Si è tenuta nei giorni scorsi a Firenze, presso il teatrino Lorenese della Fortezza da Basso, un incontro dal titolo ‘Quale ricerca e quali strumenti di trasferimento dell'innovazione per l'agricoltura biologica’.

Un incontro organizzato dall'Accademia dei Georgofili e FederBio, con il patrocinio della Conferenza regioni e province autonome e dell’Anci Toscana, oltre che del Crea e del Tp – Organics-European Technology Platform, la piattaforma europea per la tecnologia del biologico.

Nel corso della giornata è stata messa al centro l'importanza della ricerca in agricoltura biologica, con interventi di rappresentanti delle istituzioni e di esperti del Cnr e del Crea che hanno sottolineato il ruolo economico e strategico del metodo biologico in termini di salvaguardia dell'ambiente, di rispetto della biodiversità e di sostenibilità.

L'Italia infatti è leader mondiale nel settore del biologico, con una percentuale di Sau, la superficie agraria utilizzata, dedicata del 14,5%. Una percentuale che è tuttora in aumento, a testimoniare un crescente interesse e un cambiamento degli stili di vita da parte dei consumatori.

Il modello biologico rappresenta quindi una realtà importante con presupposti per uno sviluppo duraturo, capace di conciliare sostenibilità economica, sociale e ambientale e in grado anche di rispondere alle grandi sfide globali legate al cambiamento climatico e alla sicurezza alimentare globale.

E per poter garantire uno sviluppo al settore è fondamentale il ruolo della ricerca, un ruolo su cui si sono soffermati molti interventi, presentando le tematiche, le necessità e le prospettive principali per l’innovazione delle produzioni vegetali e zootecniche biologiche.

Al termine dell'incontro è stato poi firmato il protocollo di intesa tra Accademia dei Georgofili e FederBio che impegna i due soggetti nella promozione e nell'attivazione di iniziative congiunte destinate a contribuire al progresso del settore agricolo, alla tutela dell'ambiente e allo sviluppo del mondo rurale, ovviamente con particolare attenzione all'agricoltura biologica.

Per Simone Orlandini, membro del consiglio accademico dei Georgofili, la firma di questo protocollo di intesa con Federbio rappresenta la concretizzazione di un percorso avviato dal professor Maracchi, il presidente dell’Accademia venuto a mancare nei giorni scorsi, e che il consiglio ha voluto confermare vista l’importanza del settore dell'agricoltura biologica e la necessità di una ricerca di qualità per far fronte alle numerose esigenze dei suoi produttori.

Il settore biologico, come ha ricordato Orlandini, è forse quello più innovativo perché ha bisogno di risposte preventive per gestire le problematiche tecniche e di conseguenza è un settore in cui la ricerca può davvero svolgere un ruolo di primo piano.

Anche Paolo Carnemolla, presidente FederBio, ha sottolineato da parte sua l’importanza dell’avvio di questa collaborazione, data l’importanza del settore e la sua necessità di innovazione e sviluppo.

Un accordo che, per Carnemolla, riconosce anche la centralità dell’agricoltura biologica fino a poco tempo fa considerata marginale, nello sviluppo agricolo del futuro.