Emilia Romagna all'avanguardia in Europa per innovazione e buon utilizzo dei fondi europei del Programma comunitario Europa 2014-2020. Oltre 16 milioni spesi e oltre 80 progetti finanziati nel 2016-2017, tra cui il catalogo verde, gestione residui allevamenti e digestato impianti biogas.

Simona Caselli (Emilia Romagna): "Adesso avanti con clima e uso efficiente delle risorse idriche e del suolo". Paolo De Castro (Pd): "Esempio da seguire in tutta Europa".
 

Emilia Romagna come avanguardia

Dopo quattro anni dall'inizio della Programmazione comunitaria 2014-2020, la Regione Emilia Romagna offre già i primi risultati: secondo la regione, gli investimenti nel settore agricolo hanno portato a risultati eccellenti nella produzione e nell'innovazione nei metodi di ricerca utilizzati per la risoluzione di problemi concreti sul territorio.
 

Alcuni dati

Nel 2016 sono stati investiti 12 milioni di euro per i 52 progetti dei Gruppi operativi (Go) del Partenariato europeo per l'innovazione (Pei) in cinque bandi per l'innovazione. In conseguenza di ciò, si è creata una rete di 400 progetti significativamente eterogenea.

Nel 2017 invece, 5,7 milioni di euro sono stati investiti per altri 35 progetti nel settore dell'agricoltura biologica e sostenibile. Altri sei progetti sono stati finanziati per 1,4 milioni di euro al fine di rendere le imprese più competitive.
 

Alcuni esempi virtuosi

Tra le operazioni previste del programma, ci sono una serie di interventi e consulenze personalizzate attraverso il catalogo verde fatte apposta per i consulenti aziendali. Oppure, vengono offerte delle operazioni che mirano a contenere le emissioni delle fasi produttive come per esempio nella gestione degli effluenti di allevamento, nella distribuzione dei reflui sui terreni coltivati nell'utilizzo di digestato derivante da impianti a biogas. I beneficiari di tale operazione sono le imprese agricole singole e associate. Esclusi invece gli enti pubblici e le loro associazioni.
 

Gruppi operativi del Partenariato europeo per l'innovazione

L'iniziativa viene promossa dal Partenariato europeo per l'innovazione Produttività e sostenibilità dell'agricoltura (Pei_Agri). La rete europea del Partenariato europeo per l'innovazione coordina e anima l'intervento nel settore agricolo nella intera Ue. Sono i Gruppi operativi, costruiti in ogni Stato membro, che promuovono progetti d'innovazione alla cui realizzazione possono concorrere imprese, ricercatori, tecnici e altri soggetti pertinenti.
 

Caselli (Emilia Romagna): "Abbiamo avuto un successo incredibile"

"Abbiamo attivato 93 Gruppi operativi d'innovazione in ognuno dei quali si possono incontrare produttori agricoli, trasformatori dei prodotti e ricercatori universitari che insieme studiano e cercano soluzioni a problemi tramite strumenti innovativi", fa sapere l'assessore all'Agricoltura della Regione Emilia Romagna Simona Caselli.
"Tutto questo poi viene applicato a livello pratico nelle aziende durante i tre anni di progetto".
 
 

De Castro: "Emilia Romagna è modello da seguire"

"Lo sforzo d'investimenti che fa della Regione Emilia Romagna la capofila in Europa nell'innovazione in agricoltura e nell'impegno di favorire il dialogo tra ricerca e impresa è un modello da seguire" ha dichiarato l'eurodeputato Pd Paolo De Castro.
"L'alleanza tra mondo agricolo e mondo della ricerca tramite i piani dei Gruppi operativi è la chiave per realizzare un'agricoltura sostenibile".
 

Prossime sfide: clima e risorse idriche

L'assessore Caselli ha elencato diversi campi in cui si vogliono realizzare dei miglioramenti per i prossimi anni. La lotta al cambiamento climatico rimane un punto fermo da inseguire. Necessario secondo l'assessore è l'ottimizzazione dell'uso dell'acqua e il miglioramento della qualità di quest'ultima, come anche l'investimento in nuove varietà e la lotta contro i parassiti (come la cimice asiatica, per fare un esempio). Importante è anche la conservazione del suolo tramite il nutrimento di quest'ultimo con sostanze organiche e il rilancio dell'agricoltura in montagna.

Per l'assessore Caselli, è fondamentale che queste buone pratiche poi si diffondano non solo tra i contadini non coinvolti nel progetto in Emilia Romagna ma anche tra i Go di tutta Europa. Infatti, si auspica che la regione possa organizzare delle conferenze in cui vengono ospitati Go da altre parti d'Europa.

E' iniziato inoltre un dialogo con la Commissione al fine di migliorare gli investimenti del programma nella regione.

 
In collaborazione con Eleonora Vasques