Ottanta giovani ricercatori da tutto il mondo, coinvolti da Fondazione Barilla Center for food and nutrition, hanno presentato ieri lo Youth Manifesto sul futuro del cibo, delle persone e del pianeta al ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina in Expo Milano 2015. Il Manifesto fa proposte concrete per risolvere i paradossi del sistema alimentare. Un ulteriore contributo alla Carta di Milano che viene consegnata il 26 settembre al presidente dell’Onu Ban-ki Moon, in un incontro a cui parteciperà anche Papa Francesco.

Ed è proprio alla forza delle parole del Papa, che ha più volte stigmatizzato il pericolo di un sistema ormai al limite, che si uniscono le soluzioni dei giovani presentate a Milano. Non indicazioni di principio ma proposte concrete per i sette ruoli chiave del sistema alimentare: policymaker, agricoltori, attivisti, educatori, industria alimentare, giornalisti e ricercatori. A queste figure professionali sarà affidata infatti la gestione delle grandi sfide del pianeta: fame, obesità, spreco di cibo e sfruttamento della Terra.

Quali sono le proposte del Youth Manifesto?
Per i policymaker: valutare l’impatto ambientale, sociale, culturale e sulla salute delle proposte e delle scelte politiche, senza limitarsi alla semplice analisi economica dei costi e benefici.

Per gli agricoltori: favorire il ritorno dei giovani all’agricoltura, l’attività che ci nutre. Lavorare con i Governi per dare a ogni persona un miglior accesso alla terra in contesti rurali e urbani, per ottenere maggiori finanziamenti e ideare migliori strategie per far crescere una nuova generazione di agricoltori.

Per gli educatori: impegnarsi a insegnare a tutti i bambini e i ragazzi la relazione che lega il cibo, le persone, la salute e il pianeta, rendendo obbligatoria nei programmi scolastici di tutto il mondo l’educazione alimentare e all’agricoltura

Per i manager dell’industria alimentare: guidare le aziende creando filiere sostenibili, sostenendo gli agricoltori e sviluppando prodotti sani che ispirino i consumatori ad adottare stili di vita sostenibili.

Per i giornalisti: valorizzare l’informazione sui temi della fame, del cibo, dell’obesità, dell’alimentazione e dell’agricoltura basata sui fatti, anche creando un “Foodlitzer”, premio internazionale per il giornalismo indipendente sulla sostenibilità agroalimentare.

Per gli attivisti: chiedere alle aziende agricole e alimentari di aprire i loro Consigli di amministrazione ai nostri rappresentanti, favorendo la cooperazione tra il mondo del business e gli attivisti, ad esempio nell’ambito di agricoltura sostenibile, della riduzione degli sprechi alimentari e della formulazione di prodotti più sani.

Per i ricercatori: fornire dati aperti e imparziali, per connettere tra loro discipline diverse e far sì che concetti complessi su cibo, agricoltura e nutrizione diventino comprensibili, accessibili e utilizzabili.

Da anni la Fondazione Barilla lavora con giovani ricercatori da tutto il mondo. Lo Youth Manifesto è il coronamento di questa attività che si compie proprio in occasione di Expo 2015 e della presentazione della Carta di Milano a Ban-ki Moon – afferma Paolo Barilla, vicepresidente della Fondazione Bcfn –. Sono i giovani che hanno contribuito a costruire il Protocollo di Milano, il documento della Fondazione Barilla che ha ispirato la Carta di Milano con lo scopo di rendere il sistema alimentare mondiale più giusto e sostenibile. Lo Youth Manifesto non è solo una chiamata forte ai leader del mondo ma anche un’assunzione di responsabilità da parte dei giovani stessi, che saranno la classe dirigente del futuro”.

Con lo Youth Manifesto, i giovani ricercatori si rivolgono anche ai cittadini di ogni Paese invitandoli a far sentire la loro voce e ad agire, perché le sfide globali sul cibo si possono vincere solo lavorando insieme.
Il tempo non è più molto, ma si può ancora costruire un futuro sostenibile per le persone ed il pianeta. La consegna della Carta di Milano all’Onu, il 26 settembre, può essere l’occasione perché i grandi leader si impegnino con forza per un vero cambiamento.
 

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