L'appuntamento si conclude oggi alla Fiera di Milano e vede 50 relatori internazionali e circa 200 operatori a confronto su temi di ampio interesse quali gli approcci alimentari per combattere le malattie e, con esse, abbattere i costi provocati da alimentazioni sbagliate. Nutrizionisti, sociologi, giuristi, economisti, esperti di marketing, agronomi, pediatri, specialisti dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile, personalità della sanità pubblica, responsabili professionisti del settore agroalimentare, politici, professionisti della filiera della frutta e della verdura, ma anche alti rappresentanti della Commissione europea, del Parlamento europeo, dell’Organizzazione mondiale della sanità e della Fao, hanno discusso sulle principali tematiche di attualità inerenti frutta e verdura.
Tra i numerosi temi affrontai, il ruolo della frutta e della verdura nella prevenzione del cancro continua ad essere la raccomandazione principale degli studiosi, ma questo non basta. Come ha evidenziato Ellen Kampman, docente di ‘Dieta e Cancro’ all’Università di Wageninen (NlL), la vera sfida ora è l’attuazione delle linee guida del consumo di frutta e verdura, che attualmente è seguita solo dal 5/10% della popolazione europea. Eppure, come ha ricordato Gabriele Riccardi, professore di endocrinologia all’Università di Napoli Federico II, un incremento di soli 10 grammi al giorno di fibra alimentare porta ad una diminuzione del 14% del rischio di tutti gli eventi cardiaci e una diminuzione del 27% del rischio di morte cardiaca.
Nella sessione dedicata alla pubblicità il “Focus sulle politiche pubblicitarie” di Modi Mwatsama, nutrizionista e direttore di Global Health all’Health Forum Uk, evidenzia le differenze legislative nel settore pubblicitario del cibo a seconda dei paesi di applicazione e sottolinea i meriti delle azioni volontarie dei produttori rispetto alle azioni imposte dalla legge.
La garanzia della sicurezza del cibo che viene consumato è anche il tema portante della sessione “Agricoltura sostenibile”. Come illustrato da Marie Josèphe Amiot-Carlin, vice direttore Institut national recherche agronomique France, la sicurezza alimentare e l'accesso a livelli adeguati di assunzione di cibo sono prioritari per il futuro, soprattutto in considerazione dell’aumento e dell'invecchiamento della popolazione. Esaminando i sistemi alimentari a base di alimenti localmente disponibili, risulta che la varietà di cibo e le culture alimentari tradizionali adattate allo stile di vita moderno sono le migliori per la tutela dell'ambiente, riducendo al minimo le perdite e gli sprechi e preservando un rapporto "win-win" tra consumatori e produttori, essenziale nelle strategie di economia agroalimentare moderne.
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Fonte: Egea Conference