldiretti in occasione della Giornata nazionale del grano italiano è emblematico: dal grano al pane il prezzo aumenta di quindici volte per effetto delle speculazioni e delle importazioni selvagge di prodotto dall'estero con pagnotte e panini spacciati come italiani all'insaputa dei consumatori.
Oggi - sottolinea Coldiretti - un chilo di grano tenero è venduto a circa 21 centesimi mentre un chilo di pane è acquistato dai cittadini a valori variabili attorno ai 3,1 euro al chilo, con un rincaro quindi di quindici volte, tenuto conto che per fare un chilo di pane occorre circa un chilo di grano, dal quale si ottengono 800 grammi di farina da impastare con l'acqua per ottenere un chilo di prodotto finito.
C'è spazio anche alla solidarietà. Coldiretti e Campagna amica varano l'iniziativa "spesa sospesa" insieme alla Caritas e devolvono alle famiglie in difficoltà oltre una tonnellata di cibo a chilomtero zero, dal Grana Padano Dop al riso delle campagne di Pavia, dall'olio extravergine d'oliva al Gorgonzola e al Taleggio, fino alla pasta di grano 100% italiano assieme a frutta e verdura.
"Anche in un momento di festa come il Villaggio abbiano voluto dare un segno tangibile della solidarietà degli agricoltori verso le fasce più deboli della popolazione più colpite dalle difficoltà economiche", ha spiegato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che "il nostro obiettivo è far sì che questa esperienza non resti limitata a questa occasione ma diventi un fenomeno strutturale in una situazione che vede oggi 2,7 milioni di italiani costretti a chiedere aiuto per mangiare".
E la festa esplode anche per l'annuncio dell'iscrizione del sito veneto "Le colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene" nella Lista dei patrimoni mondiali dell'Unesco, approvata nel corso 43esima sessione dal World heritage committee riunito a Baku, capitale dell'Azerbaijan. Un simbolo del made in Italy che trova il giusto riconoscimento nel mondo.