Prima posizione, prima ballerina, programma Prima.
Che venga usato per determinare il posizionamento in una gara, oppure ad un balletto, chi è "prima" viene notato.
E anche il programma, in effetti, non passa inosservato.

Approvato dal Parlamento europeo nel luglio 2017, l'iniziativa Prima (Partnership for research and innovation in the Mediterranean area) è un programma di ricerca e innovazione nel settore idrico e agroalimentare, e mira a costituire un partenariato strutturato e di lungo periodo con un particolare focus sul Mediterraneo.

L'attuazione del programma, che vanta un budget da oltre mezzo miliardo di euro, è affidata ad una specifica struttura di implementazione (Dis - Dedicated implementation structure), la Prima Foundation, un organismo internazionale con sede a Barcellona che governa l'iniziativa per conto del Partenariato e che si occupa, in particolare, della gestione del contributo di 220 milioni di euro dell'Unione europea, nell'ambito del programma per la ricerca Horizon 2020.

Oltre 300 milioni arrivano invece dai 19 paesi partecipanti, Ue e non Ue, che sono; Algeria, Cipro, Croazia, Egitto, Francia, Germania, Giordania, Grecia, Israele, Italia, Libano, Lussemburgo, Malta, Marocco, Portogallo, Slovenia, Spagna, Tunisia e Turchia.

Grazie alla collaborazione di tutti i Paesi coinvolti, è stata definita un'agenda strategica che accompagna l'iniziativa per il suo intero svolgimento. Nel quadro complessivo di tale agenda, ogni anno viene redatto un piano annuale di lavoro in cui sono precisati i temi oggetto di finanziamento con i primi bandi e le loro principali caratteristiche.

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In Italia, come Prima

"Siamo davanti alla più importante iniziativa scientifica avviata nel Mediterraneo, sul tema dell'agrifood e dell'acqua - afferma il presidente della Fondazione Prima Angelo Riccaboni Questa sinergia ci permette di lavorare insieme, cosa che non si era mai fatta prima, e di mettere insieme le nostre capacità di analisi. Prendiamo ad esempio il tema dell'acqua: è inutile fare le stesse analisi, è invece utile analizzarle e operare con interventi complementari".

"Tra i 19 paesi, che si sono coalizzati per richiedere risorse al proprio paese, l'Italia è sempre stata leader di questo programma. Per questo motivo il governo ha creato un segretariato che funziona come hub presso l'Università di Siena – Santa Chiara Lab, grazie anche alla collaborazione con prestigiosi enti di ricerca e i ministeri. L'obiettivo è quello di svolgere le attività di promozione e di disseminazione di Prima sul territorio nazionale" prosegue Riccaboni.

Inoltre, in Italia, Prima ha realizzato Poi, l'Osservatorio sull'innovazione che ha come obiettivo quello di unire il mondo della ricerca e quello delle aziende, favorendo la comunicazione e la condivisione dell'innovazione tecnologica, organizzativa e sociale.
Oltre a connettere persone, idee e soluzioni, questo strumento vuole essere di sostegno agli innovatori e alle imprese che ambiscono a migliorare la propria competitività e, nello stesso tempo, le performance di sostenibilità ambientale.
 

La partnership con la Fao e l'importanza della conoscenza

Grazie al prestigioso network di enti e istituzioni per l'innovazione e la ricerca che vede coinvolti i paesi del Mediterraneo, la Fondazione ha siglato qualche mese fa una partnership con l'Organizzazione delle Nazioni unite per l'alimentazione e l'agricoltura (Fao).
I due enti hanno unito così le forze con l'obiettivo di affrontare le sfide legate al cambiamento climatico, all'urbanizzazione e alla sostenibilità, nella regione mediterranea e non solo.

"Questa partnership ci permette di lavorare sul tema dell'educazione; insieme riusciamo a fornire materiali formativi di pregio agli operatori ma anche ai consumatori".

Un tema sempre molto importante per Prima che, a partire da una prospettiva mediterranea e in linea con i contenuti principali del programma, ha creato un Mooc (Massive open online course) dal titolo "Sustainable food systems: a Mediterranean perspective". 
Questo corso online gratuito, sulla sostenibilità dei sistemi alimentari della regione del Mediterraneo, è un esempio di didattica innovativa che rappresenta una nuova frontiera per aumentare la conoscenza dei problemi che affliggono il sistema di sviluppo locale e le relative soluzioni.
Disponibile in inglese, italiano, francese e prossimamente anche in arabo, il materiale è disponibile sulla piattaforma online "EdX"; dal 2018 già oltre 2500 studenti si sono iscritti al corso da oltre 100 paesi del mondo.
 

Verso Expo 2020 Dubai

Fra i progetti futuri del segretariato di Prima si sono aperte le porte di Expo 2020 Dubai.
E' infatti stato firmato, lo scorso 6 maggio, il protocollo d'intesa con il Commissariato italiano Expo 2020.

"La firma del protocollo - conclude Angelo Riccaboni - consentirà di partecipare a un'importante iniziativa in un'area geografica assai dinamica, dove le tematiche dell'agroalimentare e il principio alla base di Prima, ossia la pari dignità fra i 19 paesi euro-mediterranei coinvolti, potranno trovare ulteriore sviluppo e applicazione".
 
Dubai expo 2020
(fonte: © Segretariato italiano Prima)