La Cia sottolinea che ormai quasi il 60 per cento del reddito mensile degli italiani viene utilizzato per pagare bollette, mutuo e spese per la macchina: "E' evidente che poi bisogna tagliare su tutto il resto, anche sul cibo, tanto più che il carrello della spesa resta caro (+2 per cento annuo), così come i listini degli alimentari al supermercato. Non bastano i ribassi su base congiunturale di frutta (-6,8 per cento) e verdura (-7,3 per cento) a cambiare la situazione, perché rispetto allo stesso mese del 2012 i prezzi degli alimentari aumentano comunque del 3 per cento in media".
Sono cambiate completamente le abitudini a tavola degli italiani che hanno abbandonando la fettina di manzo o di vitello (-5 per cento) per il più economico pollo (+3 per cento), ha sottolineato la Cia, eliminando quasi del tutto il pesce fresco dal menù settimanale (-5 per cento) e sostituendo il latte fresco (-4 per cento) con quello meno costoso a lunga conservazione (+5 per cento). "In più - continua la Confederazione -, la metà delle famiglie italiane (il 53 per cento) va alla ricerca costante di promozioni pur di risparmiare. D’altra parte, sconti e offerte speciali valgono ben 14,6 miliardi di euro l’anno, ovvero un risparmio medio di almeno 630 euro a famiglia".
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Fonte: Cia