Da qualche giorno è online il sito Global Organic Trade Guide, aperto dalla Organic Trade Association (Ota) per visualizzare con una mappa interattiva e pochi click tutte le informazioni per chi vuole importare e esportare prodotti biologici da e per gli Stati Uniti.

Uno strumento facile e agevole come questo è una formidabile opportunità commerciale per le imprese bio italiane” spiega Fabrizio Piva, amministratore delegato del Consorzio Ccpb.
Due numeri lo confermano. “Il nostro Paese esporta all'estero più del 50% della sua produzione - ripota Piva - Negli Stati Uniti il biologico è in fase di boom, più e come da noi (+9% di acquisti nel 2011 secondo i dati Ota), e ben il 18% del fatturato viene da importazioni (stime International Trade Commission)”.

La guida è suddivisa in quattro sezioni: una che riassume norme, regole e certificazioni di ciascun Paese e gli accordi con gli Stati Uniti, altre due contengono le informazioni e i contatti per l'attività di import e export e l'ultima è un database con notizie e statistiche.

Anche l'Italia - conclude Piva - potrebbe e dovrebbe di simili progetti innovativi se vuole stare al passo con gli altri Paesi e se vuole sfruttare tutto il potenziale della sua industria alimentare di qualità”.