La vendemmia del 2016 nel Mezzogiorno d'Italia sarà all’insegna di un lieve incremento della produzione accompagnato da un innalzamento della qualità: questo perché le grandinate ed il maltempo in primavera hanno fatto una forte selezione sulle uve in alcune regioni, e le buone condizioni dell’estate non hanno particolarmente favorito le fitopatie.
A crescere e tanto solo la Puglia, mentre cedono sui quantitativi Sicilia e Campania; stabile la Sardegna.
 
Puglia, più 10 - 15% e qualità alle stelle
Coldiretti Puglia, già ai primi di agosto, ha stimato un incremento del risultato vendemmiale del 15% rispetto allo scorso anno ed un’ottima qualità dei vini. Più di recente Assoenologi Puglia ha diffuso un dato diverso: rispetto agli 8 milioni di ettolitri del 2015, la produzione di vino in Puglia nel 2016 dovrebbe attestarsi ad 8,8 milioni di ettolitri, toccando un + 10%.

Sicilia, verso meno 15% sul 2015
In Sicilia la vendemmia 2016 subirà una riduzione del 15% e la produzione di vino si attesterà su circa 4,71 milioni di ettolitri. Lo rileva la Coldiretti Sicilia sulla base dell’elaborazione dei dati Ismea. Molto dipenderà dal mese di settembre ma le condizioni attuali fanno ben sperare per una annata di buona qualità nonostante il calo. 
Nell’isola, sempre secondo elaborazioni Coldiretti su dati Istat, la superficie di uva da vino supera i 110 mila ettari. Ma anche quest’anno, afferma Coldiretti Sicilia, "il prezzo di anticipo delle uve comuni non è remunerativo, si va da 25 centesimi al chilo per le bianche e 35/40 per quelle rosse e questo va a discapito di un’immagine vitivinicola che ha conquistato il mondo".

Sulla vendemmia siciliana si innesta un sistema diversificato grazie alla differenza tra le zone di produzione che spazia da 0 a mille metri sul livello del mare garantendo tre mesi di vendemmia. Da una parte della regione si finisce, nell’altra si inizia.
"Negli ultimi anni – conclude l’organizzazione agricola - è cresciuta anche la superficie per la produzione di vino biologico che si attesta su oltre 27 mila ettari".

 
Campania, cali del 15%, ma vini di qualità
La vendemmia 2016 in Campania è prevista fruttare circa 1,23 milioni di ettolitri (elaborazioni Coldiretti su dati Ismea). Un dato in calo rispetto all'anno precedente, ma che risale da 1,18 milioni di ettolitri del 2014. Molto dipenderà dal mese settembre, ma le condizioni attuali non lasciano dubbi su una annata di ottima qualità, nonostante i danni da gelate, grandinate e forti piogge. Il calo colpisce soprattutto l'Irpinia, dove il fenomeno delle gelate primaverili ha bruciato a macchia di leopardo un po' tutti i vitigni. Al momento si prevedono cali dal 15 al 20%.

Più diversificata la situazione nel Sannio, dove le gelate sono state meno intense. Il calo si dovrebbe attestare tra il 10 e il 15%. Gli eventi atmosferici, tuttavia, hanno colpito in periodi lontani dalla maturazione. Se l'andamento della stagione resta nella norma, i produttori prevedono un'ottima qualità dei vini. Peraltro si allontana l'ipotesi di una vendemmia anticipata, come si prevedeva. I tempi agronomici dei vigneti resteranno quelli tradizionali.
 
"Veniamo fuori da tempi difficili per la viticoltura – spiega Gennarino Masiello, presidente di Coldiretti Campania e vicepresidente azionale – dopo i danni subiti dalle calamità naturali. Prima l'alluvione nel Sannio e poi le gelate in Irpinia hanno messo a dura prova il comparto. Ma i nostri produttori hanno dimostrato di saper reagire, seguendo peraltro un trend positivo che punta sempre più sulla qualità. Questa è la vera sfida per il futuro dei nostri vini. Le reazioni dei mercati e la mole di premi raccolti dimostrano che non abbiamo nulla da invidiare a nessuno".
 
In Campania sono stati censiti 23.185 ettari di vigna, di cui 9.500 iscritti a Doc, pari al 41% del totale e 13.670 non Doc. Restringendo il confronto alle Doc, Benevento è la principale provincia produttrice. Due terzi dei 4500 ettari a Doc sono Aglianico e Falanghina, con il restante terzo praticamente sparpagliato su tantissimi vitigni.
 
Sardegna, vendemmia stabile
Dovrebbe essere un'altra ottima vendemmia quella appena iniziata. L'inverno mite e l'estate calda hanno regalato alle vigne il clima ideale per far maturare l'uva. Dal punto di vista quantitativo, a differenza del resto d'Italia dove si registra un leggero calo (- 2 per cento), la Sardegna secondo Coldiretti sulle base delle stime Ismea, dovrebbe confermare le già ottime produzioni del 2015, forse con qualche ettolitro in più, anche se molto dipenderà dal clima di settembre. La produzione di vino in Sardegna, sempre secondo le previsioni Ismea, dovrebbe superare i 790 mila ettolitri.

"La viticoltura sarda sta vivendo un ottimo momento – afferma il presidente di Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu grazie a dei produttori attenti e preparati spinti da una nuova generazione che sta portando in vigna passione, competenza e innovazione. La Sardegna – rimarca con orgoglio Cualbu – nonostante rappresenti una goccia nella produzione nazionale, è comunque la regione in cui la produzione di vino, negli ultimi 5 anni, è cresciuta più di tutte le altre: più 37 per cento, rispetto a più 8 per cento a livello nazionale".

In Sardegna la superficie vitata è di oltre 26mila ettari, con poco meno di 39mila aziende viticole. La media delle dimensioni aziendali è di 0,7 ettari, con il 47 per cento della superficie inferiore a 1 ettaro e il 2,1 per cento superiore ai 5 ettari.

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